a cura della redazione - 13 February 2017

In Vespa nel deserto

Viaggio in Africa in moto (scooter…): Vespa T5 e PX 150 nel deserto della Tunisia. Una settimana di tempo per raggiungere l'Africa e consumare il sogno di una vita: cavalcare le dune del Sahara. Ecco come le due Vespa hanno affrontato l'avventura

il racconto di Francesco Sabadin

RITMI DI FRONTIERA

CHE IL VIAGGIO COMINCI

Raggiungiamo con velocità Hammamet e da lì scivoliamo sempre più verso sud seguendo la costa: devo dire che il freddo si fa sentire e le strade sono a mala pena illuminate, ma il super faro allo xeno illumina tutto a giorno ed in profondità (talvolta anche troppo). Dopo una breve sosta per ammirare l’anfiteatro di El Jem (al buio) raggiungiamo Sfax dove passiamo la notte in un hotel surreale circondato dalle rovine di un intero quartiere: sembra un’impressionante scenario di guerra, ma più tardi scopriamo che si tratta soltanto di demolizioni programmate. 

IL MIRAGGIO DEL DESERTO

Il giorno seguente partiamo presto per recuperare il tempo perso in frontiera, il nostro viaggio sta per entrare nella sua parte più attesa: la conquista del deserto. Erano mesi che fantasticavamo su quali emozioni avremmo provato nel vederlo per la prima volta e da lì a poco lo avremmo scoperto. Muovendoci sempre verso sud raggiungiamo Matmata e le sue case troglodite costruite scavando degli enormi buchi nel terreno per proteggersi dalle tempeste di sabbia, utilizzate anche come set cinematografico per il film di Star Wars. Superiamo delle montagne di roccia rossa, la strada si presenta con molte curve che affrontammo con soddisfazione e un po’ di trepidazione, convinti che dietro ad ognuna di esse si aprisse da un momento all’altro quella distesa infinita di sabbia chiamata Sahara. Dopo un rettilineo di 60 km raggiungiamo Ksar Ghilane e, come in ogni oasi che si rispetti, almeno nel nostro immaginario, ci sono moltissime tende berbere, cammelli, alcune palme e un laghetto di acqua termale, nella quale numerosi avventurieri motorizzati riposano le membra coccolati da acqua tiepida. Il nostro arrivo suscita subito lo stupore e probabilmente l’ironia di alcuni di essi che sorridono divertiti nel vedere due povere Vespa che con le loro ruotine erano del tutto decontestualizzate. Dormiamo in una di quelle tende (costose), dove ci danno delle coperte piene di sabbia invitandoci a partecipare al “gran” cenone di capodanno. (costosissimo). Appena arriva il domatore di serpenti, però, io scappo in tenda, mentre Alessandro sembra divertito. Quella notte dormiamo completamente vestiti da moto, addirittura con il casco e gli stivali: mai avuto così tanto freddo come nel deserto! Il mattino seguente veniamo svegliati dai fragorosi rumori degli scarichi degli “enduroni”, utilizzati dai loro proprietari come termosifoni! 

sale batte sabbia

FRA DATTERI E TEMPLI

appunti di viaggio

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