Ducati GT 1000
Stile all'antica
A spasso in coppia con la GT 1000 della serie SportClassic, impreziosita
da accessori dedicati. Una moto godibilissima per il turismo
disimpegnato,
ma che non disdegna la guida sportiva. Migliorabile
l’efficienza
degli ammortizzatori. Costa 10.000 euro
Le curve si susseguono in successione armoniosa e diventano un inno al
piacere di guida.
I 90 CV dichiarati bastano e avanzano per divertirsi, anche con bagaglio
e passeggera al seguito.
Il motore risponde con prontezza ad ogni rotazione della manopola
del gas e anche una marcia di troppo non rappresenta un problema.
Pure le gomme, che al primo contatto avremmo preferito di
profilo
più sportivo, sembrano perfette per questa andatura turistica ma
disinvolta.
In queste poche righe è condensata una due giorni sulla Ducati della serie
SportClassic, la GT 1000. Accompagnati dal passeggero andremo
di buon passo tra Futa e Raticosa per dare un’occhiata a ciò che ci
circonda
e scoprire borghi e paesini che solitamente sfuggono viaggiando petto
sul serbatoio e manetta spalancata. Ci stiamo facendo coinvolgere dal
romanticismo motociclistico, sarà l’età… o sarà la moto?
Andante con moto
La posizione in sella è comoda sia per il pilota che per il passeggero.
La sella Confort, grazie all’imbottitura più cedevole, migliora
l’altezza
del piano di seduta da terra rispetto a quella di serie che non è
propriamente
contenuta e privilegia particolarmente le stature medio-alte.
Sul misto abbiamo impostato l’andatura più omogenea
possibile:
giocando con terza e quarta e rimanendo tra i 3.000 e i 6.000
giri
(regimi dove si esprime al meglio la curva di coppia) la GT 1000 si lascia
condurre con grande facilità.
Un limite al confort deriva dagli ammortizzatori che rispondono
in modo secco e fastidioso sulla colonna vertebrale, soprattutto del
passeggero.
Abbiamo cercato di intervenire sul precarico ma nella dotazione attrezzi
non abbiamo trovato la chiave necessaria. Peccato, in compenso la forcella
assorbe con buona scorrevolezza le asperità e non trasmette fastidiosi
contraccolpi alle braccia del pilota.
Il motore non è fatto per riprendere da 2.000 giri in sesta ma è rabbioso
oltre i 5.000. In queste situazioni affiora ancora qualche limite dalle
sospensioni votate più al turismo che allo sport. Anche il profilo
degli pneumatici impone più decisione nella ricerca della traiettoria con
il motore sempre in tiro. Meglio frenare con più decisione in ingresso
e aprire in percorrenza di curva piuttosto che correggere pelando il gas,
pena la tendenza ad allargare dell’avantreno.
Non c'è riparo aerodinamico e in autostrada si viaggia bene fino a velocità
Codice o poco più. Le vibrazioni ci sono (fanno parte del corredo genetico
del bicilindrico) ma non creano indolenzimenti o formicolii a mani e
piedi. Stabile e sicura anche sui curvoni veloci, la Ducati GT 1000
incamera un altro punto a suo favore nelle soste al distributore. Nella
marcia turistica abbiamo percorso più di 20 km/litro, scesi a 17 comprendendo
l’autostrada e qualche esuberanza sul misto.
Il passeggero
L’incontro con “lei” avviene nel cortile della Ducati: mi
ispira simpatia,
non è “cattiva”, ma è bella nella sua linea essenziale, ben
completata
dalla borse laterali in pelle.
Salgo agevolmente e mi ritrovo seduta comodamente. Le gambe sono piegate
naturalmente e i piedi ben posizionati sulle pedane. Le mani cercano
le maniglie ma, a sorpresa, non ci sono. Peccato, perché questi appigli
danno sicurezza e indipendenza da chi sta guidando, lasciandolo più libero
nei movimenti.
