Spagna - Andalusia
Arte e cultura
Itinerario (anche enduristico) nel sud della Spagna tra palazzi moreschi
e piste desertiche. Da queste parti, a Tabernas, il regista Sergio Leone
ha anche girato i suoi “western all’italiana”: quelli
interpretati dal
mitico Clint Eastwood.
Destinazione Granada, città andalusa ai piedi della Sierra Nevada, e sede
dell’Alhambra, cittadella araba cinta da alte mura, simbolo della regione
e testimonianza dell’occupazione musulmana.
L’ingresso in città è piuttosto sofferto: la viabilità è infernale, il
traffico caotico e la mancanza dei nomi delle vie frequente. Ci siamo
trovati a percorrere nell’ora più calda (38 gradi circa), casco in testa,
uno dei numerosi lunghi viali che attraversano la parte nuova della città,
con un semaforo rosso ogni 50 metri.
Eravamo praticamente al limite della sopportazione, sull’orlo di un
attacco
isterico, quando finalmente ci siamo trovati, non so come, di fronte
all’albergo.
Prima cosa l’Alhambra
L’accesso in moto è possibile solo con un giro demenziale. Meglio salire
a piedi (20 minuti) oppure prendere la navetta che parte ogni quarto d’ora
da Plaza Nueva.
L’Alhambra in arabo significa "la rossa". Nome dovuto al colore
che le pietre assumono quando sono illuminate dal sole.
Dentro le mura sorge una cittadella, con palazzi, bagni, una moschea, una
fortezza e, soprattutto, dei giardini favolosi.
E’ l’unico palazzo arabo del Medioevo rimasto intatto, perché i re
cattolici
invece di saccheggiarlo lo restaurarono. Il piatto forte della visita
sono i palazzi Reali Nazaridi, un insieme di costruzioni comunicanti tra
loro, disposte attorno al Cortile dei Mirti e a quello dei Leoni: il Mexuar,
destinato all’amministrazione del regno, il Serrallo, residenza ufficiale
del Re, l’Harem, dimora privata della famiglia reale.
E' da vedere anche il quartiere dell’Albaicin. Considerato
pericoloso
fino a qualche anno fa ora è stato recuperato da un gruppo di donne e dichiarato
Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
La zona ha conservato il suo aspetto da medina: stradine strette, piazzette
lastricate, scale, vicoli ciechi, patii fioriti e alcuni belvedere da cui
godersi un magnifico panorama sull’Alhambra circondata dalla Sierra
Nevada.
In moto nel West
Tabernas, il Far West spagnolo
Di solito è preferibile evitiare autostrade e superstrade. Ma in questo
caso il poco traffico della A92 e il paesaggio non faranno rimpiangere
la scelta: sembra di essere in Arizona con panettoni brulli,
squadrati
e rossicci che si alternano con altopiani suggestivi.
A Purullena e Guadix ci sono le famose grotte
scavate nella
roccia calcarea, che in passato fungevano da abitazioni. E qualcuno ci
vive ancora.
Il deserto di Tabernas era in realtà una foresta. Ma nel XIX secolo
il feroce disboscamento per alimentare le locomotive che trasportavano
il piombo delle miniere della zona ha dato il via a un processo di
desertificazione
ancora in divenire. Qui le precipitazioni sono quasi inesistenti e le
temperature
superano spesso i 40°.
Ma il colpo d’occhio è notevole, ed è chiaro il motivo per cui
Sergio Leone ha voluto ambientare qui i suoi
“spaghetti-western”:
perché attraversare l’oceano quando a due passi da casa trovi un pezzetto
di Far West? Intorno a noi solo canyon e strade sterrate.
Per un appassionato di fuoristrada, questo è il paradiso: con una moto
da enduro si possono passare ore e ore a perdersi tra i sentieri color
ocra che si insinuano tra pareti scoscese e una vegetazione stentata. In
ogni modo, se decidete di darci dentro, proparatevi a tornare in albergo
abbastanza sfatti e sudati. Ma quegli sterrati polverosi sono troppo
invitanti...
