La base dalla quale nasce la Tracer è la naked MT-09, una delle nude più apprezzate del 2014: guardate i dati di vendita. il motore è un tre cilindri in linea di circa 850 cc (847 per la precisione), con gestione del gas full r-b-w, ovvero senza collegamento diretto tra la manopola del gas e le valvole a farfalla. Questo permette alla moto di avere tre mappature di erogazione, dolce, normale e sportiva, e un controllo di trazione (disattivabile) evoluto, ovvero preciso negli interventi e poco invasivo durante la guida. Tra le dotazioni elettroniche di serie anche l’ABS. Il telaio è del tipo a diamante ed è realizzato in lega leggera, così come il forcellone. Rispetto alla MT-09 il telaietto posteriore è più robusto, per sopportare carichi maggiori, e il serbatoio è più grosso, passa da 14 a 18 litri. Sono nove anche la semicarenatura con plexiglass regolabile manualmente e la sella sdoppiata, resa più comoda sia per il pilota che per il passeggero. Le sospensioni sono le medesime della naked ma hanno una taratura dedicata. Come “numeri”, la Tracer è accreditata di 115 CV, 87,5 Nm e 210 kg in ordine di marcia.
LA GUIDA: TRA LE CURVE
Nel titolo di questo articolo abbiamo definito la Tracer una “fun-crossover”, e chiaramente questo è motivato dal suo essere super divertente quando c’è da affrontare una bella strada guidata. Da un lato, il suo motore ha tutto quello che serve per piacere anche ai polsi più esperti. Ad una grande trattabilità e ad una piacevole dolcezza sposa una coinvolgente grinta ad ogni apertura decisa del gas. Riprende giri con vigore già dai regimi più bassi, e ai medi e agli alti mette a disposizione del pilota una spinta intensa, da vera sportiva, che le permette di divorare in fretta qualunque rettilineo e che non fa rimpiangere una cilindrata maggiore. Dall’altro lato, la sua ciclistica è davvero agile, maneggevole… in una parola gustosa. La Tracer è rapidissima a scendere in piega e a cambiare direzione, tanto da dare l’impressione di guidare una moto davvero leggera, ancora più di quanto dichiarato dalla Casa. Il misto stretto è il suo pane, ma allo stesso modo riesce a piacer anche dove le curve si fanno più veloci. Una volta in piega, il manubrio rimane ben saldo tra le mani e lei segue con decisione la traiettoria impostata, ben capace di copiare e nascondere anche eventuali imperfezioni. Solo i piloti più esperti e sportivi potranno notare che nella guida più “cattiva” le sospensioni hanno una taratura abbastanza morbida, ma nel 99% dei casi, l’unica cosa che balza all’occhio è quanto sia divertente.
LA GUIDA: IN VIAGGIO
Non dimentichiamo che la Tracer è anche una moto che promette un buon comfort di viaggio. E mantiene le promesse. La posizione di guida è comoda, con spazio a disposizione per braccia e gambe, che anche dopo parecchi chilometri non sono affaticate, così come il fondoschiena, grazie ad una sella accogliente. La protezione dall’aria è buona, in particolare col plexiglass regolato alla massima altezza, e grazie anche ai paramani di serie, piuttosto estesi. A 130 km/h si viaggia in scioltezza, tanto che spesso ci si ritrova a velocità superiore senza accorgersene. Contribuisce al comfort di viaggio un tasso di vibrazioni molto contenuto: la presenza del tre cilindri si fa notare solo nelle forti accelerazioni, mentre a velocità costante è pressoché inavvertibile.