Prova: Polini XP4 Street 125 cc
Caratteristiche della XP4
CARATTERISTICHE DELLA XP4 Piccola moto, grande divertimento: una
formula
tanto semplice quanto efficace. Lo abbiamo scoperto testando su strada
e in pista la minimotard 125 della Polini: la XP4 Street. La nostra prova
comincia nel suo ambiente ideale: la città. Osservandola poggiata sul cavalletto
laterale abbiamo l’impressione che si tratti di una “vera”
motard rimpicciolita
con un colpo di bacchetta magica. Telaio e forcellone, entrambi in acciaio,
sono robusti, di buona fattura. Le plastiche sono rastremate e appuntite
come si conviene ad una motard ed il motore appare pulito nelle linee,
impreziosito dal carter destro cromato. Insomma: la dotazione è buona:
la XP4 Street nasce per far giocare, ma non è certo un giocattolo. Le dimensioni
ridotte di circa il 20% rispetto ad una normale 125 stradale e il peso
piuma richiedono qualche attimo per abituarsi ad una guida lillipuziana,
ma ne fanno un mezzo insuperabile in mezzo al traffico, permettendoci di
sfruttare pertugi impraticabili persino per gli scooter.
Motore
MOTORE Il propulsore, un monocilindrico raffreddato ad aria di
produzione
cinese ed omologato Euro 3, nonostante i soli 120,7 cc di cubatura è dotato
di buono spunto nelle partenze da fermo e, con la sua discreta potenza,
è capace di strappare un sorriso anche ai motociclisti più smaliziati.
Prima, seconda, terza, quarta: snocciolare le marce ai medi regimi come
sulle “moto grandi” è una vera libidine. La spaziatura dei rapporti
è
azzeccata, con le prime tre marce piuttosto corte ed una quarta che potremmo
definire di riposo.
Test in città
TEST IN CITTÀ Passeggiando in città apprezziamo la taratura tendente
al morbido delle sospensioni, che assorbono bene le irregolarità
dell’asfalto,
purché non si esageri: buche accentuate, pavé e binari sono un vero flagello
per le piccole ruote da 10”. La posizione in sella è meno proibitiva di
quello che ci si aspetterebbe da un osservazione statica della moto, con
le pedane ben distanziate dal piano di seduta (anche se vibrano parecchio)
e un manubrio di dimensioni canoniche che consente un’ottima
manovrabilità.
Unico neo una sella non impeccabile dal punto di vista dell’ergonomia,
eccessivamente stretta e scomoda. Gli specchietti invece svolgono bene
il loro compito, offrendo retrospettive nitide anche ad andature sostenute.
E a proposito di sicurezza diciamo anche che le dimensioni mini della moto
rendono purtroppo il pilota difficilmente individuabile da parte degli
altri utenti della strada, quindi attenzione!
Fra le curve
FRA LE CURVE Abbandoniamo il traffico e ci infiliamo in una stradina
stretta e tortuosa che ci permette di saggiare le qualità dinamiche; in
un susseguirsi di curve a stretto raggio scopriamo una stabilità sorprendente
e un freno anteriore di potenza non eccezionale ma più che sufficiente
a fermare il peso questa pitbike. Di tutt’altra pasta invece è il freno
posteriore, che avremmo preferito con un po’ di mordente in più.