di Marco Gualdani - 18 November 2019

Sei Giorni: vincono gli USA, Italia terza

In Portogallo trionfa l’armata americana, davanti all’Australia e all’Italia. Grande successo per i nostri “vecchietti” del Trofeo Veteran

Italia sul podio

È stata, come sempre, una Sei Giorni ricca di colpi di scena, corsa in condizioni molto diverse, dal duro polveroso dei primi giorni, fino al freddo umido della seconda metà. A vincere sono stati gli USA, per la seconda volta nella storia, replicando al successo in terra spagnola conquistato nel 2016. La squadra composta da Ryan Sipes, Kailub Russel, Robert Taylor e Steward Baylorha è partita bene sin da subito, scavalcando la fortissima Australia nella terza giornata, per poi tenere la testa fino alla fine.

Il secondo posto dell’Australia conferma l’abilità dei “Kiwy” nell’interpretare questa sfida; arrivavano in Portogallo da campioni in carica e sono finiti a meno di 2’ dagli USA. Indimenticabile, per loro, l’edizione 2015 quando conquistarono Trofeo (per la prima volta), Junior e Woman. Restano tra i più pericolosi anche per l’edizione 2020 che si correrà in Italia.

Il prossimo anno gli azzurri arriveranno come terza forza in campo, dopo aver conquistato un ottimo podio in Portogallo; Davide Guarneri, Thomas Oldrati, Rudy Moroni e Matteo Cavallo si sono messi in luce nonostante qualche difficoltà. Su tutte, l’uscita di scena di Cavallo il terzo giorno, per un problema tecnico. Nonostante questo gli azzurri hanno resistito agli attacchi della Spagna, forte di un grande Joseph Garcia che, però, non è bastato.

Questa la classifica del World Trophy:

  1. Stati Uniti in 13h44'17''77
  2. Australia + 1'45''34
  3. Italia + 12'37''50
  4. Spagna + 16'53''05
  5. Finlandia + 22'14''01

Dominio azzurro nella Veteran

La Maglia Azzurra trionfa, invece, nel neonato Trofeo Vintage Veteran dove Giò Sala, Stefano Passeri e Mario Rinaldi hanno dominato relegando i colleghi tedeschi e francesi al secondo e terzo posto. Una vittoria facile sulla carta, ma comunque da conquistare sul campo, dove i nostri hanno ribadito le loro leggendarie abilità. Una vittoria dedicata a Pierluigi Mattioli, scomparso per un infarto all’età di 57 anni durante la giornata di giovedì 14, subito dopo aver terminato la prima prova speciale.

Junior: peccato per Verona

Sei Giorni sfortunata, invece, per i nostri giovani della Junior che arrivavano in Portogallo da campioni in carica. I nostri sono stati in lotta per la vittoria nei primi giorni, fino a dover abbandonare ogni speranza per una noia meccanica che ha fermato l’ottimo Andrea Verona. Claudio Spanu e Matteo Pavoni non hanno così potuto fare altro che continuare da soli fino a chiudere all’ottavo posto assoluto, con Australia prima su USA e Spagna.

Con la fine della sei Giorni va in archivio anche la stagione 2019 dell’enduro. Si ripartirà il 1 marzo con la prima tappa degli Assoluti in quel di Passirano (BS), mentre per quanto riguarda la Six Days si attende con grande fermento l’edizione italiana prevista dal 31 agosto al 5 settembre a cavallo tra Piemonte e Lombardia, organizzata dai MC Vittorio Alfieri e Pavia.

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