di Mario Ciaccia - 06 June 2018

Aria incandescente

Il raffreddamento ad acqua è universalmente giudicato migliore di quello ad aria. Ma fa a pugni col concetto "Tutto quello che c'è non si rompe"

Lo so, sto per dire cose che vi faranno inorridire. Ma io odio il raffreddamento ad acqua. Da anni sento dire che è meglio di quello ad aria, perché mantiene costante la temperatura del motore. Gli sbalzi termici, maggiori sui motori ad aria, aumentano il rischio di grippaggi e sbiellate. Inoltre costringono a tenere una superiore tolleranza tra cilindro e pistone, cosa che porta il motore a bere più olio quando invecchia. Ma la mia esperienza in merito non è tanto esaltante!

Ai primi di agosto 2017, mentre viaggiavo a 140 km/orari con la mia Chrysler Voyager, in pochi minuti la lancetta del termometro dell’acqua s'è portata oltre la zona rossa. Allora ho rallentato, con l’intenzione di fermarmi per fare almeno un rabbocco, ma il motore ha sbiellato, con tanto di sfondamento del carter, rumori terrificanti, nuvola d’olio intorno a noi. La sbiellata è stata la conseguenza di un guasto all’impianto di raffreddamento… che i motori ad aria non hanno. Anni fa, un mio amico cadde a destra e una pietra colpì il motore nella zona oltre la quale si trovava la pompa dell’acqua, rompendola. Nel 2013 si è sbriciolata la girante della pompa dell’acqua della mia Suzuki DR-Z400. I pezzettini, andando in giro, hanno massacrato il motore, che è praticamente esploso, in una nuvola bianca. Quando sono in mulattiera, il mio motore scalda: l’acqua invade il vaso di espansione, lo riempie del tutto, quindi evapora e il radiatore si mette a fumare. Se non rabbocco al volo, friggo il motore. Ogni tanto, durante le cavalcate, incappo in qualcuno che è caduto e ha rotto il radiatore, per cui tutta l’acqua esce sgocciolando.

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