Almeria
Almeria è una strana città, fondata dai Fenici ha subìto numerose invasioni
da Cartaginesi, Romani, Visigoti e Arabi, è stata rifugio di pirati e oggi
è una città portuale poco turistica con una imponente fortezza
moresca, un vecchio quartiere di pescatori
e una bella Rambla.
Il giorno dopo ci aspettano le Alpujarras, zona di collinare, tra le più
belle dell’Andalusia coi suoi paesini bianchi fuori dal tempo, la
totale assenza di traffico e una strada montana che sembra disegnata da
un appassionato di moto.
Lasciata la A348, poco dopo Bombaron, si raggiunge Trevelez, il
paese più alto di tutta la Spagna, appollaiato sulla Sierra Nevada a 1.480
metri, famoso nel mondo per i suoi prosciutti che, naturalmente, ci affrettiamo
ad assaggiare.
Da qui la strada ridiscende, per poi risalire nuovamente e attraversare
i paesi di Capileira, Bubion e Pampaneira, costruiti con lo stile
architettonico
tipico dei villaggi dell’Atlante marocchino: case cubiche di calce
bianca, a due piani, strette tra loro, con il tetto che funge da terrazza,
il tutto impreziosito da rampicanti fioriti e viottoli acciottolati da
percorrere obbligatoriamente a piedi. Da Capileira in poi si gode un panorama
strabiliante su tutta la vallata.
Si torna giù
Scendiamo verso la costa tra vigneti e agrumeti. Percorriamo una cinquantina
di km sul litorale e, ad Adra, invece di imboccare l’autostrada, decidiamo
di vedere la costa a ovest di Almeria, perlustrando le strade secondarie.
Il panorama però non è dei migliori: km e km di serre di plastica
deturpano la costa. Come spesso accade l’economia prevale sulla bellezza
paesaggistica: il maggior provento della zona è la produzione di pomodori;
vengono da qui i frutti che mangiamo anche fuori stagione. Ma il tramonto
sul mare di Almeria è impagabile.
Insomma, se state cercando bellezze architettoniche, mare, montagne e deserti
questo viaggio fa per voi. In più, a farvi compagnia, ci sarà sempre il
sole.
Informazioni utili
A Granada abbiamo alloggiato all’Hotel Carmen (Acera del Darro,
62;
tel. 95-8258300), un confortevole 4 stelle in centro, con garage.
La camera doppia con colazione per due persone costa dai 120 ai 145 euro
e il garage 10 euro. Si possono trovare sistemazioni più economiche
ma altrettanto gradevoli. Nel quartiere dell’Albaicin abbiamo sbirciato
dentro a hotel e pensioni che offrivano camere doppie a circa 80 euro,
però nessuna aveva il garage.
Ad Almeria abbiamo pernottato al Grand Hotel Almeria (Avda. Reina
Regente,
8; tel. 95-0238011), con vista sul porto, piscina e garage.
Comodo e confortevole come base per scorazzare nei dintorni.
Il prezzo per una camera doppia varia dai 70 ai 100 euro a seconda del
periodo, la colazione 9 euro. Non pranzate mai in albergo, il costo di
un panino è di molto superiore a un pasto completo in una delle
“taperie”
fuori dagli alberghi. Se volete un pasto "vero" a Granada
vi consigliamo vivamente il Miradore de Morayma (calle Pianista Garcia
Carillo 2), antica dimora con un bel giardino e un panorama spettacolare:
25/30 euro a testa.
Occhio alla moto, perché i furti sono frequenti. La notte è opportuno metterla
in un garage e di giorno assicurarla sempre col lucchetto.
Le strade, salvo rare eccezioni, sono belle e poco trafficate. Le autostrade
gratuite.
L’itinerario descritto in questo servizio è lungo 360 km.
Indirizzi
Ufficio Spagnolo del Turismo Roma (tel. 06-6783106; roma@tourspain.es);
Milano (tel. 02-72004317; milan@tourspain.es). Su Internet: www.turismospagnolo.it.