di Leonardo Lucarelli - foto Tommaso Pini - 10 December 2017

Gran Canaria, il mondo in un’isola

Gran Canaria è una meta ideale: deserti e foreste tropicali, paesaggi lunari, canyon e baie infinite, vulcani e siti preistorici. E curve a non finire: un’isola piena di sorprese, tutta da guidare

Imperdibile continente in miniatura

LA CAPITALE MULTIETNICA

UN DEDALO DI STRADE

C’è l’imbarazzo della scelta, praticamente tolto l’anello esterno della quattro corsie che percorre i 2/3 del perimetro dell’isola, dividendosi in GC-1 e GC-2, il resto è un ricamo infinito di strade principali, secondarie e locali, cui va aggiunta la miriade di sentieri: se avete tempo portatevi pantaloni corti e scarpe adatte e regalatevi l'esplorazione a piedi lungo i caminos reales. Non molti sanno che qui esiste un “Camino de Santiago” che attraversa la parte centrale dell’isola, dalle spiagge di Maspalomas a Santiago de los Caballeros, nel comune di Gàldar. Diversi Papi del passato hanno equiparato i privilegi di questo cammino di penitenza a quelli concessi a Santiago de Compostela, succedeva negli anni Giacobei (quando la ricorrenza del santo, 25 luglio, cadeva di domenica) e Giovanni Paolo II li ha resi permanenti dal 1993.

CURVE E BELLE STORIE

Decidiamo di andare a caso, scegliamo dei paesi e tracciamo sulla cartina un arco che dal capoluogo passa per il centro dell’isola, per sbucare sulla GC-200, la litoranea che va da La Aldea de San Nicolas ad Agaete. Un breve tratto di GC-1 ci porta alla seconda città dell’isola per dimensioni, Telde, dove ci fermeremo per scovare un costruttore di tilde, tipica chitarrina simile ad un ukulele. Da Tilde ad Agüimes la GC-100 ci fa subito capire l’antifona di questo viaggio: curve, curve e curve, in un paesaggio tra le montagne rosse a destra e l’oceano blu a sinistra. Agüimes, spesso trascurata dai turisti, è tra le cittadine più graziose. Il centro storico è perfettamente restaurato (casette color pastello dal tetto basso, punteggiate di pietre e con balconi coperti in legno, il tradizionale stile dell’isola), ma ci colpiscono le statue in bronzo: sono ovunque e rappresentano personaggi locali e situazioni quotidiane (un suonatore, una signora che vende caramelle, un gruppo di persone sedute su una panchina…). Scopriremo poi che questa tradizione scultorea caratterizza tutta l’isola: al Parque de Santa Catalina a Las Palmas, ad esempio, c’è una statua (tra molte altre) che ci fa impazzire: una signora anziana circondata da gatti. Una poetessa, una scrittrice canaria? “No”, ci dicono “è Lolita Pluma, stava ogni giorno qui, con i suoi gatti, quando è venuta a mancare hanno eretto questa statua, la conoscevano tutti, offriva sempre caramelle ai bimbi”. Questa è Gran Canaria, attenzione a ciò che potrebbe sembrare insignificante.
Proseguiamo lungo la GC-550 in direzione San Bartolomé de Tirajana, tra vigneti a perdita d’occhio, su un nastro d’asfalto stretto e tortuoso, l’oceano che luccica in basso e la vegetazione che cede il posto a un paesaggio arido di pietra ferrosa.

MONUMENTI NATURALI

Dirigendoci verso sud, lungo la GC-65 superiamo la svolta per La Sorrueda, un lago artificiale mozzafiato, con montagne verdissime sullo sfondo e palme tutto intorno: un attimo fa eravamo nel Gran Canyon, ora siamo in un’oasi tunisina! Proseguendo ancora incrociamo la Fortaleza de Ansite: potrebbe sembrare una montagna ma è una fortezza naturale ed uno dei siti preispanici più importanti di tutta l’isola; fu l’ultima roccaforte dei Guanci, gli abitanti autoctoni, che preferirono gettarsi dalla rupe piuttosto che cadere schiavi degli Spagnoli. Grotte e gallerie si infilano nella montagna per decine di metri e sono visitabili. Lungo la strada notiamo molti cartelli che indicano Pozo de Las Nieves: la strada che si annoda in salita ci fa gola…. Dobbiamo farci violenza per non fermarci ad ogni curva a fotografare, per fortuna ci piace pure guidare, così continuiamo a piegare, fino alla cima. Il paesaggio si apre a 360°, tutto intorno rocce che svettano verso il cielo, barrancos (gole) scoscesi che precipitano nella verde vegetazione in basso baciata dall’oceano, di fronte a noi il Roque Nublo, il monolito simbolo di Gran Canaria che, a 1.803 metri sul livello del mare, svetta per 80 metri sul paesaggio vulcanico circostante. Sullo sfondo, avvolto dalle nebbie, il vulcano di Tenerife. Un paesaggio imponente: lo contempliamo, poi risaliamo in moto e iniziamo la discesa lungo la meravigliosa GC-606.

IL PAESE DELLE GROTTE

L'ULTIMO GIRO DI "GIOSTRA"

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