22 December 2015

Ancora cavi d'acciaio contro gli enduristi: tentato omicidio all'Elba!

Sventato pericolo per l'endurista Daniel Gamba, fortunatamente rimasto quasi illeso dopo aver rischiato la morte nei boschi dell'Isola d'Elba durante un giro in moto con un amico. Ecco il video onboard del fattaccio, le parole del Presidente della FMI Paolo Sesti e la dura lettera di Fabio Fasola

Ennesimo evento negativo (con "lieto" fine)

Torniamo a parlare, purtroppo, dei rischi che si corrono facendo enduro amatoriale. Non ci riferiamo agli ovvi pericoli insiti nella pratica del motociclismo, bensì di quelli causati dalle reazioni esagerate di alcune persone a cui i motociclisti proprio non piacciono. Nel 2015 (quasi 2016) è inaccettabile che al mondo ci sia ancora gente che pensa di poter diminuire il "traffico" di motocicli da fuoristrada sui sentieri vicino alla propria abitazione o ai propri campi tendendo cavi d'acciaio sui percorsi. Invvece è successo ancora, all'Isola d'Elba! Non è nè la prima volta che trattiamo l'argomento, ma speriamo che sia l'ultima: il fatto che per l'endurista non ci siano state lesioni o fatali (come purtroppo successo due volte in passato) non diminuisce la gravità della cosa.. Di seguito i fatti - descritti in maniera inequivocabile anche dal video onboard -, le dichiarazioni del malcapitato protagonista, Daniel Gamba. Pubblichiamo poi la lettera di Fabio Fasola, endurista d.o.c. che si schiera nettamente a “protezione” di Daniel Gamba; per finire con la presa di posiziione della Federazione e le parole del presidente Sesti.

Tentato omicidio

L'episodio è avvenuto qualche giorno fa, su un sentiero nella zona del Buraccio (Porto Azzurro). Come avete visto nel video, l'endurista Daniel Gamba stava percorrendo il tratto che da Schiopparello porta verso il Buraccio, fuori dai confini del Parco e lontano da abitazioni, quando si è trovato per terra senza sapere cosa fosse successo. La spiegazione è però apparsa subbito chiara: Daniel è stato fermato da un cavo tirato da parte a parte! Fortunatamente uno degli alberi a cui il cavo era assicurato ha ceduto, spezzandosi di netto cavo. Solo per questo e per la bassa velocità Gamba si è potuto rialzare con danni limitati a qualchhe escoriazione e petto e mani. "In quel tratto di semi rettilineo – racconta Daniel Gamba a Il Tirreno– quando scendiamo con il gruppo al completo andiamo molto più forte, ma in quel momento eravamo stanchi. È stata una fortuna. Mi sono trovato a terra, subito dopo ho visto l’albero tagliato di netto e il filo di acciaio era legato tra due alberi, aveva un’ampiezza simile a quella di una punta di una stringa". Evidentemente il passaggio dei motociclisti dà fastidio a qualcuno, ma quel sentiero è frequentato a che da appassionati di mountain bike: davvero non è certo in questo modo criminale che si risolvono questioni di convivenza che ogni tanto riemergono. Meglio discutere, trovare un compromesso, magari rivedere normative, piuttosto che eliminare letteralmente il problema uccidendo persone.

"Buon Natale, canaglia!", firmato Fabio Fasola

Il Presidente FMI Paolo Sesti: “Episodio inaccettabile”

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