di Giuseppe Cucco - 10 May 2018

Yard Built Type 11, una XSR900 pronta alle corse

L'ultimo progetto Yamaha Yard Built prende il nome di Type 11. È una XSR900 trasformata dai customizzatori inglesi di Auto Fabrica in una moto dalla linee futuristiche-rétro. Dettagli, foto e video

Per l'ultimo progetto Yard Built Yamaha si è affidata ai customizzatori inglesi di Auto Fabrica, che hanno trasformato una XSR900 in una moto dalle linee futuristiche-rétro, venuta alla luce mixando due precedenti progetti. I fondatori dell'officina Bujar e Gaz Muharremi hanno collaborato con il designer e caro amico Toby Mellor per definire il progetto del primo prototipo Type 11: un mix tra lo stile classico e il moderno. Il team ha deciso che la loro moto sarebbe stata un mezzo da circuito, e quindi non avrebbe dovuto avere i limiti imposti dall'omologazione stradale.

Il prototipo Numero Uno

Il primo prototipo era un modello pronto per le corse, con sospensioni Öhlins custom, pinze Brembo, freni a disco PFM e cerchi in carbonio BST. Erano presenti poi elementi in carbonio-nylon stampati in 3D e altri disegnati con CAD, combinati con componenti in fibra di carbonio lavorati a mano e con rivestimento Zirotek, fusi alla perfezione con la sovrastruttura in alluminio, realizzata a mano. Completavano la moto la strumentazione incassata a filo, la sella con cuciture a contrasto, il serbatoio da gara a rifornimento rapido e lo scarico 3 in 3, con collettore sabbiato a mano.

Il racconto prosegue con la nascita del terzo prototipo

Fu subito chiaro che il primo prototipo era solo l'inizio di una storia. I customizzatori volevano qualcosa con una DNA che potesse essere trasferito sulla strada: così prese forma il prototipo Numero Tre, questa volta partendo da una vecchia Yamaha XS750. Dopo aver aggiunto componenti per esaltare le prestazioni, il team riuscì a portare la moto storica… nel futuro, con l'aggiunta di pinze Brembo e tachimetro Motogadget che si fondevano alla perfezione alle linee filanti del mezzo, create battendo a mano le lastre. Anche qui ritroviamo il collettore sabbiato,"marchio di fabbrica" dei customizzatori inglesi.

Ecco la versione definitiva: il Numero Due

Dopo il prototipo Numero Uno e il Numero Tre, c'era solo una strada da percorrere: "fondere" i due veicoli! Ed è proprio quello che è stato fatto: il prototipo Numero Due di Type 11 "ruba" infatti elementi a entrambi i primi modelli. Il prototipo Numero Due, realizzato sulla base di Yamaha XSR900, eredita le prestazioni dal Numero Uno e l'estetica della Numero Tre. Caratterizzano il veicolo linee sinuose ed essenziali, con il cupolino snello che va ad abbracciare il serbatoio, per poi fondersi quasi in un'unica linea nel minuscolo codino a punta. Troviamo poi faro tondo, sospensioni Öhlins, sella piatta in alcantara con cuciture a vista, frecce integrate nel cupolino, cerchi BST in carbonio con gomme Pirelli Diablo Supercorsa, impianto frenante Brembo, scarico a tromboncino 3 in 3 (due terminali sul lato destro, uno sul sinistro), luce posteriore su più livelli e verniciatura silver, in tinta con le parti metalliche.

Nel video qui sotto potete seguire la nascita della moto e vedere la Type 11 definitiva in azione.

"Vederla sulle strade ci riempie di piacere!"

Antoin Clémot, Product Manager Motorcycle di Yamaha Motor Europe, ha commentato: "Vedere l'evoluzione di questo progetto ha rappresentato qualcosa di speciale per tutti noi. Siamo partiti da una bellissima idea con una grande moto per arrivare a tre incredibili creazioni che raccontano tutto quello che significa la piattaforma Yard Built di Yamaha. Ci emoziona anche il fatto che il prototipo Numero Due stia per arrivare nelle mani degli appassionati più entusiasti. Questi spesso sono pezzi unici, e sapere che questa moto sarà guidata in strada, nel mondo reale, da gente che ama il design unico, è un qualcosa che ci riempie di un piacere immenso".

Il Prototipo Numero Due è infatti disponibile sul mercato con il nome di Auto Fabrica Type 11, in numero limitato (il prezzo non è stato comunicato); le prime consegne sono previste tra l'estate e l'autunno 2018.

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