26 November 2007

Comparativa maxienduro bicilindriche 650cc

Transalp, Versys e V-Stom sono le più vendute e sono allineate per facilità di guida.

Maxienduro 650 bicilindriche




Abbiamo deciso di mettere alla frusta le tre maxienduro bicilindriche di 650 cc più vendute della categoria: la Honda Transalp, la Kawasaki Versys e la Suzuki V-Strom. Honda ripropone per il 2008 la Transalp ma, nel farlo, ha preso una direzione più stradale: sparisce la ruota anteriore da 21”, in virtù di quella da 19”. Certo, rimangono le ruote a raggi (con cerchi neri, come vogliono le tendenze attuali), ma il fuoristrada, si limita a quello di una semplice strada bianca. Diverso anche il motore: la necessità di un propulsore brillante ed ecologico ha fatto cadere la scelta sul bicilindrico di 680 cc a quattro valvole della Deauville, alimentato da un sistema di iniezione elettronica con corpi farfallati da 40 mm e omologato Euro 3. Se il “vecchio” 650 a 3 valvole si fermava a soli 44 CV alla ruota, ora la potenza registrata dal nostro Centro Prove sale a 53 CV a 7.500 giri.

Un buon risultato, ma la Kawasaki arriva a 57,6 CV, mentre la Suzuki sfiora addirittura i 63 CV a 8.750 giri. Le filosofie costruttive dei tre propulsori sono differenti tra loro ed esprimono caratteri del tutto diversi. Per la Transalp cambiano, rispetto al passato, cubatura, potenza, numero valvole e alimentazione. Ma per il resto ritroviamo il bicilindrico a V da 52° abbinato ad un cambio a 5 rapporti. Poche emozioni, ma tanta regolarità di funzionamento. Il twin a 90° di Suzuki, ormai collaudatissimo, non è prontissimo a riprendere dai regimi più bassi, ma è rotondo e vivace oltre i 5.000 giri. Più pronto ai richiami dell’acceleratore il bicilindrico parallelo della Versys, che spinge con vigore fino ai 5.000 giri. Brillante anche oltre questa soglia arriva rapidamente a toccare la zona rossa del contagiri a 10.500 giri, ma la spinta si affievolisce sensibilmente già 2.000 giri prima.

L’unico tratto in comune
, oltre al numero dei cilindri e la cubatura simile, è la trattabilità a tutti i regimi. Le potenze espresse non mettono in crisi neppure i neofiti e solo la Kawasaki, con un pizzico di schiena in più ai bassi, stacca volentieri la ruota davanti dall’asfalto se si stuzzica la frizione e si apre senza incertezze il gas. Con tutte però si prende presto confidenza, grazie anche a ciclistiche bilanciate e posizioni in sella che offrono il massimo controllo. La Transalp è ben raccordata nella zona tra sella e serbatoio ed il manubrio largo garantisce una buona leva. Sulla Versys ci si sente più appollaiati e, complici le pedane un po’ arretrate, sembra di guidare una naked. Infine la V-Strom: l’ampia sella accoglie il pilota mentre serbatoio e convogliatori avvolgono le gambe; alto e non troppo distanziato il manubrio.

L'articolo completo su Motociclismo di dicembre

Onboard camera della Transalp

Ciciclistica





Le scelte telaistiche seguono strade opposte: Honda rimane fedele al classico telaio a semi-doppia culla in acciaio; Kawasaki propone una struttura a diamante, sempre in acciaio, che abbraccia il motore; alluminio invece per la Suzuki, con un doppio trave discendente cui è appeso il bicilindrico a V.  Il giudizio alle sospensioni premia Kawasaki. La Versys si affida infatti ad una imponente e rigida forcella a steli rovesciati (l’unica del gruppo regolabile nel precarico e nell’estensione) e ad un forcellone con monoammortizzatore disassato sul lato destro, anch’esso facilmente regolabile nel precarico e nell’estensione. La taratura di serie è comunque sostenuta e ottima per l’uso stradale, anche in coppia.

