di Leonardo Lucarelli - 28 June 2017

L’Umbria si rimette in moto

Viaggio in Umbria con BMW R 1200 RS e F 800 GS: abbiamo partecipato al moto-evento organizzato per dimostrare che la regione è pronta ad accogliere di nuovo i turisti. Abbiamo “personalizzato” un po’ l’itinerario, con deviazioni verso i centri… minori, tra belle strade, storia, cultura, enogastronomia (foto Tommaso Pini)

L’italia che riparte

La rinascita "diffusa"

Dopo il terremoto del 1997, in Umbria ha avuto inizio una rinascita che ha aiutato tutta la regione a diventare meta turistica non concentrata solo su città come Assisi, Gubbio o Perugia. Interi paesi sono stati restaurati e sono nate moltissime strutture di accoglienza. Dopo il sisma dell’ottobre scorso, però, l’afflusso di turisti è calato del 64%, a fronte di una porzione di territorio colpita pari al 5%. Il problema più grande è la paura… Siamo stati quindi felici di accettare l’invito dell’Assessorato al Turismo di Assisi che, con la Consulta Turismo dell’Anci Umbria, la Confcommercio Umbria e l’associazione "I Borghi più belli d’Italia", ha proposto il progetto "L’Umbria si rimette in Moto", indirizzato proprio ai moto viaggiatori. Sono stati coinvolti praticamente tutti i Moto Club umbri e la FMI, oltre ai vari comuni. L’evento si è svolto il 25-26 marzo, ma non si è concluso: per notizie, indicazioni e itinerari, visitate www.umbriamoto.it, ma non dimenticate che una sua ideale prosecuzione è “Sali a Borgo”: cliccate qui per saperne di più di questa iniziativa che ci coinvolti in prima persona. Ma intanto ecco il racconto della nostra esperienza umbra.

Partenza da Bevagna

Una poesia di borgo

Ci addentriamo subito sulla SP444, che ci regala un bello scorcio di Trevi, poco prima di raggiungerla seguendo la SP425. Cantata anche da Leopardi (“Siede in vista limpida e serena e quasi d’incanto il viator l’estima”), si lascia ammirare dalla collina su cui poggia. Piazza Mazzini, raccolta e perfetta, sembra un set cinematografico. E, manco a dirlo, si mangia di nuovo: ricotta fresca, pane scuro e olio d’oliva eccezionali! Dalla piazza i gruppi si dividono: gli enduristi si addentrano per le varie mulattiere (tutte percorribili), mentre noi e gli “stradisti” proseguiamo lungo la SP458/1, per poi inerpicarci sulle curve della SP459 che dominano la piana sottostante.

Pietre che parlano

Siamo nell’alta Valnerina e, dopo un tratto della bella SS319, ci ritroviamo in un dedalo di curve tra boschi di conifere, valli che si spalancano all’improvviso e borghi fortificati, ognuno dei quali varrebbe una sosta. Subito dopo Sellano, si aprono varie possibili deviazioni su strade secondarie senza asfalto, dove la nostra F 800 GS si trova più a suo agio rispetto alla R 1200 RS (che è comunque andata dappertutto). Segnaliamo lo splendido Altopiano di Mucciafora (1.300 m), raggiungibile passando dall’omonimo paesino (28 residenti), esempio di buona ricostruzione post sisma. Dopo il ’97, le case rese anonime dagli intonaci degli anni 70 sono state infatti ristrutturate con le pietre tipiche della zona, dal bianco al rosato (ottima ricostruzione anche strutturalmente: l’ultimo sisma non ha praticamente fatto danni). La particolare condizione di isolamento del borgo (niente strutture amministrative o commerciali, né trasporti pubblici) ha fatto sedimentare un sapore rustico unico.