Ben presto mi rendo conto che gli ammortizzatori non… ammortizzano a
dovere
e le prime asperità dell’asfalto si fanno subito sentire alla
schiena.
Mi sento comunque a mio agio: avverto solo poche vibrazioni alla sella
ma non alle pedane.
Si sta bene anche sulle curve dell’Appennino che portano da Bologna a
Firenze.
Il bellissimo panorama delle colline, il susseguirsi di curve, una
morbida
piega a destra, una più decisa a sinistra, sembra di ballare un romantico
valzer. Mi trovo proprio bene.
Nel traffico cittadino la Ducati non sembra soffrire e arriviamo in forma
in albergo a Firenze.
Altre curve sul Chianti. E qui lo stomaco, per le continue accelerazioni,
frenate e inversioni, comincia a dare segni di cedimento, ma
l’autostrada
verso Bologna rimette tutto a posto. Non soffro l’andatura sostenuta,
le vibrazioni sono modeste e la sella è ben conformata.
Prima di salutarla, ne apprezzo un ultimo, fondamentale particolare: i
retrovisori sono ottimi per un’aggiustatina al trucco e alla
pettinatura…
In sintesi
LA SCHEDA
Motore: a 4 tempi, bicilindrico
ad L, alesaggio per corsa 94x71,5 mm, cilindrata 992 cc, rapporto di
compressione
10:1, distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a cinghia dentata
e sistema desmodromico, 2 valvole per cilindro, lubrificazione a carter
umido con pompa a ingranaggi, raffreddamento ad aria, potenza max 92 CV
(67,7 kW) a 8.000 giri, coppia max 9,9 kgm (91,1 Nm) a 6.000 giri, Euro
3.
Alimentazione: iniezione elettronica
Marelli, diametro dei corpi farfallati 45 mm; capacità serbatoio carburante
15 litri di cui 3,5 litri di riserva.
Cambio: a 6 marce, valore rapporti:
2,467 in prima, 1,765 in seconda, 1,350 in terza, 1,090 in quarta, 0,958
in quinta, 0,857 in sesta.
Telaio: a traliccio in tubi di acciaio;
inclinazione cannotto di sterzo 24°, avancorsa 92 mm.
Ruote: cerchi a raggi Excel in acciaio
cromato, anteriore 3,50x17”, posteriore 5,50x17”; pneumatici
tubeless,
anteriore 120/70-17, posteriore 180/55-17.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza
2.180, larghezza , altezza 1.060, interasse 1.425, altezza sella 830, peso
a vuoto 185 kg. Prestazioni:
velocità max n.d..
Dati anagrafici Costruttore: Ducati
Motor Holding Spa, Via Cavalieri Ducati 3, 40132 Bologna, Italia, tel.
+39.051.6413343, infotour@ducati.com, www.ducati.com Gamma
colori: nero, rosso.
Garanzia: 2 anni a chilometraggio illimitato.
Prezzo: 10.000 euro, indicativo
chiavi in mano.
Optional e prezzi (euro IVA esclusa): Scarico
Termignoni 841,00; Paracatena alluminio brillantato 84,16; Proteggi Serbatoio
138,0; Copri serbatoio e borsa dedicata 219,0; Coppia Borse laterali 510,0;
Sella comfort 125,0; Telo copri moto 130,0; Kit Manubrio Comfort 130,0;
Kit Parabrezza 166,0;Cupolino sportivo 113,5; Parafango anteriore cromato
115; Paraspruzzi batteria 99,42.
Il banco
Il motore accetta la piena apertura del gas a partire da 2.000 giri
e sale con molta regolarità fino a oltre 75 CV alla ruota, comunque
meno di quanto dichiarato.
Il limitatore interviene 500 giri dopo il regime di potenza massima dove
il motore perde soltanto un paio di CV. Unica leggera flessione del bicilindrico
Ducati tra 3.000 e 4.000 giri.