a cura della redazione - 23 March 2016

Long Test, 50.000 km con la Yamaha Tracer: il punto dopo 20.000 km

Per un piccolo contrattempo tecnico, la Yamaha rischia di tagliare il traguardo di (circa) metà percorso facendo... una figuraccia! Invece, a parte qualche difficoltà di avviamento, la Tracer continua a fare faville

no candela, no parti

Perdere la faccia per colpa di tre candele serrate male. È questo il rischio che ha corso la Yamaha Tracer a causa di una banalissima distrazione. Tutto è accaduto al traguardo dei 20.000 km, quando abbiamo messo al banco la Yamaha appena dopo aver sostituito olio, filtro e candele, così come prescritto dalla Casa per il secondo tagliando. Il risultato è stato il peggiore di tutto il Long Test: 97,81 CV e 76,01 Nm di potenza e coppia massime rilevate alla ruota. Sulle prime abbiamo pensato a un fisiologico calo di brio del tre cilindri appena dopo il suo picco massimo raggiunto a 15.000 km. Ma una più attenta analisi dei dati ha evidenziato un’incongruenza troppo grande per non destare qualche sospetto: com’è possibile che la progressione delle prestazioni del motore si sia interrotta così bruscamente? Ecco allora che scatta l’allarme rosso. Al Centro Prove è un viavai di tecnici e meccanici di Motociclismo e Yamaha tutti a caccia del problema: catena troppo tesa? Qualche dimenticanza nella cassa filtro? Pieno di benzina “sfortunato”? Banco Prova che dà i numeri? Niente di tutto questo: quando ormai il destino della Tracer sembra segnato – finire su Motociclismo col 4% di potenza in meno in soli 5.000 km non è quello che si chiama un grande spot per una moto… - ecco che qualcuno si ricorda di non aver serrato a dovere le candele. Detto fatto, la moto torna ai valori di sempre. Anzi anche meglio (quasi 102 CV, contro meno di 99 rilevati a 5.000 km).

solo una distrazione

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