Castelli e chiese

Merita una sosta Vallo di Nera (inserito nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”, www.borghitalia.it): un libero castello fondato grazie a una concessione della città di Spoleto del 1217, che ha conservato intatta l’intera strada anulare pianeggiante, da cui partono i ripidi viottoli che salgono verso Piazza di San Giovanni, dove si affaccia l’omonima chiesa del XIII sec. Se trovate la chiesa chiusa, suonate alla porta accanto e vi verrà aperta. Poco più a sud ci sono Castel San Felice e Scheggino, altro castello del XIII sec., dalla caratteristica forma triangolare poggiata su un pendio.

Storia attraverso il vino

Da qui cominciamo a ridiscendere verso valle e, oltrepassate Eggi e Campello sul Clitunno (evitando accuratamente la SS3!), ci immergiamo in un paesaggio dolce e ondulato dominato da vigne e ulivi: la terra del Sagrantino DOCG, ottenuto da un vitigno autoctono coltivato da secoli e la cui origine, come indica il nome (sacer: sacro), è connessa all’uso liturgico. Se volete perdervi un po’ tra queste contrade, visitate www.stradedelsagrantino.it, che indica percorsi, aziende da visitare e luoghi di interesse. Tra questi c’è Torgiano, dove ci fermiamo a dormire.

Borghi come balconi

Il secondo giorno ci avviciniamo al lago Trasimeno. Per raggiungerlo passiamo da Panicale, cittadina racchiusa in una rocca che giganteggia dalla collina (punto di arrivo del primo tour di “Sali a Borgo). Ci addentriamo nei suoi vicoli avvolti dall’odore di muschio che sale dal lago e, raggiunta Piazza Masolino, dominata dal Palazzo del Podestà del XIV sec., ci godiamo la vista sui tetti antichi, sul lago e sulla vallata. Da Panicale, in poco meno di 5 km, si raggiunge Paciano, paesino immerso tra boschi e uliveti, sulle pendici del Monte Petrarvella (in realtà una collina di 631 m). Pare abbia mille anni, ma leggende locali parlano di tempi molto più antichi. In effetti, il borgo conserva il tessuto urbano etrusco impostato su tre vie parallele. Se avete ferie in settembre, non perdetevi Mille & una Umbria, festa che anima il paese con tavolate nei suoi vicoli, dove assaggiare l’eccellenza enogastronomica della zona.

Bellezze del Mare d’Umbria

Attraverso strade poco trafficate, con curve dolci tra declivi e colline, arriviamo a Castiglione del Lago, con la Rocca del Leone a ricordarci che la cittadina fu capitale del piccolo e prospero regno dei Marchesi della Corgna (da cui l’omonimo, sfarzoso Palazzo della Corgna). Oggi è una delle principali mete turistiche della zona (assieme a Città della Pieve): il centro è ben conservato ma non intasato da negozi di souvenir tutti uguali. Il Trasimeno vanta un’acqua incontaminata che invoglia a spiaggiarsi su una delle tante insenature (nel 2015 Legambiente lo ha inserito tra le acque più pulite d’Italia). Da qui procediamo lungo il perimetro lacustre, per concederci poi una piacevole sosta a Passignano: nonostante sia lo scalo principale del servizio di navigazione (si parte da qui per raggiungere le isole), conserva l’anima da borgo di pescatori. Dalla Rocca Medievale, risalente al periodo longobardo, si ammira un bel panorama a 360° e, subito dietro, Via S. Crispolto porta le nostre moto ancora più in alto.

Immancabile Perugia

L'Umbria merita!

Prima di prendere la strada del ritorno, puntiamo le ruote verso Spello, cittadina che vanta il maggior numero di resti romani della regione, racchiusa in una delle cinte murarie meglio conservate d’Italia. Dopo esserci regalati l’immagine da cartolina dei due torrioni di Porta Venere, chiudiamo a malincuore il giro.
Il terremoto non merita di vincere sulla nostra voglia di conoscenza, tanto più che l’Umbria sa ripagare con cibo ottimo, vini pluripremiati, strade divertenti, paesaggi cangianti e una popolazione caparbia e accogliente, innamorata della propria terra e votata per tradizione all’ospitalità.

