Arriva il V4 Ducati: sguardo al futuro o "tradimento"?
I primi… quattro
Non più solo “Twin”
Panigale al massimo storico
Nel Motomondiale, a dire la verità, l’alternativa al “4” non si è mai posta, mentre in SBK Ducati ha lottato con tutti i mezzi per mantenere il proprio twin “a L” competitivo rispetto alle moto col 4 cilindri in linea e a V prodotte in Giappone, Germania e Italia. I regolamenti hanno, di anno in anno, seguito o anticipato le modifiche tecniche che hanno caratterizzato le Rosse maxi sportive (ma anche le altre bicilindriche “racing” disponibili sul mercato, come la KTM RC8 o la EBR 1190RX, dalla storia a dir poco tormentata). La cilindrata per la stradale è arrivata a 1.299 cc, ma in gara corre sempre la 1199 e proprio nel 2016 la Panigale ha raggiunto - dopo ben 4 anni dal debutto in gara - i migliori risultati: 11 vittorie con Davies, 2 in più di Rea, che ha vinto il titolo con la Kawasaki. Ma solo il 3° posto in classifica generale, mentre nel 2015 (l’anno del ritorno alla vittoria della Ducati, con Davies che aveva portato la 1199R al trionfo 5 volte) aveva finito 2°.
E dopo?
sguardo al futuro o tradimento?
Ma il punto è questo: quella del 4 cilindri per la SBK è una scelta furba e intelligente, un’inevitabile sguardo al futuro o un tradimento? Il vero ducatista accoglie come una grande notizia l’arrivo della Panigale V4 oppure ha motivo di indignarsi per un modello che non ha nulla a che fare con la storia della Casa?
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