Prova: BMW G 450 X
BMW G 450 X
BMW G 450 X Dopo averla assaggiata nel test
(clicca sul link per leggere il test e conoscere tutte le caratterstiche
della moto) pubblicato su Motociclismo di luglio, in cui aveva mostrato
doti straordinarie, siamo saliti nuovamente in sella alla BMW G 450 X,
per la prova, in cui il motore ha rivelato un’erogazione esplosiva, ma
la ciclistica ha mostrato qualche pecca. Ce la raccontano i nostri due
tester.
Come va per l'matore
COME VA PER L’AMATORE È alta di sella e la taratura del mono è
dura.
Le pedane sono distanti dalla sella e basse da terra. L’avantreno è
mollissimo.
Quando freni sparisce, la forcella si chiude, comprime la molla che rimbalza
e a fatica si riesce a mantenere la traiettoria. La moto è costruita bene,
non ha difetti pur essendo una moto completamente nuova, tutto funziona
benissimo. Il motore ha una potenza in linea con gli altri 450, è molto
pronto alla prima apertura del gas, e penso sia dovuto più a una mappatura
un po’ esagerata sui bassi. La frizione è docile e molto precisa, sempre
regolare anche usandola molto. I freni sono ben modulabili e potenti.
.
Come va per il professionista
COME VA PER IL PROFESSIONISTA Le plastiche sono molto ben sagomate
e filanti. Grazie ad una triangolatura sella-pedane-manubrio ben spaziata,
la posizione di guida è molto efficace, soprattutto in piedi sulle pedane.
La moto è snella, ma in alcune situazioni, come in staccata, il serbatoio
è così stretto che bisogna chiudere molto le gambe per avere il giusto
appoggio nel contrastare l’avanzamento, con conseguenti difficoltà nella
conduzione del mezzo. Il mono ha una buona progressione e non affonda mai
esageratamente. La stabilità è giusta nel veloce, mentre la maneggevolezza
nel guidato lento è ottima; l’impressione è quella di guidare una 250
per la rapidità con cui scende in piega. Nel veloce è rapida, ma leggermente
troppo sensibile alla pressione sulle pedane; bisogna farci l’abitudine.
Solo la forcella non convince. Sui sassi e sulle piccole asperità non parte
benissimo, condizionando molto la direzionalità. Su forte sollecitazione
o in discesa, invece, è sfrenata. Il telaio lavora bene. La ruota posteriore
saltella molto in staccata se non si usa leggermente la frizione. Il motore,
con un buon sottocoppia, sale rapidamente e con una grande schiena, per
finire con un allungo notevole. È molto pronto alla prima apertura: non
si sente tanto l’iniezione, quanto una mappa che rende l’erogazione
esplosiva.