Comparativa maxienduro bicilindriche 650cc
Maxienduro 650 bicilindriche
Abbiamo deciso di mettere alla frusta
le tre maxienduro bicilindriche di 650 cc più vendute della categoria:
la Honda Transalp, la Kawasaki Versys e la
Suzuki V-Strom.
Honda ripropone per il 2008 la Transalp ma, nel farlo, ha
preso
una direzione più stradale: sparisce la ruota anteriore da 21”,
in virtù di quella da 19”. Certo, rimangono le ruote a raggi
(con cerchi neri, come vogliono le tendenze attuali), ma il fuoristrada,
si limita a quello di una semplice strada bianca. Diverso anche il
motore:
la necessità di un propulsore brillante ed ecologico ha fatto cadere la
scelta sul bicilindrico di 680 cc a quattro valvole della Deauville,
alimentato da un sistema di iniezione elettronica con corpi farfallati
da 40 mm e omologato Euro 3. Se il “vecchio” 650 a 3 valvole si
fermava
a soli 44 CV alla ruota, ora la potenza registrata dal nostro Centro
Prove sale a 53 CV a 7.500 giri.
Un buon risultato, ma la Kawasaki arriva a 57,6 CV, mentre la
Suzuki sfiora addirittura i 63 CV a 8.750 giri. Le filosofie costruttive
dei tre propulsori sono differenti tra loro ed esprimono caratteri del
tutto diversi. Per la Transalp cambiano, rispetto al passato, cubatura,
potenza, numero valvole e alimentazione. Ma per il resto ritroviamo il
bicilindrico a V da 52° abbinato ad un cambio a 5 rapporti. Poche emozioni,
ma tanta regolarità di funzionamento. Il twin a 90° di Suzuki, ormai
collaudatissimo, non è prontissimo a riprendere dai regimi più bassi,
ma è rotondo e vivace oltre i 5.000 giri. Più pronto ai richiami
dell’acceleratore il bicilindrico parallelo della Versys, che
spinge
con vigore fino ai 5.000 giri. Brillante anche oltre questa soglia
arriva rapidamente a toccare la zona rossa del contagiri a 10.500 giri,
ma la spinta si affievolisce sensibilmente già 2.000 giri prima.
L’unico tratto in comune, oltre al numero dei cilindri e la cubatura
simile, è la trattabilità a tutti i regimi. Le potenze espresse
non mettono in crisi neppure i neofiti e solo la Kawasaki, con
un pizzico di schiena in più ai bassi, stacca volentieri la ruota
davanti dall’asfalto se si stuzzica la frizione e si apre senza incertezze
il gas. Con tutte però si prende presto confidenza, grazie anche
a ciclistiche bilanciate e posizioni in sella che offrono il massimo
controllo.
La Transalp è ben raccordata nella zona tra sella e serbatoio ed il manubrio
largo garantisce una buona leva. Sulla Versys ci si sente più appollaiati
e, complici le pedane un po’ arretrate, sembra di guidare una naked.
Infine
la V-Strom: l’ampia sella accoglie il pilota mentre serbatoio e
convogliatori
avvolgono le gambe; alto e non troppo distanziato il manubrio.
L'articolo completo su Motociclismo di dicembre
Onboard camera della Transalp
Ciciclistica
Le scelte telaistiche seguono strade opposte: Honda rimane fedele al
classico telaio a semi-doppia culla in acciaio; Kawasaki
propone
una struttura a diamante, sempre in acciaio,
che abbraccia
il motore; alluminio invece per la Suzuki, con un
doppio
trave discendente cui è appeso il bicilindrico a V. Il giudizio
alle sospensioni premia Kawasaki. La Versys si affida infatti ad
una imponente e rigida forcella a steli rovesciati (l’unica del gruppo
regolabile nel precarico e nell’estensione) e ad un forcellone con
monoammortizzatore
disassato sul lato destro, anch’esso facilmente regolabile nel precarico
e nell’estensione. La taratura di serie è comunque sostenuta e ottima
per l’uso stradale, anche in coppia.
Suzuki sfodera una forcella tradizionale da 43 mm con regolazione del
precarico che assorbe le asperità del terreno senza mai “andare a
pacco”.
Come sulla Kawa, l’escursione è di 150 mm. Dietro la regolazione
del precarico del “mono” è facilitata da un pratico pomello posto
sotto
il fianchetto sinistro, mentre per intervenire sul ritorno è necessario
individuare e regolare la vite sul piede dell’elemento ammortizzante.
Anche in questo caso la taratura di serie è apprezzabile nell’uso
disimpegnato
e manifesta qualche trasferimento di carico di troppo solo viaggiando con
passeggero e bagagli o forzando il ritmo. Più semplice la dotazione
della Honda: la forcella priva di regolazione ha steli da 41 mm,
mentre il monoammortizzatore è regolabile nella compressione. Tuttavia
la Transalp è quella che mantiene l’escursione più elevata: 177 mm
davanti e 173 dietro. Le sospensioni della Honda vantano un’ottima
scorrevolezza e sono abbastanza morbide da incassare buche e tombini senza
problemi. Nelle frenate più decise però avremmo preferito un sostegno
maggiore, per evitare il lieve beccheggio, specie con la moto a pieno carico.
