di Beppe Cucco - 18 May 2022

Indian FTR AMA, ispirata agli anni ’80

Nasce sulla base tecnica di una Indian FTR 1200 e si presenta in “livrea Martini” dedicata ai veicoli da corsa degli anni ‘80, come la Lancia Delta HF. La moto di partenza è stata completamente stravolta. Tutte le sovrastrutture sono stampate in 3D e rinforzate con fibra di carbonio

Indian Motorcycle e Workhorse Speed ​​Shop presentano la FTR AMA, una special muscolosa e molto anni ‘80 nata sulla base tecnica della FTR 1200 (che è stata completamente stravolta!) dalle mani di Brice Hennebert. L'unico vincolo dato al customizzatore era che la colorazione dovesse essere ispirata alla livrea Martini Racing. Dopo alcune ricerche Brice ha deciso di ispirarsi alle livree utilizzate dai piloti AMA SBK degli anni '80 e sulle auto da rally della stessa epoca, in particolare Lancia Delta HF e Honda Bol d'Or 750.

Iniziati i lavori a febbraio 2021, la prima decisione di Brice è stata quella di mantenere una posizione di guida eretta, utilizzando il manubrio originale. Successivamente il customizzatore ha utilizzato la progettazione CAD basata su una scansione 3D del telaio della FTR. Tutte le sovrastrutture sono state quindi stampate in 3D e rinforzate con fibra di carbonio. La piastra frontale ospita un faretto racing e supporta il radiatore dell'olio Setrab sottostante. Nascosto dietro la piastra frontale si trova la strumentazione della nuova Indian Chief.

Il blocco che incorpora sella, in pelle liscia spazzolata, e fanale a LED funge anche da supporto della batteria, che è stata spostata nelle parte posteriore della moto. Per ospitare i filtri dell'aria ad alte prestazioni l'aspirazione è stata ridisegnata e stampata in 3D. Sono stati fabbricati anche due nuovi serbatoio in alluminio, uno si trova in posizione “classica” mentre l’altro è posizionato sotto alla sella (la capacità rimane di 14 litri, come sulla moto di serie).

La forcella è una replica della sospensione montata sulla Bol d'Or 750, ma in realtà è una moderna Öhlins a steli rovesciati da 43 mm. Il retrotreno è stato modificato per utilizzare una coppia di ammortizzatori Öhlins, accoppiati ad un forcellone realizzato su misura e costruito con tubi in alluminio (è 40 mm più lungo dell’originale). Nuovi anche i cerchi, realizzati dall’italiana JoNich Wheels, che montano pneumatici Dunlop GP con il posteriore da 200. Completano la moto un impianto frenante rivisto e un sistema di scarico inedito, realizzato ad hoc.

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