di Mario Ciaccia - 21 April 2018

Un tour tra i borghi di Marche, Umbria e Lazio

Un itinerario di tre giorni tra paesaggi da incanto e borghi medievali nel centro Italia. Il viaggio inizia da Rimini e termina a Fermo

Transitalia Marathon è una cavalcata fuoristrada non competitiva per enduro stradali che, ogni anno, parte da Rimini e arriva, in tre tappe, in una località sempre diversa: nel 2015 Campo Imperatore (AQ), nel 2016 Sulmona (AQ), nel 2017 Fermo. Questa manifestazione si ispira a un rally competitivo. Ma Mirco Urbinati, l'organizzatore, ama in maniera viscerale l'Italia, i suoi paesaggi, i suoi paesini di origine medioevale e così fa passare il percorso nei posti più belli, dove le antiche pietre vivono in armonia con le colline e i boschi. Alcuni partecipanti manco ci fanno caso, perché a loro interessa solo guidare in fuoristrada, ma altri traggono il piacere anche dallo scoprire questi posti da favola. Entrano nei borghi medioevali per farsi un caffé in piazze millenarie, rilassandosi. Se siete incuriositi dai posti toccati ed avete una moto da strada, sappiate che è ovviamente possibile visitare tutti i borghi con tratte alternative su asfalto. Il viaggio inizia da Rimini.

Coriano: non solo Simoncelli

Zero abitanti

Chi si rivede!

Sterrato facile

I Monti Martani vengono attraversati da uno sterrato fattibile anche con una moto da strada. Si guida in mezzo a boschi di sempreverdi e si sfiora un altro borgo che varrebbe la pena visitare, Macerino: cinto da mura, restaurato di recente, con appena 7 abitanti ufficiali ma diversi stranieri che vi hanno comprato casa; si vede nella miniserie TV "La Terra del Ritorno" del 2004, nella parte ambientata negli anni 50. Uno dei borghi che più ci ha colpito è stato Catinelli, che si trova in cima a una rupe rocciosa, lungo la sterrata lunghissima che porta al valico della Somma, tra Spoleto e Terni. Ci ha colpito perché, a differenza di tutti gli altri, non è restaurato, curato, conservato: è genuino. Non è una meta turistica, ma trasmette una sensazione di grande isolamento, che gli dà fascino. Guardando le sue vie strette e poco curate c'è venuta in mente la location del film "Pinocchio" di Luigi Comencini del 1972, che però è stato girato a Farnese (VT). Proseguendo da una montagna all'altra si arriva a Ferentillo (TR). Dobbiamo però dire che, questa volta, ci arriviamo da nord ovest anziché da nord est e il punto di vista è spettacolare, perché si vedono entrambe le rocche medioevali (Precetta e Matterella) che si fronteggiano su entrambi i lati della valle del Nera. Da qui si raggiunge la meta finale della seconda tappa, Leonessa. Il Transitalia ci arriva direttamente, con una sterrata di 25 km tra le montagne, che passa per boschi e altopiani, mentre su asfalto bisogna scegliere se fare il giro da Morro Reatino (45 km) o per Gavelli (55 km), sede della nostra prima tendata (tenutasi nel maggio 2014). Di Leonessa ci sarebbe da scrivere tanto, perché è bella, ospitale, ha una storia interessante, ma ne abbiamo già parlato a settembre. Per il Transitalia è una meta quasi obbligata, un po' perché il Moto Club locale si fa in quattro per ospitare al meglio i partecipanti e un po' perché si trova al centro di una zona interessantissima dal punto di vista del paesaggio e dei percorsi fuoristrada

Altopiani D.O.C.

Un altopiano asfaltato, però, c'è

Dopo avere passato Colfiorito si riesce ad arrivare, su asfalto, a Montelago, un altopiano nascosto tra i boschi dove, da 17 anni, in agosto, viene svolto un raduno celtico con tende e camper, che attira qualcosa come 17.000 persone. Da lassù si stacca una discesa panoramica su Camerino, con fondo disastrato (asfalto talmente rotto da sembrare sterrato!) e una vista spettacolare sulla bella cittadina da 7.000 abitanti, che vanta un'università risalente al medioevo. Da lontano, Camerino è bella come sempre. Avvicinandosi, si nota un cartello strano: "Ferramenta aperto". Perché, gli altri negozi sono chiusi? Sì, lo sono. Tutta la zona antica di Camerino, che occupa la "vetta" della collina, è stata blindata a seguito del terremoto del 2016, che ha provocato numerosi crolli. Oggi è una città fantasma, disabitata e inaccessibile, ma lo si capisce solo guardandola da vicino. È una cosa struggente. Adesso siamo nelle Marche e il percorso va verso il mare, toccando i borghi di Pievefavera (il nostro preferito), San Ginesio (iscritto all'associazione dei "Borghi più belli d'Italia"), Servigliano e Belmonte Piceno (riassumibile come un "canalone" di case, in curva e in discesa), prima del gran finale con la cena nella piazza più bella di Fermo. Da questa parte finale, dopo le meraviglie appenniniche, non ci aspettavamo molto, invece ci ha stupito. Le sterrate sono quelle tipiche delle colline marchigiane vicine al mare: strade bianche, con terra dura e chiara, poca ghiaia, zero buche, fattibili anche con una moto da strada. Questo borgo sorge in cima a una collina simile a una montagna, mentre Servigliano è in fondovalle, completamente piatta e cinta da mura. Al suo interno, un gruppo di tedeschi iscritti al Transitalia si gusta un calice di vino in un'enoteca: mancano pochissimi chilometri a Fermo, alla fine di queste tre tappe, ma loro se la vogliono gustare tutta. Pensate che a Fermo (una delle più belle città del Mondo) ci hanno fatto cenare in piazza, all'aperto, mentre gli sbandieratori si esibivano. Che grande momento italiano!

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