Triumph Rocket III
Mostruosa!
Tre cilindri in linea longitudinali, 2.300 cc, 142 CV e oltre 20 kgm di
coppia. Sono le credenziali dell’incredibile motore della Triumph Rocket
III, la nuova supercruiser inglese che batte tutti i record di categoria.
Pesa 350 kg e costa poco meno di 18.000 euro.
Non si può battere un record senza che qualcuno lo abbia prima
stabilito.
Harley-Davidson V-Rod (1.130 cc), Yamaha
V-Max (1.200 cc),
Yamaha Warrior (1.700 cc), Honda VTX (1.800 cc), Kawasaki
VN (2.000 cc). “E allora esageriamo” devono aver detto i
tecnici
e gli uomini marketing della Triumph, ed ecco nascere la Triumph
Rocket III, 2.300 cc distribuiti su tre cilindri in linea
disposti longitudinalmente, per non correre il rischio di scimmiottare
le moto di Milwaukee come fanno le Case giapponesi, e per essere sicuri
che, almeno a breve, qualcun altro non esageri ancor di più.
Linea personale, dimensioni e peso sconvolgenti, doti dinamiche
mai riscontrate su nessun’altra moto. Con la Rocket III, scendere sotto
i 12 secondi nell’accelerazione sui 400 metri e toccare i
220
km/h effettivi è roba da “uomini duri”. Provare per credere.
Il bello è che la forza sprigionata si avverte anche stando fermi
al semaforo, col motore in folle.
Ad ogni “manata” sulla manopola del gas si scatena un vortice di
spostamenti
d’aria, vampate di calore ed effetti giroscopici vari che incutono
soggezione.
Il pilota è come un fuscello in balia degli eventi e allo scattare del
verde la situazione, se possibile… peggiora: alla piena apertura del gas
gli enormi pistoni sprigionano un tale vigore che la gomma posteriore
da 240 mm(!) disegna strisce nere lunghe diversi metri. Basti pensare
che si raggiungono i 100 km/h in meno di 50 metri, con l’anteriore
che si solleva appena da terra nel passaggio dalla prima alla seconda marcia.
In questi frangenti, il cambio mostra una buona precisione.
La posizione di guida è abbastanza passiva: i piedi molto avanzati
e le gambe divaricate dal larghissimo serbatoio da 25 litri non
trovano saldo appoggio alla moto; così il pilota è portato a stringere
forte il manubrio per non sentirsi sfilare la sella da sotto il
sedere…
Numeri a parte, insomma, le emozioni di un’accelerazione con la Rocket
III valgono anche il sacrificio economico richiesto al momento
dell’acquisto
(quasi 18.000 euro).
Su strada
Al di là delle prestazioni pure, la Rocket III si lascia guidare
bene.
Il triangolo sella-pedane-manubrio non è esasperato come su alcune concorrenti
e l’equilibrio della ciclistica consente di gestire in
sicurezza
questo colosso a due ruote. La sella è sufficientemente scavata
da impedire indesiderati spostamenti longitudinali sia in frenata sia in
accelerazione. Tra l’altro, è ben imbottita (più di
quella riservata
al passeggero) e non trasmette alcuna vibrazione. Le sole che
si
avvertono sono quelle alle pedane, soprattutto nella fase di rilascio
dell’acceleratore ai regimi medio-alti, ma rientrano entro limiti
ampiamente
tollerabili.
Ciò concorre, insieme alla fluidità di erogazione, a mantenere
discreto
il comfort di marcia, a patto che non si percorrano strade sconnesse.
Il doppio ammortizzatore posteriore, infatti, ha una scarsa
predisposizione
a filtrare gli avvallamenti, difetto peraltro comune alla maggior parte
delle custom. In compenso, la scorrevolezza della forcella e la
sua buona escursione assecondano quasi ogni tipo di guida. Quando
il manto stradale è imperfetto, lo copiano senza trasmetterne le asperità;
quando il pilota si “appende” ai freni nei panic stop, non
“tamponano”,
mostrando un buon sostegno.
