HM 125 cc 4T: CRM, motard divertente, migliorabile nella ciclistica. CRE, enduro portata per il fettucciato
Caratteristiche
CARATTERISTICHE HM propone due novità da 125 cc, equipaggiate con il
nuovissimo motore a 4 tempi, 4 valvole raffreddato a liquido. Sono l'enduro
CRE e la motard CRM. Rappresentano un'alternativa ai classici 125 2T. I
prezzi sono 5.400 euro per la CRE e 5.500 per la CRM. Sono più elevati
di un 2T, ma si giustificano con la qualità generale elevata, le ottime
doti dinamiche e l’estetica davvero azzeccata.
Come è fatto il motore
COME È FATTO IL MOTORE Il propulsore utilizzato da HM è un
monocilindrico
a 4 valvole, raffreddamento ad acqua, monoalbero a camme in testa, carburatore
Keihin, cambio a 6 rapporti e dotato di avviamento elettrico. Se la potenza
di circa 15 CV sembra poca, in realtà è più che sufficiente per scorazzare
per la città ed ogni tanto piegare sui cordoli di un bel kartodromo con
amici, tuta e cronometro o, nel caso della CRE, per fare mulattiere anche
impegnative. A 16 anni, questo motore è perfetto per fare esperienza e
divertirsi.
Come va il motore
COME VA IL MOTORE Il monocilindrico si avvia subito, con un borbottio
sordo e quasi impercettibile al minimo, ma pronto all’apertura del gas.
Il carburatore Keihin contribuisce ad ottimizzarne l’erogazione e i
consumi:
la spinta è costante lungo tutto l’arco di utilizzo. Rispetto al 2T, è
possibile guidarlo senza tirare sempre le marce al limite. Insistere troppo
con lo stesso rapporto non serve, perché la marcia successiva viene sempre
tirata con buona progressione. Risponde melgio al gas di un 2T. La velocità
max si allinea intorno ai 110 km/h.
Ciclistica
CICLISTICA La ciclistica è di prim’ordine: il telaio è in
alluminio
con telaietto scomponibile. La forcella è Marzocchi USD da 40 mm (regolabile
sull’enduro) e al posteriore c’è un mono regolabile. Le F125X sono
omologate
per due persone, ma la sella non troppo lunga e l’assenza delle pedane
del passeggero (optional) consigliano di godersi la guida da soli (fino
a 18 anni è vietato portare passeggeri).
In pista con la CRM
IN PISTA CON LA CRM La moto è decisamente leggera e
guidabile:
ottima la conducibilità in curva ed i cambi di direzione, anche se la
temperatura
molto bassa ha fatto emergere alcuni limiti delle gomme, soprattutto sulla
spalla. Non sembra essere solo una questione di freddo, perché una volta
scaldate a dovere il difetto si presentava ugualmente, solo che si spostava
sulla ciclistica. Al limite massimo di piega il posteriore saltella impedendo
al pilota il controllo totale, costringendolo spesso a impreviste pestate
per tenere su la moto.
Probabilmente anche il setting delle sospensioni non è ottimale. A differenza
del modello da enduro, la CRM non ha regolazioni sulla forcella, mentre
entrambi i modelli montano un monoammortizzatore posteriore regolabile
sia nel precarico sia nell’estensione.
All’anteriore il freno è formato da una pinza flottante a due pistoncini
ed un disco da 320 mm incredibilmente efficace. Anche il freno posteriore
lavora bene, ma è un po’ meno modulabile dell’anteriore. La
posizione
del pilota è comunque buona. Per il resto la moto è piacevole e divertente..
Fettucciato e mulattiera con la CRE
FETTUCCIATO E MULATTIERA CON LA CRE Abbiamo diviso il test della CRE
da enduro in due parti. Una sulle montagne trevigiane, affrontando mulattiere
molto impegnative, e l’altra in un fettucciato sabbioso, per avere una
panoramica totale delle potenzialità di questa moto. In entrambe le situazioni
la moto se l’è cavata molto bene, dimostrandosi, però, più a suo agio
nel fettucciato, che ne ha esaltato la maneggevolezza. Il telaio perimetrale
in alluminio è una sicurezza nel fuoristrada e anche su questo modello
fa il suo lavoro, ma il fatto di avere sospensioni di media qualità rende
la moto meno stabile quando si spinge forte nei sentieri e nelle mulattiere.
Comunque per l’utilizzo di un pilota medio, va molto bene.
La posizione di guida paga la sella un po’ troppo bassa che rende la guida
a sedere più impegnativa. Senti il manubrio alto e le pedane troppo vicine
alla sella. Il punto di seduta è più basso del serbatoio, perciò anche
gli spostamenti in avanti e indietro sono più difficili. Per la guida in
piedi, invece, l’impostazione è molto buona e permette di avere un buon
controllo.
Il motore rispetto ad un 2T ha più coppia ai bassi ed è quella che si deve
cercare di sfruttare nei tratti guidati, per arrampicarsi in cima alle
salite. Per “fare il tempo” nel fettucciato bisogna avere una guida
molto
aggressiva, si deve usare molto il cambio e il corpo.
La forcella non è professionale, ma svolge tutto sommato il suo dovere.
Scorre molto bene, così come il mono. Per quanto riguarda i freni abbiamo
trovato l’anteriore normale, non potentissimo ma comunque sufficiente,
mentre il posteriore non ci è piaciuto molto, troppo poco “cattivo”.
In conclusione una buona moto, ottima per muovere i primi passi
nell’enduro
e per spostarsi in città.