di Claudio Giovenzana - 10 July 2017

Vivere viaggiando: come si fa? (parte 2-i nomadi digitali)

Come trasformare i viaggi in moto in un lavoro? Come fare a mantenersi viaggiando? Risponde Claudio Giovenzana, che è in viaggio da 9 anni: la verità e le menzogne, le strade da scartare e quelle da tentare per realizzare il sogno di libertà. Evitando errori e pericolose trappole...

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La tecnologia è indispensabile

Se sviluppate la competenza di raccontare, scrivere, documentare con foto e video, ecco che possono arrivare le possibilità di guadagnare raccontando il mondo: un antico lavoro che oggi DEVE usare le tecnologie più moderne. Nella mia gavetta sono girate molte cose prima di capirlo: ho imparato a fotografare poi a fare video, ho venduto articoletti, poi immagini, prima per piccole attività private, poi per istituzioni e governi. Proprio quando mi credevo avviato, sono tornato nella miseria e ho finalmente scoperto le possibilità del web. Ho iniziato a lavorare con agenzie su internet che hanno distribuito le mie immagini in tutto il Mondo in cambio di una commissione sulle vendite. Per 6 mesi ho passato 14 ore al giorno al computer per imparare a sistemare i video, intanto ho tenuto allenata la scrittura con il blog e gli articoli. Ogni tanto ho trovato ingaggi come foto/ videomaker, ma non erano più necessari per sopravvivere perché la mia professione stava diventando viaggiare per raccogliere immagini e poi venderle tramite agenzie su internet e pubblicare con le stesse anche articoli con testi che potevo scrivere ovunque. Finora non ho ancora parlato di “moto” o di introiti derivanti dal solo “viaggiare per viaggiare”, mentre è stato fondamentale garantire un alto livello di professionalità. E se manca la si coltiva.

La bravura non basta

Chi sono i nomadi digitali?

Occhio ai profeti!

Blog di racconti e diari di viaggio non interessano quasi a nessuno

Ma di opportunità ce ne sono e questo è il momento di iniziare a cercarle in modo accorto. Oltre agli articoli e alla vendita di immagini, si possono cercare di sviluppare piani alternativi con il proprio blog e con la pubblicazione all’estero tramite servizi di traduzione economici di altri nomadi digitali. Ho assodato come un blog di racconti e diari di viaggio non interessino quasi a nessuno e ora sto scrivendo articoli mirati ad aiutare altri che vogliono cambiar vita. Pubblico articoli e libri con le mie storie ma sto iniziando a svilupparne altri per creare relazioni (leggete su www.longwalk.it, il sito di Claudio, ndr). Non escludo anche la possibilità di tenere corsi di fotografia o ritornare a sperimentare con riprese aeree (ho già perso un drone su un vulcano dell’Ecuador) o riprese a 360° (il rapporto prezzo/qualità/ingombro di questi sistemi è ancora troppo sconveniente). Come vedete, dopo migliaia di parole non ho mai detto “essere pagato” per andare in giro in moto.

Continua nella prossima puntata (l’ultima)

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