Comparativa MaxiScooter 400 2007
I protagonisti
Efficaci commuter cittadini e stuzzicanti
promesse di weekend lontani dalla città. Gli scooter di media cilindrata
sono il “mezzo” in cui risiede la virtù. Quattrocento centimetri
cubi
di duttilità. La categoria guadagna proseliti e, sebbene la corsa
all’acquisto
evidenzi un rallentamento in favore delle moto, tra gli scooter le medie
cilindrate accendono gli entusiasmi e guadagnano posizioni in classifica.
I giapponesi viaggiano a gonfie vele (nel 2006 sono stati venduti 8.394
Suzuki Burgman 400, 7.047 Yamaha Majesty e 4.449 Silver Wing), ma le novità
europee (Aprilia Atlantic, Peugeot Satelis e Piaggio MP3) rilanciano la
sfida e ampliano la scelta di uno scooter tuttofare. Sfida che Motociclismo
ha messo in scena in uno splendido teatro, racchiuso tra la città, il mare
e la montagna. Li abbiamo messi a confronto. Leggete la prova completa
su Motociclismo di ottobre.
In autostrada
IN AUTOSTRADA Indirizziamo le ruote da Milano verso la Liguria,
imboccando
l’autostrada in direzione Genova. Viaggiare a 130 km/h non è un problema
per questi scooter che, dai rilevamenti effettuati dal nostro Centro Prove,
raggiungono la loro velocità massima intorno ai 150 km/h.
HONDA COMODO E AVVOLGENTE Ad andatura autostradale si apprezza
l’eccellente
riparo aerodinamico del Silver Wing, certamente il più adatto alle lunghe
percorrenze, anche per via delle vibrazioni ridottissime. Il suo motore,
unico bicilindrico del lotto, è anche il solo fissato al telaio. Ottima
la propensione all’allungo e, con la pesante massa del propulsore
svincolata
dalla sospensione posteriore, è stabile alle alte velocità e non impacciato
nei tratti lenti e tortuosi, nonostante l’interasse generoso.
BUONA PROTEZIONE Guida confortevole anche con il Satelis, il cui alto
plexiglas devia efficacemente il flusso d’aria sopra il casco del pilota,
mentre le spalle sono protette dalla sagoma degli ampi specchietti montati
sul manubrio.
QUALCHE VIBRAZIONE PER MP3 Il motore, monocilindrico Master della
Piaggio,
spinge in maniera progressiva e genera qualche vibrazione solo alla pedana.
L’MP3, il cui basso cupolino lascia esposti al vento testa e spalle del
pilota. La sella è solida e ben sagomata, ma il complesso e ingombrante
avantreno con sistema a quadrilatero articolato limita la lunghezza della
pedana, impedendo al pilota di distendere le gambe. Le vibrazioni sono
ridottissime su piano seduta e manopole, ma decisamente avvertibili sotto
i piedi.
APRILIA E YAMAHA: STABILI MA VIBRANO Anche con Atlantic e Majesty
si macinano km in scioltezza e comfort, con un buon riparo aerodinamico.
Soprattutto Aprilia offre tanto spazio in sella e sulla pedana. La stabilità
dello scooter italiano è da riferimento anche sui veloci curvoni della
Serravalle. Yamaha non è da meno, supportato da un rigido telaio in alluminio,
che rende precisa la guida alle alte velocità. Piccolo neo di entrambi
sono le vibrazioni, più avvertibili sulle manopole rispetto ai concorrenti.
SUZUKI SOFFRE IL VENTO LATERALE Il Burgman tiene il passo, spinto dal
motore più potente del gruppo e in autostrada protegge bene pilota e passeggero,
ma soffre il vento laterale e gli spostamenti d’aria causati dai veicoli
pesanti in fase di sorpasso. In compenso a bordo non si avvertono per nulla
le vibrazioni.
In città
TRAGITTI URBANI Aprilia è leggero e scattante, ma non agilissimo negli
spazi angusti per via delle dimensioni generose. Pronto ai semafori ma
pesante e ingombrante lo scooter Honda. Yamaha ha una trasmissione meno
immediata, tale da perdere qualche metro in partenza. Buona l’attitudine
cittadina del Peugeot: l’interasse ridotto e una discreta prontezza della
trasmissione lo rendono agile e reattivo. Il Piaggio MP3 condivide con
lo scooter francese il motore e la trasmissione, ma l’accelerazione
dell’italiano
è penalizzata da un peso decisamente maggiore. L’ampiezza dello scudo
e le due ruote anteriori non facilitano i passaggi tra le auto; in compenso
la sensazione di sicurezza su pavé, lastricato e tombini è impareggiabile.
Il vero re della città però è il Suzuki Burgman, giunto alla terza generazione:
sella bassa, peso contenuto e ottima maneggevolezza.
Territorio extraurbano
MP3 DIVERTENTE MA SECCO Il nostro viaggio prosegue dal capoluogo ligure
verso le Cinque Terre e da lì in Lunigiana fino al passo della Cisa: oltre
160 km di curve e tornanti a strapiombo sul mare o abbracciati dalle montagne.
In percorsi come questi il Piaggio MP3 non brilla per maneggevolezza, ma
diverte. Lì davanti c’è tanto peso, ma anche tanta aderenza. Questo finché
l’asfalto è liscio: in presenza di sconnessioni e avvallamenti, infatti,
il tre ruote in prova risponde in maniera secca.
AGILE YAMAHA La ciclistica rigorosa dello Yamaha permette di guidare
svelti tra le curve, supportati anche da un’eccellente trasmissione.
HONDA POTENTE MA PESANTE Honda accusa un peso rilevante, ma il
bicilindrico
8 valvole dispone di un allungo notevole e progressivo, tale da non far
perdere il passo.
APRILIA MANEGGEVOLE A dispetto delle forme generose, il peso ridotto
e la prontezza del motore Aprilia fanno schizzare lo scooter di Noale fuori
dalle curve in un balzo. Molto buona la maneggevolezza.
PEUGEOT POCO SVELTO Altrettanto brillante, ma un po’ meno svelto
nei
tornanti stretti il Peugeot. Stabile invece nelle curve per via di un ottimo
bilanciamento ciclistico.
SUZUKI VA ALLA GRANDE Suzuki è maneggevole e tiene il passo dei concorrenti.
Freni
A DURA PROVA La discesa dal passo della Cisa verso la val di Taro è
un ottimo banco di prova per gli impianti frenanti, sottoposti ad uno sforzo
continuo e prolungato. Yamaha primeggia sui rivali, con frenate potenti
e ben modulabili dalla prima all’ultima curva. Honda, pur con un solo
disco anteriore, fa registrare spazi d’arresto molto ridotti. Un passo
indietro, Aprilia e Suzuki si equivalgono per potenza e modulabilità. Ottimo
il rendimento dell’impianto Piaggio.