Motociclismo d'epoca

4 MOTOCICLISMO D’EPOCA 3-2022 LA FOTO ● Nato ad Elton nel Derbyshire il 5 giugno del 1944, Michael “Mick” John Andrews è stato uno dei più grandi trialisti di tutti i tempi. Talento precocissimo, debutta nel 1959 a soli quindici anni in sella ad una James 125, conquistando l’anno seguente la sua prima gara a livello nazionale. Nel 1961 viene notato da Hugh Viney, ex trialista di ottimo livello nonché dirigente del gruppo AMC, che gli propone un ingaggio come pilota ufficiale della AJS. Al momento della firma del contratto Mick Andrews diventa il più giovane pilota ufficiale della scena trialistica internazionale. Lui ricambia la fiducia conquistando nel 1962 il suo primo titolo inglese di Trial. Con la AJS gareggia fino al 1965, anno in cui i vertici dell’AMC decidono di farlo correre con una James (altro marchio dell’Associated Motor Cycles) nella classe 250. Quando nel 1966 l’AMC chiude i battenti, Andrews si sistema per un breve periodo presso i fratelli Rickman e poi viene assunto dalla OSSA. Con la Casa spagnola resta sei stagioni - dal 1967 alla fine del 1972 - che coincidono con il periodo migliore della sua carriera. Mick vince la Scottish Six Days per tre anni consecutivi, aggiudicandosi anche per due edizioni (1971 e 1972) il Campionato Europeo Trial. Tenendo in grandissima considerazione le sue indicazioni la OSSA sviluppa un modello a lui dedicato - la OSSA MAR 250 (acronimo di Mick Andrews Replica), copia quasi fedele della moto da lui utilizzata in gara - che diventerà uno dei suoi maggiori successi commerciali. All’apice della popolarità le parti si separano e nel 1973 il pilota inglese firma per la Yamaha, accettando di sviluppare l’ancora acerba TY 250. Con la moto giapponese Andrews si impone ancora per due edizioni (1974 e 1975) nella Scottish Six Days, eguagliando il primato di successi detenuto da Sammy Miller nella medesima gara. Il sogno di diventare il recordman assoluto della più importante gara di Trial del mondo si infrange però negli anni seguenti. Nel 1976 corre con il piede destro fratturato e termina settimo; l’anno dopo resta al comando della gara per quattro giorni ma poi è rallentato da problemi di carburazione e chiude al quarto posto. Per la Yamaha Mick Andrews si occupa anche di sviluppare l’intera gamma di moto da Trial e alla nascita del Campionato mondiale, che nel 1975 va a sostituire l’Europeo, difende fino al 1977 i colori della Casa giapponese. Poi torna per due anni alla OSSA per tentare nuovamente l’assalto alla Scottish Six Days ed infine termina la carriera nel 1980 ancora con la Yamaha. Aggiudicandosi il GP d’Inghilterra quella stessa stagione, è diventato a 34 anni il più vecchio vincitore di una prova iridata di Trial. Ritiratosi dall’attività a metà degli anni Ottanta del secolo scorso, nel 2015 Mick Andrews è stato nominato “Leggenda FIM” per la sua carriera ricca di successi. Il Re della Scottish

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