Tutto parte da una Yamaha RD400 del 1974 (
qui la foto), una stradale con un motore brillante, ma una ciclistica inadeguata, come molte delle giapponesi di quell’epoca. Ecco allora che Roland decide di trapiantare il bicilindrico ad aria nel telaio di una Yamaha TZ250 da Gran Premio del 1997, preso insieme ad altri componenti racing dal magazzino del Team Roberts Grand Prix. Il matrimonio sembra ben riuscito. La fitta alettatura del motore RD è ingombrante, ma è ben accolto dal Deltabox in alluminio. Naturalmente il preparatore californiano non può limitarsi a fare un trapianto e basta. Il motore è affidato all’esperto di Yamaha RD Ed Erlenbacher, che lo ha aperto, revisionato, preparato ed elaborato, per spremere qualcosa di più dei 43 CV di serie. I carter sono ricostruiti, in modo da montare una frizione scoperta a secco. Lo scarico ad espansione rifatto da zero; le teste sono sostituite con altre, più efficienti e leggere. In tema di leggerezza Roland Sands ci dà dentro con il trapano e trasforma il motore in un groviera, forando ogni cosa abbondantemente, come si faceva un tempo per cercare di limare ogni grammo. La moto finita pesa all’incirca 100 kg! Per limitare al minimo la zavorra, serbatoio e codino sono in alluminio, mentre la semicarena è in fibra di carbonio.