Motociclismo

107 Leoncino IL RE di Aldo Ballerini 800 La Leoncino 800 eredita poco, stilisticamente, dalla prima Leoncino, quella del 1951, dalla linee oggi fin troppo classiche, anzi, antiche. Ma la piccola monocilindrica pesarese a due tempi era ben pepata e dotata di un'ecletticità impressionante: a parte che è stata declinata in oltre una decina di versioni, tra cui anche risciò, carenata, motofurgoncino, cross e scrambler, ha anche avuto un glorioso passato agonistico, vincendo il primo Motogiro d'Italia (1953) e dueMilano-Taranto. Ecco allora da dove arriva quel piglio sportivo che si nasconde dietro alle linee classiche, benché più muscolose delle versioni minori, al manubrio ampio e alla sellona comoda della nuova Leoncino 800. Per quanto riguarda i dettagli della tecnica e dello stile, rimandiamo alle parole dei progettisti, che trovate in queste pagine; ora vediamo una breve panoramica. La linea si discosta notevolmente da quella delle Leoncino di minor cilindrata (in gamma ci sono la 500, la 250 e la 125), in particolare il serbatoio più muscoloso la rende più modern che classic, e così la coda, sottile e slanciata. Anche i dettagli la avvicinano a una moto più attuale, con i gruppi ottici a LED, il nuovo cruscotto dedicato, un TFT a colori da 5” con luminosità adattiva, e i blocchetti elettrici dotati di una serie di pulsanti per navigare nel menù, elementi che oggi sono poco sfruttati visto che non ci sono avanzate funzioni elettroniche da scegliere o impostare. Arriva la Leoncino di maggior cilindrata, salgono le prestazioni e il prezzo: ora si batte in un segmento più difficile ma lo fa con un carattere facile e un’estetica classica, che nasconde un piglio sportivo. Migliorabili l’on-off e la frenata

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