Lombardia: sulle curve della Val di Scalve dall’alba al tramonto
Val di Scalve
VAL DI SCALVE Seduti al tavolo della redazione, la scelta cade su un
incrocio di strade tra la provincia di Bergamo e quella di Brescia, non
troppo lontano da Milano: tra le mete del circondario ci manca proprio
questa zona. Dopo la solita, Milano-Venezia, lasciamo la SS 42 all’altezza
di Boario Terme che, a dispetto delle taumaturgiche acque e del fegato
centenario, non sembra offrire granché al motociclista in cerca di emozioni
stradali. A meno che non si pianifichi una settimana rigenerante a base
di sulfumigi e fanghi, è meglio proseguire, perché il percorso si fa veramente
interessante imboccando la salita verso la Val di Scalve, il cui inizio
si può individuare presso il paese di Azzone, a circa 970 metri di altezza.
La Val di Scalve confina con la Valtellina, la Valcamonica e la Val Seriana
e si estende tra il massiccio della Presolana, il Pizzo Tornello, il Cimon
della Bagozza ed il Pizzo Camino, tutti intorno ai 2.500 metri.
Vilminore
VILMINORE Quello che ci colpisce in questo primo tratto, oltre al
paesaggio
che si trasforma rapidamente col passare dei chilometri, assumendo una
connotazione sempre più alpina, è la qualità dell’asfalto: decine di curve
belle raccordate, con una superficie liscia ma “abrasiva”, che
invita
non poco alla piega. Probabilmente di questo ben di Dio bisogna ringraziare
piogge e alluvioni che costringono a ritoccare frequentemente il manto.
Passiamo per Vilminore, dove siamo accolti da bambini che giocano sereni
in mezzo alla strada, donne che lavano i panni alla fontana del paese,
ed una suggestiva atmosfera da posto “lontano”. Pure essendo a non
più
di 100 km da Brescia e Bergamo, questa zona sembra in qualche modo isolata,
remota, diversa. C’è un sapore di montagna che non ci aspettavamo, la
gente ha quella faccia che, tra il burbero e il saggio, rimanda a tempi
e luoghi lontani, e ci diverte pensare che gli stessi volti giravano da
queste parti ai tempi degli antichi romani.
Schilpario
SCHILPARIO È l’ora di pranzo. Pochi chilometri più avanti
c’è Schilpario
e il ristorante Pineta è perfetto per rifocillarsi, con un bel sole e il
fresco del pomeriggio che fanno da contraltare all’afa della pianura
lasciata
alle spalle. Ma non ci sono solo il cibo, il panorama e le piste da sci
a caratterizzare il paese: Schilpario è sede da almeno un millennio della
Vicarìa Plebana, avendo ospitato sino al XVII secolo una Pieve ora distrutta
e sostituita nel 1700 dall’Arcipresbiterale.
Passo del Vivione
PASSO DEL VIVIONE Ci rivestiamo e torniamo in moto: finora ci andava
di “giocare” tra le curve, tenendo il motore allegro e ritardando la
staccata, per poi entrare decisi in piega. Adesso, complice lo stufato
con polenta, è il momento di godersi, trotterellando, gli splendidi panorami
che si offrono ogni volta che spunto dai fitti boschi di conifere. La strada
è quella che sale al Passo del Vivione, più stretta e tortuosa, ma
l’asfalto
è sempre meraviglioso. Per fortuna ci siamo coperti, dato che ci troviamo
ora vicino ai duemila metri d’altezza e fa fresco. Ma non c’è da
preoccuparsi
per la temperatura: la voglia di continuare è tanta e in cima non ci fermiamo
che pochi istanti, giusto il tempo di apprezzarne la completa ed isolata
solitudine, proseguendo quasi subito verso Demo, posta sul fondovalle del
fiume Oglio, all’estremità superiore della Val Camonica.
Tra Borno e Clusone
TRA BORNO E CLUSONE Non abbiamo tempo di visitare uno dei tanti musei
sulle incisioni rupestri, ma ci ripromettiamo di tornare in futuro. Anche
qualche milione di anni fa doveva essere proprio un bel vivere, quassù.
Dopo Breno lasciamo la SS 42, intasata di camion, e ci riportiamo tra i
monti a cavallo delle provincie di Brescia e di Bergamo verso Borno. Affrontiamo
tante curve da fare indigestione. In più è quasi sera e i colori son vivi
e caldi come non mai. Nei pressi del paese di Azzone incrociamo nuovamente
la Val di Scalve diretti verso il Passo della Presolana. Zona di stazioni
sciistiche e di passeggiate, un po’passata di moda dopo i fasti degli
Anni 60-70, quando era popolata di famiglie milanesi e bergamasche. Non
è difficile comprenderne il perché: la valle è molto aperta, pur arrampicandosi
su vette elevate, con prati, boschi, picchi in lontananza. Tutto, insomma,
anche una strana pista da bob estivo di metallo... Finisce con Clusone
il bello del nostro giro in solitaria.
Bloc notes
Indirizzi utili
•Pro Loco di Schilpario, piazza A. Maj 1, 24020 Schilpario (BG), tel.
0346/55059
•Pro Loco di Vilminore, piazza Giustizia 3, 24020 Vilminore (BG), tel.
0346/51002
www.scalve.it
www.valdiscalve.bg.it
www.valseriana.bg.it
www.intercam.it/scalve/scalve.htm
Dove dormire e mangiare
SCHILPARIO (BG)
•Albergo/ristorante Pineta Via Clusa 15, tel. e fax 0346/55026 (cucina
regionale, prezzi modici)
DARFO BOARIO TERME (BS)
•Albergo Aprica via Trento 7, tel. 0364/531256, fax 0364/532726
CASTIONE DELLA PRESOLANA (BG)
•Ristorante da Ivo - Forno Antico Via Cantoniera 13, tel. 0346/32002.
Non fatevi ingannare dall’aspetto, non è una banale pizzeria con cucina
ma piuttosto un ristorante di alto livello con il forno per le pizze.