A tre minuti dalla fine la pista si è abbastanza asciugata e si scatena l’inferno: Melandri passa a condurre (1'50”161). Ma Rea non è da meno: con un giro strepitoso in 1’50”062 si riprende la testa (e raggiunge Melandri anche nel dato della top speed, con 305 km/h. Ma nelle FP1 Melandri aveva fatto 311, come Torres, e Rea 313, come Laverty).
Le FP2 finiscono con la Top 10 formata da: Rea, Melandri, Sykes, Davies, Lowes, Fores, Torres, VD Mark, Laverty e Mercado. Le Honda di Bradl e Hayden sono le prime due moto fuori dalla “zona che conta” della classifica e si giocheranno la partenza un SP2 nella bolgia della SP1, in compagnia di (nell’ordine) Reiterberger, Ramos, De Angelis, Russo, Krummenacher, Camier, Simon, Badovini e Jezek.
Chiudiamo con una curiosità: il pilota “virtualmente” più veloce delle FP2 è stato Tom Sykes. La classifica degli ideal time (il tempo ricavato dalla somma dei migliori intermedi: nel prossimo paragrafo il link) vede il n° 66 al top con il crono di 1'49”981. Tom ha quindi un margine di miglioramento di 324 millesimi, mentre Rea e Melandri vedono l’ideal time praticamente coincidere (anzi, per Rea è esattamente lo stesso) col tempo “reale”. Davies è comunque 4°, ma il suo tempo virtuale è migliore di 244 millesimi rispetto a quello reale. Se la classifica finale fosse stilata in base a questi tempi, Tom sarebbe 1°, Chaz 2°, poi Rea e Melandri.
Ma coi “se” e coi “ma” non si fa la storia, qui contano solo il cronometro e il passo (quello delle Ducati non ci è noto, dato che Marco e Davies non hanno fatto una vera simulazione di gara, percorrendo al massimo 4 o 5 giri di fila). Appuntamento a domani per le FP3 e 4 e la Superpole (
qui gli orari TV).