A proposito di freni: i tre impianti si sono dimostrati
modulabili;
Versys ha la frenata più potente, la Transalp offre decelerazioni adeguate
alle prestazioni della moto. Sottotono invece la potenza della V-Strom,
forse dovuta all’elevato chilometraggio dell’esemplare in prova,
giacché
nell'ultima prova fatta da Motociclismo (gennaio 2007) non era stato soggetto
ad alcuna critica da parte dei tester. La Honda è equipaggiata, nel modello
in prova, con ABS non disinseribile: il suo intervento, mai invasivo, è
tra i migliori testati e si rivela utile su una moto votata al turismo
a 360 gradi.
In fuoristrada
La Transalp fa valere il suo passato da tuttoterreno con un manubrio ampio
e fianchi stretti. Nella guida in piedi però avremmo preferito un manubrio
un po’ più alto. Come quello di Suzuki, che si guida magnificamente ritti
sulle pedane, se non fosse per il serbatoio troppo largo. La breve divagazione
fuori dall’asfalto mette subito in chiaro che la Kawasaki, su strade
bianche
e sterrati, è un pesce fuor d’acqua.
Su strada
Una volta tornati sulla strada però, la Versys si
prende la rivincita.
Agilissima nel traffico e nei percorsi guidati, è un
fulmine
nei rapidi cambi di direzione. Assai maneggevoli, ma non altrettanto
fulminee Honda e Suzuki, che però non si lasciano distaccare troppo, mantenendo
quasi il passo della Versys. Una nota di merito al ristretto raggio di
sterzo della Transalp che, come la sua progenitrice, permette di fare inversione
e manovre in spazi ridottissimi. All’opposto, in autostrada e ad
andature
sostenute, la V-Strom conquista per la grande stabilità, degna
di una vera tourer. Mezzo passo indietro troviamo la Honda,
con una sella un poco più stretta e pedane a nostro avviso troppo
avanzate. Ridotto il tasso di vibrazioni. Carena e plexiglas di serie
riparano bene, pur lasciando esposte le spalle. Chiude la classifica la
Kawasaki. Nonostante il piccolo plexi (regolabile tramite viti su
tre posizioni) sia più protettivo di quanto appaia e la seduta sia confortevole,
abbiamo percepito qualche vibrazione di troppo sulle pedane ad andature
autostradali. La sella si trova più in alto rispetto alle concorrenti
(845 mm), ma il peso è il più basso: 189,2 kg rilevati alla nostra
bilancia rendono la Versys adatta anche ad un pubblico femminile.
Transalp e V-Strom superano invece entrambe i due quintali a secco: 209,5
kg la prima, 202,2 la seconda.
Prezzi
La più economica è la Versys: 7.090 euro chiavi in mano.
Un’ottimo
prezzo per una crossover con tutte le carte in regola: motore brillante
e ciclistica efficace la rendono imprendibile tra i tornanti. Prezzo
contenuto anche per la Suzuki, che si porta a casa con 7.180
euro.
Con la V-Strom ci faresti il giro del mondo: è stabile, comoda e protegge
bene. Pesa un po’ troppo e, soprattutto, avrebbe bisogno di un restyling
estetico ma nelle vendite è al secondo posto in Italia fra le maxienduro.
Infine, con 7.700 euro, c’è la nuova Honda
Transalp, che
abbandona l’indole da tuttoterreno senza però stradalizzarsi del tutto.
Accessori e ricambi
Di seguito i prezzi dei ricambi e degli accessori, IVA inclusa
Ricambi | |||
Honda
|
Kawasaki
|
Suzuki
| |
Indicatore di direzione |
56,12
|
39,07
|
33,86
|
Leva frizione |
20,98
|
12,88
|
15,93
|
Specchietto |
47,19
|
51,42
|
41,38
|
Fiancatina posteriore |
108,04
|
46,58
|
109
|
Accessori | |||
Honda
|
Kawasaki
|
Suzuki
| |
Bauletto posteriore |
354,19
|
80
|
192
|
Borse laterali (coppia) |
776,4
|
339,4
|
384
|
Borsa serbatoio |
N.P.
|
N.P.
|
174
|
Parabrezza maggiorato |
124,8
|
77,9
|
134,4
|
Manopole riscaldate |
202,95
|
N.P.
|
253,2
|
Paramanopole |
di serie
|
N.P.
|
78
|
Cavalletto centrale |
265,2
|
N.P.
|
270 |
N.P. = non previsto dalla casa come accessorio originale.
I prezzi del bauletto posteriore e delle borse laterali, della Transalp, sono comprensivi degli appositi telaietti.