Piuttosto, la Rocket III evidenzia la tendenza al bloccaggio del
pneumatico anteriore tipica di moto così pesanti e con la forcella così
“aperta”. Fortunatamente, l’impianto frenante della
moto inglese,
come da tradizione Triumph, è molto valido sia all’anteriore sia al
posteriore,
mostrandosi sufficientemente modulabile oltre che potente.
Che le curve non siano il piatto forte di casa Rocket, lo intuisce
anche un “non addetto ai lavori” alla prima occhiata. Ma una volta
in
movimento, basta una presa di confidenza, magari un po’ prolungata, per
scoprire una ciclistica sufficientemente precisa sul veloce e
guidabile
anche nello stretto. Se non fosse per la scarsa luce a terra,
la Rocket III asseconderebbe anche un guida frizzante e disinvolta, purché
non ci si lasci prendere troppo la mano: 350 kg per 140 CV sono,
di per sé, già molto impegnativi. E il “gommone” posteriore da
240
mm non consente correzioni troppo repentine nelle situazioni di emergenza.
Di certo, resta il fatto che è il motore il punto forte di questo
progetto. Non vibra, ha una fluidità straordinaria fin dai
bassi regimi, in alto allunga quanto basta e sprigiona una forza
ciclopica a 2.000 come a 6.000 giri. Lo scarso freno motore
dà la sensazione di sedere su una locomotiva coi freni in avarìa lanciata
a tutta velocità, ma fortunatamente si tratta solo di una impressione…
Com'è fatta
Il tre cilindri di 2.294 cc è unico nel suo genere, ha pistoni
della
stessa misura di un’auto (alesaggio x corsa 101,6 x 94,3
mm). Viene
dichiarata una coppia massima di 20 kgm a 2.500 giri con il 90%
di questa forza disponibile fra 2.000 e 6.000 giri, donando grande fluidità
alla guida e un uso davvero ridotto del cambio a 5 marce.
L’albero motore forgiato pesa 17 Kg, è montato su 4 bronzine e ha
un imbiellaggio a 120 gradi. L’ordine di accensione alle
sei candele
è 1-2-3 partendo dal cilindro anteriore.
L’albero di bilanciamento, l’albero primario e il secondario sono
controrotanti,
e contrastano il movimento dell’albero motore che ha una minima coppia
di rovesciamento, evitando così lo sbilanciamento della moto in
accelerazione.
L’iniezione elettronica si avvale di una grande doppia farfalla
da 52 mm e una doppia accensione per avere il massimo
dell’efficienza
della combustione all’interno dei cilindri. Questa messa a punto permette
alla centralina di avere il controllo sul flusso della miscela e sulla
mappa di accensione tenendo conto della marcia selezionata, dal carico
motore e della velocità del veicolo. In questo modo si ottiene una curva
di coppia specifica per ogni rapporto inserito. In prima ed in seconda
la coppia è “addomesticata” elettronicamente del 7%. Un momento di
transizione
sulla terza e poi tutta la coppia viene rilasciata in quarta ed in quinta.
La scatola filtro è posizionata sotto la sella, l’aria
fresca
è aspirata da un sistema di condotti stampati sotto la base di questa e
viene poi inviata all’air-box principale. Per ottenere una temperatura
costante sui tre cilindri in svariate condizioni di utilizzo, il sistema
di raffreddamento prevede passaggi interni di diversa misura.
L’impianto di scarico, posto sul lato destro del motore, è molto
vicino al pilota ed ha la parete dei collettori di scarico realizzata con
due coperchi separati per dissipare il calore e fungere da isolatore
termico. Per rispondere ai futuri standard di emissione della normativa
Euro 3 è stato necessario installare due convertitori catalitici
nel collettore di scarico posizionato di fronte al pneumatico posteriore.
Il vantaggio di questa soluzione è che i catalizzatori si scaldano rapidamente
riducendo in fretta le emissioni inquinanti.
Il telaio della Rocket III è basato su una struttura tubolare
in acciaio a doppia trave che ospita il motore, parte portante
dell’intera struttura poiché contribuisce alla rigidità torsionale
del mezzo.
Grande novità è la trasmissione finale a cardano: la scatola della
coppia conica è stata sviluppata in collaborazione con la ditta italiana
Graziano che produce anche cambi e trasmissioni per molte case automobilistiche
sportive, come Aston Martin, Ferrari e Lamborghini.