Compagna di viaggio

Dove mangiare e dormire

Osteria Scottadito

  • Corso Amendola 28, Bevagna (PG)
  • Tel. 0742/360897
Volete mangiare in un posto con pochi coperti, tanta atmosfera e gusti genuini che arrivano dritti da un enorme braciere? Questa osteria allora vi piacerà tantissimo (sempre che non siate vegetariani!). La carne è tanta e ottima, ma anche le paste fatte in casa meritano. Prezzo medio a persona: 25 euro, bevande incluse.

L’u wine bar Ristorante con i fiocchi, segnatevi il nome dello chef Tommaso Minciotti, sentirete parlare di lui. Materie prime di alta qualità, una sapiente rivisitazione della tradizione e un’attenzione estrema alle cotture e all'impiattamento si coniugano con un servizio di prim’ordine. Provate il maialino laccato. Prezzo medio a persona: 22 euro bevande incluse.

Ostello diffuso Turris Collis L’imprenditore milanese Francesco Colombo (uno dei fondatori di Tucano Urbano) gestisce questo bellissimo progetto partito con l’acquisto e il restauro di vari edifici storici nel borgo murato di Torre del Colle, a un passo da Bevagna. Stanze a tema molto curate e il valore aggiunto di un’atmosfera intima e verace. Stanza doppia con colazione a partire da 80 euro.

Agriturismo Poggio alle Vigne Bel casolare ristrutturato, ha appartamenti spaziosi, piscina e panorama sulle vigne. Ottima colazione con prodotti locali. Appartamento per due persone con colazione a partire da 80 euro.
La convenzione per i lettori di Motociclismo, a 75 euro a persona, offre soggiorno di una notte+prima colazione presso l'Agriturismo Poggio alle Vigne; visita della Cantina Lungarotti; degustazione di due vini presso l'Enoteca della Cantina; ingresso al Museo del Vino e al Museo dell'Olivo e dell'Olio; cena al L'U Winebar (due portate a scelta).

Cose da fare a da gustare

WAY POINT – Motociclismo, con Garmin, vi segnala i migliori way point del viaggio: raccomandiamo l'Altopiano di Mucciafora (42°.44'39.9"N, 12°.54'04.9"E).
PANORAMI - Splendida la vista a 360° sul Lago Trasimeno e sulle colline circostanti che si gode dalla Rocca Medievale di Passignano.
VISITE - Da non perdere il MUVIT (Museo del Vino di Torgiano), nel palazzo Graziani Baglioni.

SEDANO NERO - Protagonista della tradizione culinaria trevana, è ricomparso nelle cucine di parecchi chef della zona, dopo essere stato soppiantato dal sedano americano: la particolarità è la lunghezza, l’assenza di fili, il colore verde scuro e il profumo molto intenso. Assaggiatelo, non potrete farlo in nessun altro luogo d’Italia.
CARPA REGINA IN PORCHETTA - È la specialità del lago Trasimeno, si chiama così perché il pescione (di almeno 15-20 kg) viene cucinato come una porchetta: dopo averlo svuotato dalle interiora, viene farcito con grasso di prosciutto, aglio, finocchio selvatico, sale e pepe. Quindi si lega con dello spago e si cucina allo spiedo sulla griglia.

Equipaggiamento

Per il viaggio abbiamo indossato abbigliamento Alpinestars: giacca in pelle GP Plus R V2 con inserti in tessuto stretch; protezioni; sistema ad automatici regolabile per integrare il paraschiena Nucleon. Pantalone Double Bass Denim, con scomparti interni sulle ginocchia per regolare la posizione dei protettori certificati CE; rinforzi interni in Kevlar su sella e ginocchia; schiuma sulle anche staccabile. Guanto SP-5 Leather, con dorso in scamosciato sintetico unito a pelle caprina traforata e inserti grip su palmo e pollice. Stivale Andes WP con tomaia in cuoio e membrana impermeabile.
Il casco è l'apribile Metro della LS2, nella grafica "Rapid", con calotta in KPA (Kinetic Polymer Alloy), un misto di resine termoplastiche e fibre.

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