Motociclismo

prova KTM 890 SMT p Motociclismo | giugno 2023 72 Face DOUBLE Si piazza a metà strada tra la 890 Adventure R (dalla quale deriva) e la 890 Duke: è la più versatile delle KTM, una Supermoto che si presta volentieri a viaggiare tranquilli e comodi in coppia ma anche capace di trasformarsi in un macchina da gara di Aldo Ballerini Certo che quella “T” non la capisci al volo. La KTM ha lanciato la 890 SMT con immagini da paura di Chris Fillmore in azione (impennate, pieghe, burnout e via andare), questo per dimostrare i punti di forza della nuova SMT, dove “SM” sta per Supermoto, e “T” per turismo. Turismo raccontato alla maniera KTM : del resto da un’azienda che ha come claim “Ready to race” non ti puoi aspettare molto di diverso. Chris è un ex-pilota AMA Superbike, dove correva con la RC 8, e campione AMA Supermoto 2020; oggi è a capo della struttura Road Racing e Flat Track Factory di KTM North America. Vanta ben tre record sulla Pikes Peak, in altrettante categorie: il primo nel 2017 con una 1290 Super Duke R; il secondo nel 2018 con una 790 Duke; il terzo nel 2019 con una SMR 450. È quindi la persona giusta per presentare la nuova 890 SMT, che ha in parte il DNA delle KTM da gara, con il motore, l’LC8c, e una ciclistica sopraffina. La nuova SMT comunque non è solo guida estrema: nasce per associare le doti sportive delle Supermoto, quindi elevata coppia e reattività del motore, agilità della ciclistica per una guida brillante su strada, ad altrettanto elevate doti turistiche; per KTM, che ha in gamma moto ben specifiche, è una delle più forti espressioni di versatilità. La prima SMT risale a 15 anni fa, e la possiamo pensare come evoluzione turistica della Supermoto 950 (2006), con carenatura maggiorata, più comfort per il passeggero e predisposizione per i bagagli, formula che oggi ritroviamo invariata. L’antenata fu in seguito messa da parte poiché il mercato iniziò a chiedere, si può dire quasi esclusivamente per quel taglio di cilindrate, le maxi enduro stradali. Oggi, con la 890 SMT, la KTM torna così a riempire il vuoto che c’è tra le Adventure e le Duke, con l’obiettivo di associare alla sportività delle naked il comfort delle enduro stradali. Resta da vedere il mix tra le due specialità. Per la KTM la 890 SMT è più SM che T, cioè più sportiva che turistica, in pieno stile Supermoto, infatti tra gli obiettivi dichiarati ci sono prima di tutto l’efficacia sportiva, il controllo e le prestazioni, poi l’attitudine turistica, che comunque a nostro giudizio non è per nulla sacrificata. Per quanto riguarda un’attuale classificazione la possiamo quindi considerare come un’inedita sport-touring, inedita perché il carattere sportivo è in stile quasi-motard. Prima di raccontare come va, vediamo com’è fatta. Tecnica L’LC8c è uno dei bicilindrici più belli (esteticamente e tecnicamente) e affascinanti della categoria. La KTM dichiara che è anche il più compatto, dote che si riconosce a colpo d’occhio, ed è leggero (53,4 kg senza olio, completo di motorino di avviamento, corpi farfallati, circuito di raffreddamento). Qui lo troviamo nella versione da 105 CV, giusta potenza per questa sport-touring, dichiarata al regime di 8.000 giri/min e abbinata al generoso picco di coppia di 100 Nm a 6.500 giri/min. Evoluzione del 790 montato sulla Duke (il primo bicilindrico parallelo KTM), ha il 20% in più di massa rotante che aumenta la regolarità dell’erogazione e anche la stabilità, poiché

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