Scheda tecnica
SCHEDA TECNICA Triumph Rocket III
Motore:
a 4 tempi, tricilindrico in linea,
alesaggio per corsa 101,6x94,3 mm,
cilindrata 2.294 cc,
rapporto di compressione 8,7:1,
distribuzione a doppio albero a camme in testa con comando a catena,
4 valvole per cilindro,
lubrificazione a carter secco (capacità coppa 5,4 litri),
raffreddamento a liquido,
potenza max 142 CV (104,41 kW) a 5.750 giri,
coppia max 20,39 kgm (200 Nm) a 2.500 giri.
Alimentazione:
a iniezione elettronica sequenziale Multipoint,
diametro dei corpi farfallati 52 mm;
capacità serbatoio carburante 25 litri compresa la riserva.
Accensione:
elettronica digitale;
2 candele per cilindro,
candele NGK DPR8EA9.
Avviamento: elettrico.
Impianto elettrico: batteria
12V-18Ah.
Trasmissione:
primaria a ingranaggi, rapporto 91/88 (1,034);
finale a cardano, rapporto 48/46 (1,043).
Cambio: a
5 marce,
valore rapporti:
2,929 (41/14) in prima,
1,947 (37/19) in seconda,
1,435 (33/23) in terza,
1,160 (29/25) in quarta,
0,964 (27/28) in quinta.
Frizione: multidisco
a bagno d’olio.
Telaio:
tubolare in acciaio;
inclinazione cannotto di sterzo 32°,
avancorsa 152 mm.
Sospensioni:
anteriore forcella con steli rovesciati da 43 mm,
escursione ruota 120 mm;
posteriore forcellone a doppio braccio con ammortizzatori idraulici Kayaba
e molle regolabili nel precarico,
escursione ruota 105 mm.
Ruote:
cerchi in lega,
anteriore 3,50x17”,
posteriore 7,50x16”;
pneumatici, anteriore 150/80-17, posteriore 240/50-16.
Freni:
anteriore a doppio disco da 320 mm
pinze a quattro pistoncini;
posteriore a disco da 316 mm
pinza a due pistoncino.
Dimensioni (in mm) e peso:
lunghezza 2.480,
larghezza 880,
altezza 1.150,
interasse 1.690,
altezza sella 740,
peso a vuoto 320 kg.
Prestazioni: velocità
max n.d.
Tagliando: programmato
ogni 16.000 km.
Lubrificazione: olio
multigrado Mobil1 Racing 4T SAE 15W40.
Distribuzione:
gioco valvole a freddo:
aspirazione 0,10-0,15 mm;
scarico 0,15-,020 mm.
Pneumatici: pressione
di gonfiaggio, ant 2,4 bar, post 3,0 bar.
Gamma colori: rosso, nero.
Garanzia: 2
anni chilometraggio illimitato.
Prezzo: 17.980
euro chiavi in mano.
Optional e prezzi (euro Iva inclusa):
Kit carrozzeria Custom Paint “Tribale” da 1.662,62;
marmitte aperte 529,01;
cupolino verniciato 196,48;
kit fari antinebbia 302,28;
kit di fissaggio cupolino/luci antinebbia 60,44;
sella biposto touring 302,28;
serbatoio olio cromato 377,86;
fiancatine laterali cromate 181,36;
presa ausiliaria corrente 30,21;
borsa serbatoio in pelle 75,56;
allarme immobilizer 408,09.
Rilevamenti
TRIUMPH ROCKET
III
|
dati rilevati
|
Velocità massima
|
219.8 km/h
|
Peso senza carburante
|
350.8 kg
|
consumo urbano
|
10.5 km/l
|
consumo extraurbano
|
11.5 km/l
|
consumo a 130 km/h
|
12 km/l
|
accelerazione 0-400 metri
da fermo
|
11.517 sec
|
ripresa da 50 km/h in
in quinta marcia
|
12.276 sec
|
potenza max alla ruota
|
124.90 CV a 6.000 giri
|
coppia max alla ruota
|
17.87 kgm a 2.350 giri |