Motociclismo

t Motociclismo | dicembre 2023 104 test TRIUMPH SCRAMBLER 1200 X/XE IN PILLOLE SCRAMBLER 1200 X CILINDRATA 1.200 cc POTENZA 90 CV PESO IN ORDINE DI MARCIA 228 kg PREZZO INDICATIVO c.i.m. 15.245 euro non inganna L’APPARENZA Le nuove Triumph Scrambler 1200 sono due mezzi gustosi ed efficaci, belli da vedere e da usare, ma ciascuno con le proprie peculiarità, ora ben distinte. Sono adatte alla guida su asfalto, tanto quanto su terra; questo vale soprattutto per la XE, con la quale ci si può permettere qualcosa in più quando il terreno si fa difficile. Costano meno che in passato, a patto di qualche rinuncia tecnica di Beppe Cucco Il vocabolario Treccani alla voce scrambler riporta: “Termine usato, spec. in passato, per indicare una motocicletta per gare di motocross, con ruote piccole, parafanghi molto distanziati dai pneumatici e manubrio alto”. Il termine “scrambler” deriva dal verbo inglese “to scramble” che significa mischiare. E appunto, oggi, in campo motociclistico, scrambler sta ad indicare una moto con caratteristiche soprattutto stradali, a cui sono però state apportate delle modifiche per renderla adatta ad affrontare percorsi sterrati o brevi tratti fuoristrada di lieve difficoltà. Pare che l’origine di queste moto risalga addirittura all’inizio del ‘900 in Inghilterra, dove i motociclisti si sfidavano in una gara molto particolare. Non c’era un tracciato definito ma bisognava partire dal punto A per arrivare al punto B nel minor tempo possibile. All’epoca non c’erano tantissime strade asfaltate e così molti tratti si percorrevano sullo sterrato. Sul mercato i modelli di moto disponibili erano limitati, non c’era tutta la scelta che abbiamo noi oggigiorno, c’erano solo le stradali, e quindi per adattarle a questa particolare esigenza ci si arrangiava modificando le moto in modo più o meno efficace. Si allungavano le sospensioni, si montavano parafanghi più alti per evitare il bloccaggio delle ruote per via del fango, si installavano manubri più larghi per facilitare la guida e, se si trovavano, si montavano gomme con tasselli più pronunciati. Nascevano così le scrambler. Se lasciamo da parte queste “special” da gara, il merito di aver portato questo genere di moto nella produzione di serie va proprio a Triumph, già presente nel settore dai lontani anni ‘50, con le scrambler costruite sulla base delle bicilindriche Trophy, Bonneville T-120TT, T120C e TR6 SC. Erano le moto migliori per l’epoca, le più veloci. L’americano Bud Ekins le portò in gara, e ne vinse parecchie. Bud era anche amico e controfigura di Steve McQueen, ed è diventato “famoso” per essere il pilota del salto del filo spinato del film “La grande fuga” del 1963. E forse è stato proprio il debutto sul grande schermo a rendere mainstream le scrambler inglesi: il feno-

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