a cura della redazione - 07 June 2017

Benelli: TRK 502, Leoncino e poi…

In occasione della prova della TRK 502, crossover media che apre la strada alla Leoncino, abbiamo intervistato Yan Haimei (Amm. Unico) e Gianni Monini (Resp. Commerciale Italia). Si parla di come sono progettate e fatte le Benelli di oggi, del loro rapporto col glorioso passato della Casa e di come saranno in futuro

Parlando di leoni e leoncini

Ci fa particolarmente poter parlare di Benelli e ultimamente in effetti lo stiamo facendo più spesso del solito. Il motivo è semplice: a parte qualche (fortunatamente risolta) vicissitudine aziendale, possiamo parlare di moto, di novità e di futuro, contando su un interesse da parte del pubblico che si è risvegliato molto grazie alle ultime proposte provenienti da Pesaro. Partendo… dal fondo, è di poco tempo fa l’articolo sulla Tornado Naked T 125, mentre a brevissimo è previsto l’arrivo dell’attesissima Leoncino, tanto apprezzata al Salone di Milano.

La Benelli di oggi e di domani

Nel frattempo, best seller Benelli è la BN302 (seguita dalla BN251), ma l’arrivo della crossover TRK 502 ha fatto guadagnare alla Casa marchigiana un sacco di consensi, nella speranza che il tutto si traduca in numeri di vendita. Ogni volta che ne parliamo si scatenano i click e le discussioni, con commenti e giudizi positivi per un Costruttore con cui da anni gli appassionati non sono per nulla teneri. Ripassiamo l’argomento? Cliccate qui per la nostra prova anteprima della Benelli TRK 502. Approfondiamo? Ecco le interviste a Yan Haimei (Amministratore Unico Benelli) e Gianni Monini (Responsabile Commerciale Italia), che ci parlano del presente e del futuro del Marchio, della sua identità e dei rapporti con la Cina, della qualità delle moto e in generale della componentistica (tutta fatta in casa!), di scelte tecniche e di prossime novità.

"Passione pura per la moto rivolta a tutto il Mondo"

“Sospensioni, freni, ruote, telaio, motore, plexi, sella, plastiche: facciamo tutto noi”

Intervista a Yan Haimei (Amministratore Unico Benelli)

La TRK è costruita interamente dal vostro gruppo industriale. Un tipo di approccio al business completamente differente da quello occidentale. Quali sono le motivazioni di una scelta così impegnativa?
Le Case costruttrici occidentali si rivolgono a ditte specializzate per la componentistica: nessuno si sogna di produrre internamente sospensioni, freni, ruote, telaio, fusioni e componenti interni del motore, fino a plexiglass, sella e plastiche delle sovrastrutture, sono componenti che si acquistano da terzi. Il Gruppo Qjian Jiang, di cui Benelli fa parte dal 2005, fa “tutto in casa”, perché il mercato cinese non offre la scelta di fornitori specializzati di componentistica di livello qualitativo e prestazionale adatto alle nostre moto. Se a noi serve, per esempio, una forcella rovesciata, dobbiamo costruirla!

L’impianto di una fabbrica ha però dei costi notevoli, come li ammortizzate?
Il gruppo QJ costruisce 1.200.000 veicoli l’anno, impiegando 14.000 dipendenti in una fabbrica ultramoderna grande come una piccola città, situata a Wenling, a 500 km da Shangai. Con una simile economia di scala e producendo diversi tipi di veicoli, l’impianto di una fabbrica dedicata, per rimanere nell’esempio, alle forcelle, è giustificato e redditizio.

Il lancio dei modelli di grossa cilindrata non ha dato i risultati sperati. Perché? La realizzazione di una moto da 500 cc è un indicatore dell’accoglienza poco entusiastica delle “grosse” Benelli?
In Cina le moto sono viste come mezzi per uso utilitaristico. Le cilindrate più diffuse sono piccole, da 50 a 125, pensi che una 250 cc, è considerata già una “maxi”. In più, le moto di grossa cilindrata incontrano molte difficoltà ad essere omologate e subiscono una tassazione piuttosto pesante. Un motore da 500 cc si pone nel giusto mezzo e ci proponiamo di aprire nuovi spazi per questo tipo di moto, dato che i giovani cinesi apprezzano moltissimo le Crossover come la nostra TRK 502.

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