di Mario Ciaccia - 16 November 2023

Honda: “La Rebel si merita questo telaio dedicato”

Abbiamo intervistato William Armuzzi, general manager di Honda Moto Italia, che ci ha parlato della Rebel 1100, di alcune scelte tecniche dietro alla sua progettazione, del mercato, del futuro e di molto altro

Un tempo le custom erano molto diffuse, oggi no, eppure Honda investe in questa Rebel 1100. Come mai?

Relativamente a tale segmento, il mercato europeo è sicuramente cambiato nel corso degli anni ma Honda, essendo il più grande produttore al Mondo di veicoli a motore, ragiona in ottica globale. Se ad un occhio “europeo” tale investimento può risultare rischioso, allargando l’orizzonte ad altri mercati la scelta risulta intelligente e profittevole”.

Quale sarà il mercato per eccellenza della Rebel?

“Questa domanda segue un po’ la precedente. Senza alcun dubbio, il mercato USA è e sarà il maggior estimatore di questo modello”.

Quante pensate di venderne in Italia e nel Mondo?

“In un numero più che adeguato a giustificare l’investimento effettuato, sia in Italia sia globalmente” (ride, ndr).

Come si progetta una cruiser oggi? Questa si guida molto bene, a differenza delle custom anni 90-2000.

“Per noi è fondamentale seguire ed interpretare al meglio le richieste e le esigenze dei clienti, al fine di produrre moto e scooter con una propria personalità e che abbiano sempre il DNA Honda. La famiglia CMX punta al perfetto equilibrio tra piacere di guida Honda e design tipico delle Custom/Cruiser di cui fa parte. L’obiettivo è stato quello di armonizzare queste due idee, senza far prevalere una sull’altra”.

Come mai non ha le manopole riscaldabili di serie? Per contenere il prezzo o per un diverso approccio filosofico?

“Direi nessuna di queste motivazioni. Semplicemente, il mercato principale non richiedeva questo accessorio di serie, pertanto si è seguita questa linea”.

Perché un disco anteriore singolo, sia pure da 330 mm? Contenimento dei costi o ricerca di un avantreno più leggero?

“Il disco da 330 mm assicura una frenata più che adeguata alle caratteristiche della moto, garantendo un ottimo equilibrio dinamico. E, cosa da non sottovalutare in un modello come la Rebel, strizza l’occhio al look minimal e un po’ rude tipico del segmento di cui fa parte”.

La filosofia della piattaforma di solito prevede di usare lo stesso motore e lo stesso telaio per più modelli di moto, per ottimizzare i costi. Qui, invece, il telaio è tutto nuovo.

“Honda non scende, e mai lo farà, a compromessi sul piacere di guida. Per assicurare ai nostri clienti il feeling caratteristico delle bobber/cruiser mixato al piacere di guida tipico dei nostri modelli, era necessario produrre un telaio ad hoc e, sebbene potesse essere maggiormente profittevole utilizzare qualcosa già presente nella nostra gamma, ciò avrebbe influito sul comportamento della moto e sulle sensazioni in sella”.

Ci sarà un'operazione CL anche con la 1100? Intendiamo la creazione di una scrambler utilizzando telaio e motore della CMX.

“Al momento non abbiamo informazioni di questo tipo ma in futuro… chissà” (ride, ndr).

Come mai avete deciso di importare in Italia soltanto la DCT?

“Proprio per l’utilizzo che si fa in Italia di questa moto, le richieste pervenute erano totalmente a favore del DCT. E come avete potuto provare in prima persona, il sistema si sposa in maniera perfetta con la Rebel, perché massimizza il comfort e la sensazione di “viaggio rilassato” che cercano i clienti di questo modello”.

La coppia di ammortizzatori Showa posteriori, per quanto belli da vedere e curati, non regge il confronto con i monoammortizzatori progressivi. Cosa si potrebbe fare per migliorare quel sistema?

“Molti clienti cercano o ricercano in questo segmento un telaio rigido o un sistema che possa simularlo il più possibile. La scelta della coppia di ammortizzatori è il miglior compromesso tra rigidità e assorbimento, tipico di queste moto. Anche qui, da non sottovalutare, gli ammortizzatori enfatizzano il look bobber della Rebel”.

Come mai la Rebel ha 87 CV al posto dei 102 delle sue sorelle Africa Twin e NT1100? Si sa che le custom di solito hanno meno CV per avere più coppia, ma questi tre motori sono molto simili come erogazione, per cui forse non c'era bisogno di differenziarli.

“Gli 87 CV sono una scelta di progetto, perché si voleva enfatizzare il carattere grintoso e reattivo della Rebel soprattutto ai regimi più bassi per poi andare, salendo di giri, su una erogazione più morbida e fluida. Difatti, i 98 Nm di coppia sono disponibili già a 4.750 giri/min, contro i 105 dell’Africa Twin a 6.250 giri/min”.

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