a cura della redazione - 28 May 2018

Beggio ha affossato la Moto Guzzi

Un lettore ci scrive per parlare di Ivano Beggio, del suo operato imprenditoriale e della breve gestione della Moto Guzzi da parte dell’Aprilia, prima che le Case entrassero a far parte del Gruppo Piaggio

Come guzzista dal 1984 vi ringrazio a titolo solo personale per aver pubblicato estratti delle “memorie” di Ivano Beggio, buonanima, per carità, senza alcun commento, come fossero oro colato. Ora, la Moto Guzzi l’ha affondata esattamente lui. Le moto prodotte sotto il suo alto imperio come la mia V11 Le Mans 2001 fanno pietà e l’assistenza è anche peggio. In più ha impedito l’ulteriore sviluppo e la messa in produzione della MGS 01, perché le sportive le facevano loro. Quanto poi all’imprenditore lungimirante, quasi preveggente, ha assistito impotente alla crisi dei suoi scooter ostinandosi, per giunta, a tenere in produzione cinque modelli, cinque, di grossa cilindrata, di cui uno solo vendeva bene. Alla faccia del capitano di industria, mi ricorda qualcuno, sempre veneto. Poi qualcuno alla Piaggio, nelle cui mani è finito, si è accorto che la Moto Guzzi vendeva comunque meglio di Aprilia, motivo per cui Aprilia finirà in mani cinesi od indiane. Ah, dimenticavo: perché non parlate mai di “ground zero”, quella di Mandello? Da lettore almeno dal 2006, se ricordo bene, siate un pochino più obiettivi, ripeto, il problema è aver pubblicato queste quattro stroppole come fossero oro colato.

Francesco Dimarzio (e-mail)

La risposta di Motociclismo

Da un “guzzista dal 1984”, come lei si definisce, ci saremmo aspettati un giudizio più obiettivo circa la breve gestione della Moto Guzzi da parte dell’Aprilia di Ivano Beggio, prima che la Casa di Mandello del Lario e l’azienda veneta entrassero a far parte del Gruppo Piaggio. A nostro avviso l’unico “torto” di Beggio è stato fare il passo più lungo della gamba, ovvero acquistare la Moto Guzzi, facendo anche altri grossi investimenti economici per Aprilia, nel momento sbagliato. Una scelta che lo ha poi costretto a vendere al Gruppo Piaggio. La splendida MGS 01 non è stata abbandonata per lasciare spazio alle sportive RSV1000 Aprilia, ma perché i costi e le problematiche per industrializzare ed omologare alla circolazione stradale un modello sostanzialmente da competizione erano tali e tanti da non rendere possibile la prosecuzione del progetto. Riguardo alla qualità dei prodotti Moto Guzzi nell’era Aprilia, riteniamo essere allineati con quanto offerto dalle altre aziende del gruppo. E basta ricordarsi della produzione Guzzi, specie quella di media cilindrata, delocalizzata presso gli stabilimenti Innocenti di Lambrate (MI) a metà degli anni Ottanta per rendersi conto che il peggio, in termini qualitativi, era già andato in scena ben prima dell’arrivo dell’Aprilia di Ivano Beggio. Il destino dello stabilimento Moto Guzzi di Mandello del Lario, quello che lei definisce “ground zero”, non è ancora segnato nonostante la struttura sia ormai obsoleta e la location poco “pratica”. Ci auguriamo che la Piaggio sappia conservare il sito, patrimonio della storia e dell’Italia, anche se dovesse spostare la produzione a Pontedera o a Noale.

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