Suzuki sfodera una forcella tradizionale da 43 mm
con regolazione del precarico che assorbe le asperità del terreno senza mai “andare a pacco”. Come sulla Kawa, l’escursione è di 150 mm. Dietro la regolazione del precarico del “mono” è facilitata da un pratico pomello posto sotto il fianchetto sinistro, mentre per intervenire sul ritorno è necessario individuare e regolare la vite sul piede dell’elemento ammortizzante. Anche in questo caso la taratura di serie è apprezzabile nell’uso disimpegnato e manifesta qualche trasferimento di carico di troppo solo viaggiando con passeggero e bagagli o forzando il ritmo. Più semplice la dotazione della Honda: la forcella priva di regolazione ha steli da 41 mm, mentre il monoammortizzatore è regolabile nella compressione. Tuttavia la Transalp è quella che mantiene l’escursione più elevata: 177 mm davanti e 173 dietro. Le sospensioni della Honda vantano un’ottima scorrevolezza e sono abbastanza morbide da incassare buche e tombini senza problemi. Nelle frenate più decise però avremmo preferito un sostegno maggiore, per evitare il lieve beccheggio, specie con la moto a pieno carico. A proposito di freni: i tre impianti si sono dimostrati modulabili; Versys ha la frenata più potente, la Transalp offre decelerazioni adeguate alle prestazioni della moto. Sottotono invece la potenza della V-Strom, forse dovuta all’elevato chilometraggio dell’esemplare in prova, giacché nell'ultima prova fatta da Motociclismo (gennaio 2007) non era stato soggetto ad alcuna critica da parte dei tester. La Honda è equipaggiata, nel modello in prova, con ABS non disinseribile: il suo intervento, mai invasivo, è tra i migliori testati e si rivela utile su una moto votata al turismo a 360 gradi.

In fuoristrada





La Transalp fa valere il suo passato da tuttoterreno con un manubrio ampio e fianchi stretti. Nella guida in piedi però avremmo preferito un manubrio un po’ più alto. Come quello di Suzuki, che si guida magnificamente ritti sulle pedane, se non fosse per il serbatoio troppo largo. La breve divagazione fuori dall’asfalto mette subito in chiaro che la Kawasaki, su strade bianche e sterrati, è un pesce fuor d’acqua.

Su strada





Una volta tornati sulla strada però, la Versys si prende la rivincita. Agilissima nel traffico e nei percorsi guidati, è un fulmine nei rapidi cambi di direzione. Assai maneggevoli, ma non altrettanto fulminee Honda e Suzuki, che però non si lasciano distaccare troppo, mantenendo quasi il passo della Versys. Una nota di merito al ristretto raggio di sterzo della Transalp che, come la sua progenitrice, permette di fare inversione e manovre in spazi ridottissimi. All’opposto, in autostrada e ad andature sostenute, la V-Strom conquista per la grande stabilità, degna di una vera tourer. Mezzo passo indietro troviamo la Honda, con una sella un poco più stretta e pedane a nostro avviso troppo avanzate. Ridotto il tasso di vibrazioni. Carena e plexiglas di serie riparano bene, pur lasciando esposte le spalle. Chiude la classifica la Kawasaki. Nonostante il piccolo plexi (regolabile tramite viti su tre posizioni) sia più protettivo di quanto appaia e la seduta sia confortevole, abbiamo percepito qualche vibrazione di troppo sulle pedane ad andature autostradali. La sella si trova più in alto rispetto alle concorrenti (845 mm), ma il peso è il più basso: 189,2 kg rilevati alla nostra bilancia rendono la Versys adatta anche ad un pubblico femminile. Transalp e V-Strom superano invece entrambe i due quintali a secco: 209,5 kg la prima, 202,2 la seconda.

Prezzi





La più economica è la Versys: 7.090 euro chiavi in mano
. Un’ottimo prezzo per una crossover con tutte le carte in regola: motore brillante e ciclistica efficace la rendono imprendibile tra i tornanti. Prezzo contenuto anche per la Suzuki, che si porta a casa con 7.180 euro. Con la V-Strom ci faresti il giro del mondo: è stabile, comoda e protegge bene. Pesa un po’ troppo e, soprattutto, avrebbe bisogno di un restyling estetico ma nelle vendite è al secondo posto in Italia fra le maxienduro. Infine, con 7.700 euro, c’è la nuova Honda Transalp, che abbandona l’indole da tuttoterreno senza però stradalizzarsi del tutto.

Accessori e ricambi





Di seguito i prezzi dei ricambi e degli accessori, IVA inclusa
Ricambi
Honda
Kawasaki
Suzuki
Indicatore di direzione
56,12
39,07
33,86
Leva frizione
20,98
12,88
15,93
Specchietto
47,19
51,42
41,38
Fiancatina posteriore
108,04
46,58
109
Accessori
Honda
Kawasaki
Suzuki
Bauletto posteriore
354,19
80
192
Borse laterali (coppia)
776,4
339,4
384
Borsa serbatoio
N.P.
N.P.
174
Parabrezza maggiorato
124,8
77,9
134,4
Manopole riscaldate
202,95
N.P.
253,2
Paramanopole
di serie
N.P.
78
Cavalletto centrale
265,2
N.P.
270








N.P. = non previsto dalla casa come accessorio originale.

I prezzi del bauletto posteriore e delle borse laterali, della Transalp, sono comprensivi degli appositi telaietti.        

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