di Mario Ciaccia - 01 March 2018

Come "vestire" le ruote

Molti di voi condividono con noi il piacere di andare in moto d'inverno, anche in condizioni estreme. Ma il piacere rimane tale se lo si vive ben equipaggiati... eccovi un vademecum sulle gomme: come garantirci grip e sicurezza?

Come scriviamo spesso, andare in moto sulla neve non ha senso perché si rischia di scivolare e si prende un sacco di freddo. Ma non possiamo che arrenderci di fronte all’evidenza che a molti, me compreso (Mario Ciaccia), andare sulla neve in moto piaccia (qui invece potete leggere l'opinione di Federico Aliverti in merito). Ci fa sentire felici, ecco perché esistono i raduni invernali. Farli per sentirsi veri uomini o per avere una tacca sul fucile è stupido. Quindi, il primo imperativo da rispettare è: fate queste cose solo se vi piacciono e le trovate divertenti e non perché pensate che facciano figo. Il secondo imperativo: usate moto che abbiano aderenza. Pensate cioè a qualcosa tra tasselli, chiodi, catene o calze. Moto non preparate finiscono facilmente per terra, magari in balia dell’auto che segue. Per questo è nata questa legge che vieta alle moto di circolare mentre nevica: per me che smotazzo sulla neve fin dagli anni 80 (il mio battesimo avvenne durante la mitica nevicatona 1985) e che sono equipaggiato per passare senza problemi anche passi alpini a 2.000 m nel pieno di una bufera, è un colpo al cuore. Ma la legge non vieta di andare d’inverno, per cui mi domando cosa succeda mentre sto andando e si mette a nevicare. Devo parcheggiare in attesa che smetta? Di sicuro sarebbe meglio se, al posto di vietare, venissero studiate delle soluzioni legali per non far scivolare le moto, visto che quelle fatte in casa funzionano. Legge a parte, il grosso problema che riscontriamo nelle nostre tendate invernali è che tanta gente non si preoccupa abbastanza se non ha la moto a posto. C’è di tutto: quelli con chiodi o catene che si divertirono senza rischiare; quelli che creano delle soluzioni casalinghe che non funzionano; quelli che non sono a posto e cadono anche 12 volte e quelli che vanno in panico e abbandonano la moto sul passo...

Vediamo, quindi, cosa intendiamo per “ruote giuste”.

I tasselli

C’è un grande equivoco: le gomme M+S, che molti comprano perché quella sigla significa “Mud e Snow”, fango e neve. Sono tassellate a mescola dura che sulla neve (e sul fango) tengono poco o nulla. Affidarsi soltanto a quelle, come fanno in tanti, è pericoloso. Vanno molto meglio le tassellate da enduro spinto, a mescola morbida, che sulla neve vanno piuttosto bene, anche se richiedono una guida molto felpata: gas morbido e frenate dolci, perché se è vero che permettono di affrontare salite e discese innevate, è altrettanto vero che è facilissimo perdere aderenza se non si è morbidissimi con i comandi. Gomme di questo tipo che durano un po’ e tengono bene su asfalto sono le Michelin Enduro Competition IV o le Dunlop Geomax. Il loro grosso difetto è che hanno misure e codici compatibili solo con enduro monocilindriche di piccola/media cilindrata!

Le gomme da neve

Attualmente conosciamo soltanto le Heidenau K60 Snow e le Anlas Winter Plus. Le K Snow, secondo noi, tengono ancora meno delle tassellate M +S. Le Anlas invece ci hanno stupito, quando le abbiamo provate sulla strada del Colle dell’Agnello, durante l’Agnellotreffen 2016, perché ci hanno permesso di superare una pendenza del 10% su neve pressata. Ne abbiamo scritto in toni entusiasti, facendo sì che qualcuno le abbia montate per venire alla nostra tendata sul Passo del Sempione. Uno di loro non aveva mai guidato sulla neve in vita sua e s’è spaventato perché, nonostante le Anlas, non aveva aderenza. Il fatto è che queste gomme funzionano, nel senso che ti fanno avanzare senza piantarti sulla neve pressata, ma occorre essere dolcissimi, ancora più che con le tassellate a mescola morbida, rispetto alle quali tengono di meno. Ci vuole una grande esperienza e una grande sensibilità, specialmente in discesa. La differenza è questa: con una normale gomma stradale non hai un filo di trazione e non riesci a frenare senza sdraiarti. Con l’Anlas, se vai a passo d’uomo e felpatissimo, avanzi e resti in piedi. Ma ci vuole esperienza e, comunque, con le Anlas e con i tasselli rischi comunque di cadere.

Le catene

A parte le Wunderlich, non esistono catene omologate per le moto ma è sufficiente acquistarne una da auto e montarla così com’è, oppure aggiustarla togliendo qualche maglia (si aprono forzandole con una pinza). Se avete gomme tassellate, il montaggio sarà molto più laborioso che con le stradali, perché la catena si incastra tra i tasselli. Inoltre, le catene a maglie tonde “annegano” tra i tasselli, diventando praticamente inutili; ci vogliono quelle a maglie quadre, le cosiddette rompighiaccio, come le Konig P1. Una moto equipaggiata con catene rompighiaccio su entrambe le ruote ha un’aderenza impressionante sulla neve pressata. Va però fatta attenzione a non lasciare spazi irregolari tra le maglie, per non incappare in perdite d’aderenza con la ruota anteriore.

Le calze

Non ci abbiamo mai creduto perché pensavamo che si rompessero. Solamente al Millevache 2014, del resto, abbiamo visto uno che le usava. Ma adesso stiamo seguendo gli esperimenti di Luca Fonio, uno dei più forti “picker”, che sta usando con successo le calze sulla sua BMW R 1200 R: in pratica vanno tagliate, accoppiate con il velcro e fissate con fascette e dovrebbero essere più facili da montare rispetto alle catene. Parliamo al condizionale perché, dopo avere provato la sua moto con le calze, restando impressionati dall’aderenza, vorremmo provarle anche noi, al posto delle catene. Ma quanto durerà il velcro.

I chiodi

Lunghi ma non difficili da montare, rendono una gomma adatta al ghiaccio e alla neve pressata e sono disponibili in diverse misure nel catalogo della Best Grip. I più interessanti sono quelli corti, che sono concepiti per venire utilizzati tutti i giorni su asfalto asciutto senza problemi (ovviamente non bisogna fare pieghe e frenate alla Marquez) e di farti tornare a casa se si mette a nevicare: quindi vanno bene per chi usa la moto tutti i giorni in zone nevose… o per chi partecipa ai raduni invernali. Li abbiamo provati: quelli corti richiedono una guida felpatissima, è facile perdere aderenza all’improvviso.

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