Gran Canaria, il mondo in un’isola
Imperdibile continente in miniatura
LA CAPITALE MULTIETNICA
UN DEDALO DI STRADE
C’è l’imbarazzo della scelta, praticamente tolto l’anello esterno della quattro corsie che percorre i 2/3 del perimetro dell’isola, dividendosi in GC-1 e GC-2, il resto è un ricamo infinito di strade principali, secondarie e locali, cui va aggiunta la miriade di sentieri: se avete tempo portatevi pantaloni corti e scarpe adatte e regalatevi l'esplorazione a piedi lungo i caminos reales. Non molti sanno che qui esiste un “Camino de Santiago” che attraversa la parte centrale dell’isola, dalle spiagge di Maspalomas a Santiago de los Caballeros, nel comune di Gàldar. Diversi Papi del passato hanno equiparato i privilegi di questo cammino di penitenza a quelli concessi a Santiago de Compostela, succedeva negli anni Giacobei (quando la ricorrenza del santo, 25 luglio, cadeva di domenica) e Giovanni Paolo II li ha resi permanenti dal 1993.
CURVE E BELLE STORIE
Decidiamo di andare a caso, scegliamo dei paesi e tracciamo sulla cartina un arco che dal capoluogo passa per il centro dell’isola, per sbucare sulla GC-200, la litoranea che va da La Aldea de San Nicolas ad Agaete. Un breve tratto di GC-1 ci porta alla seconda città dell’isola per dimensioni, Telde, dove ci fermeremo per scovare un costruttore di tilde, tipica chitarrina simile ad un ukulele. Da Tilde ad Agüimes la GC-100 ci fa subito capire l’antifona di questo viaggio: curve, curve e curve, in un paesaggio tra le montagne rosse a destra e l’oceano blu a sinistra. Agüimes, spesso trascurata dai turisti, è tra le cittadine più graziose. Il centro storico è perfettamente restaurato (casette color pastello dal tetto basso, punteggiate di pietre e con balconi coperti in legno, il tradizionale stile dell’isola), ma ci colpiscono le statue in bronzo: sono ovunque e rappresentano personaggi locali e situazioni quotidiane (un suonatore, una signora che vende caramelle, un gruppo di persone sedute su una panchina…). Scopriremo poi che questa tradizione scultorea caratterizza tutta l’isola: al Parque de Santa Catalina a Las Palmas, ad esempio, c’è una statua (tra molte altre) che ci fa impazzire: una signora anziana circondata da gatti. Una poetessa, una scrittrice canaria? “No”, ci dicono “è Lolita Pluma, stava ogni giorno qui, con i suoi gatti, quando è venuta a mancare hanno eretto questa statua, la conoscevano tutti, offriva sempre caramelle ai bimbi”. Questa è Gran Canaria, attenzione a ciò che potrebbe sembrare insignificante.
Proseguiamo lungo la GC-550 in direzione San Bartolomé de Tirajana, tra vigneti a perdita d’occhio, su un nastro d’asfalto stretto e tortuoso, l’oceano che luccica in basso e la vegetazione che cede il posto a un paesaggio arido di pietra ferrosa.
MONUMENTI NATURALI
Dirigendoci verso sud, lungo la GC-65 superiamo la svolta per La Sorrueda, un lago artificiale mozzafiato, con montagne verdissime sullo sfondo e palme tutto intorno: un attimo fa eravamo nel Gran Canyon, ora siamo in un’oasi tunisina! Proseguendo ancora incrociamo la Fortaleza de Ansite: potrebbe sembrare una montagna ma è una fortezza naturale ed uno dei siti preispanici più importanti di tutta l’isola; fu l’ultima roccaforte dei Guanci, gli abitanti autoctoni, che preferirono gettarsi dalla rupe piuttosto che cadere schiavi degli Spagnoli. Grotte e gallerie si infilano nella montagna per decine di metri e sono visitabili. Lungo la strada notiamo molti cartelli che indicano Pozo de Las Nieves: la strada che si annoda in salita ci fa gola…. Dobbiamo farci violenza per non fermarci ad ogni curva a fotografare, per fortuna ci piace pure guidare, così continuiamo a piegare, fino alla cima. Il paesaggio si apre a 360°, tutto intorno rocce che svettano verso il cielo, barrancos (gole) scoscesi che precipitano nella verde vegetazione in basso baciata dall’oceano, di fronte a noi il Roque Nublo, il monolito simbolo di Gran Canaria che, a 1.803 metri sul livello del mare, svetta per 80 metri sul paesaggio vulcanico circostante. Sullo sfondo, avvolto dalle nebbie, il vulcano di Tenerife. Un paesaggio imponente: lo contempliamo, poi risaliamo in moto e iniziamo la discesa lungo la meravigliosa GC-606.