di Alessio Casaldi - 23 May 2017

In moto sulle montagne della Slovenia

Viaggio in moto: in Slovenia con la Yamaha Super Ténéré. Un itinerario di frontiera che prevede la scalata al Mangart, la terza vetta più alta della Slovenia, una delle più spettacolari delle Alpi Giulie. Itinerario paradisiaco tra panorami e i tornanti costruiti dai soldati italiani nel 1938

Sosta in paradiso

Dopo qualche proposta moto turistica in Italia, attraversiamo i confini per un viaggio all’estero. Niente di impossibile: andiamo in Slovenia, meta raggiungibilissima dai motociclisti che fanno base nel nord Italia, ma molto interessante anche per un viaggio di più ampio respiro, come dimostra il nostro Alessio Casaldi, partito addirittura da Roma per andare a cercare un paradiso montano al confine tra Italia e Slovenia. Ecco il suo racconto e i suoi suggerimenti per vivere al meglio l’esperienza della Slovenia in moto (qui le foto del viaggio)

Da Roma alle Giulie

Eden alpestre

In vetta, la sensazione è di aver raggiunto il paradiso, poco sotto il rifugio dei sogni, il Koca na Mangartskem, stile nordico nell'architettura e calore fuori dal comune nella gestione. Siamo stati qui due notti cullati da un cielo stellato che illuminava la camerata con vista Mangart. In vetta vi aspetta un anello superpanoramico; se poi vi va di fare due passi, potrete ammirare le pareti di roccia che s'ergono vertiginose. A valle, in territorio italiano, si vedono i due laghi di Fusine, altre possibili mete, poste a circa 900 m, collegate fra loro da facili sentieri e circondate da boschi di abete rosso.

In mezzo scorre il fiume

Lascio quel luogo d'incanto e riprendo la 203, supero Bovec e arrivo alla cascata della Boka (106 + 30 metri di caduta libera), ben visibile dalla strada Žaga-Bovec. Dal ponte, sulla sponda destra del fiume, parte un sentiero verso la base della cascata. Da sinistra ne parte un altro che finisce direttamente sopra la sorgente (1 ora e mezzo circa di cammino). Riparto a ritroso imboccando la 206, direzione Trenta. La strada costeggia l’Isonzo (Soca, in sloveno); accosto, poggio casco e giacca su un sasso e mi rinfresco nella gelida acqua cristallina del fiume. Non ho fretta di proseguire: qui è tutto talmente bello che decido di fare una lunga sosta! La notte la passo nel curatissimo camping Soca Boštjan Komac. Da qui in avanti si sale verso il Passo Vrsic, a 1.611 m e si è sempre immersi nel verde. Scendendo ci si imbatte in una cappella russa, costruita in memoria dei 300 prigionieri di guerra russi morti nel 1916, a causa di una valanga mentre eseguivano lavori di manutenzione sulla strada.

Attrazioni d'acqua

Dove mangiare

Da gustare

Dove dormire

Rifugio Koca na Mangrtskem Sedlu

Rifugio situato poco sotto la cima del Mangart. Dispone di 53 posti letto divisi in camerate, come nella migliore tradizione montana; ottima cucina locale e punto strategico per escursioni. Periodo di apertura dall’inizio luglio alla fine settembre, in ottobre sabato e domenica.
Prezzo medio pernottamento 8 euro

Camping Triglav
  • Trenta 18, 5232 Soča,
  • Tel.: +386 5 388 93 11
Campeggio molto ben tenuto e attrezzato, sorge a bordo torrente. Ospita un massimo di 50 tende (su fondo d'erba), alcune delle quali dispongono di zona adibita al fuoco, panchine e tavoli. Esiste anche un'area per camper e roulotte. Perfetto punto di partenza per escursioni a piedi o in bici. È dotato di ristorante, mini-market e appartamenti.
Prezzo posto tenda 10 euro

Da visitare: la cappella russa sul passo

Le 3 cose da fare

Way point
Motociclismo con Garmin, azienda leader mondiale nella tecnologia GPS, vi segnala i migliori way point del viaggio: nel nostro viaggio in terra Slovena meritano senz'altro una sosta le cascate Boka (N 46 19.099, E 13 29.654) e Pericnik (N 46 26.293 E 13 53.745).

Panorami
Il punto più panoramico del nostro itinerario naturalmente è rappresentato dalla nostra meta: la vetta del Mangart.

Visite
L'acqua è protagonista del nostro itinerario e rappresenta un'importante risorsa anche per la suggestiva località termale di Bled.

Compagna di viaggio

La Yamaha Super Ténéré 1200 è la compagna ideale per i viaggi di medio lunga gittata, la prima edizione come questa ha ancora un'erogazione non fluidissima a bassi regimi, una solida trasmissione a cardano mossa da un bicilindrico parallelo da 1.199 cc con fasatura a 270°, ricco di coppia ma un poco carente di verve nella parte alta del contagiri. Quando si tratta di attraversare noiose autostrade permette in tutta tranquillità di procedere ad andature “allegre” mai peccando di stabilità, anche a pieno carico. I consumi sfiorano i 20 km/l e garantiscono un'elevata autonomia se consideriamo i 23 litri di serbatoio. Nel misto si può apprezzare in pieno questa moto, stabile e precisa grazie ad un interasse contenuto e ottime sospensioni, accompagnata da un motore lineare. Inerpicandosi sulle aspre pendenze delle stradine di montagna si gode della vigorosa coppia anche con bagagli e passeggero. Il fuoristrada è alla portata della “Tenerona” a patto di fare i conti con il peso, non proprio piuma. La moto infonde sicurezza grazie al robusto telaio d’acciaio e all’ottima posizione di guida.

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