Si sfidano la Yamaha R1 2008 e la R1 2009, col motore a scoppi irregolari. La seconda è tutta un’altra storia
Scoppi irregolari
Prova comparativa R1 08 contro R1 09
PROVA COMPARATIVA La versione 2009 ha il frontale più muscoloso e la
zona posteriore decisamente più larga della R1 2008, caratteristica che
probabilmente pregiudica l’aerodinamica, tanto che la R1 ’09 ha una velocità
di punta di 8 km/h inferiore rispetto alla versione ’08. La prima impressione
in sella è quella di ritrovare una posizione di guida familiare: è reclinata
in avanti ma senza caricare eccessivamente i polsi. Le pedane non costringono
le gambe ad un angolo troppo acuto e non strisciano per terra nemmeno affondando
la piega. A colpire maggiormente è la facilità con cui, sulla 2009, si
gestisce il gas; la coppia è tanta ma viene erogata molto progressivamente.
Non si avverte mai un picco e la guida ne risente positivamente. Prendiamo
il nostro ritmo e una altro pilota in sella ’08, ci segue come un’ombra.
Nelle curve lente il motore ci aiuta parecchio consentendoci, per esempio,
di uscire dal tornantino più lento anche in seconda senza perdere troppo
tempo e regalandoci reazioni meno violente. Nelle curve lunghe possiamo
accelerare presto e la connessione tra rotazione della manopola e potenza
che arriva alla ruota ci pare perfetta. Solo nelle curve che si percorrono
inserendo la moto col gas chiuso soffriamo l’erogazione subito corposa
appena riprendiamo in mano l’acceleratore. Alla primissima apertura la
moto tende a “scappare” in avanti ed occorre un periodo di assuefazione
per abituarsi a questo comportamento che rimane comunque fastidioso (ma
che sparisce con la mappa B). In uscita di curva il retrotreno ha una minore
tendenza ad affondare e questo limita le impennate.
La progressione in rettilineo non è supportata dall’affascinate urlo del
motore tipico della “vecchia” R1 nell’allungare agli alti regimi, ma
di strada se ne fa tanta ed in fretta. Basta guardare la lancetta del contagiri
che aggredisce la zona rossa ben prima di quanto ci saremmo aspettati per
rendersene conto. Nel confronto diretto abbiamo modo di apprezzare anche
le qualità della ciclistica della nuova nata. L’avantreno, rispetto alla
‘08, è più preciso e risulta più facile arrivare alla corda anche se si
è entrati un po’ sporchi. Non avvertiamo particolari differenze nella
maneggevolezza e ci godiamo l’urlo del motore a 14.500 giri. Per contro
dobbiamo essere più concentrati nella guida e, per esempio, dimenticarci
di usare la seconda al tornantino. Qui la potenza arriva più precipitosamente
e non bisogna farsi cogliere impreparati.
La nuova R1 è un passo avanti rispetto alla vecchia per facilità di guida,
sfruttabilità del motore ed equilibrio della ciclistica. Anche se in termini
di prestazioni pure l’R1 ’08 non è poi così lontana.