di Alberto Motti - 23 October 2013

Multe legate al reddito: che ne dite?

Un disegno di legge M5S propone che le sanzioni stradali più gravi siano proporzionali al reddito del trasgressore. In Svizzera e Scandinavia è già così, ma difficilmente funzionerebbe nell’Italia dell’evasione. Fateci sapere cosa ne pensate e se avete proposte alternative

Multe legate al reddito: che ne dite?

Nel 2014 dovrebbe vedere la luce il nuovo Codice della Strada di cui si parla da anni, razionalizzato e ridotto nelle dimensioni (la parte relativa alle costruzione delle strade, per esempio, sarebbe tolta), anche se il condizionale è d’obbligo. Intanto, il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D’Angelis, nei giorni scorsi si è detto d’accordo con un disegno di legge presentato dal deputato del Movimento 5 Stelle Michele Dell’Orco, per legare proporzionalmente le sanzioni al reddito. Anche la giornalista Milena Gabanelli si è schierata a favore della proposta nella sua trasmissione Report.

 

LA MOTO È DAVVERO ROBA DA SUPER RICCHI?

Il sottosegretario D’Angelis ha anche ipotizzato di collegare le sanzioni alla cilindrata dell’auto (e per le moto come si fa?). In Svizzera e nei paesi scandinavi questo metodo viene utilizzato già da anni. In linea teorica è difficile non concordare, visto che i 527 euro previsti – per esempio – per un grave eccesso di velocità (oltre 40 km/h) possono pesare in maniera differente per un operaio e per un dirigente. Ma veramente una moto può essere così indicativa del reddito di una persona? Non è poi così raro che un appassionato, anche con un’occupazione solo modesta, si indebiti pesantemente per comprarsi la sportiva dei propri sogni, che magari costa anche intorno ai 20.000 euro. Con qualche rinuncia, una bella moto è alla portata (più o meno) di chiunque, una supercar certamente no.

 

L’EVASORE SE LA RIDE…

Altro problema è che da noi la fedeltà fiscale è un’utopia e queste multe colpirebbero con la giusta proporzione quasi solo dipendenti e pensionati, favorendo invece i troppi evasori. Neppure la Germania, spesso additata come esempio di correttezza, né del resto gli altri grandi Paesi europei, prevedono una norma così strutturata. Svizzera e Scandinavia godono evidentemente di una attendibilità fiscale da parte dei propri cittadini che non ha riscontri negli altri Paesi.

 

AVETE ALTRE IDEE?

Macchinoso anche legare la cilindrata (meglio sarebbe la potenza, nel caso) alle multe: se è plausibile una proporzionalità per le auto nuove, come fare con quelle di alcuni anni? Con le moto? E con i veicoli aziendali? Da noi il giudice ha già il diritto di comminare giornate di lavori socialmente utili per le infrazioni più gravi, anche se questa norma viene applicata con il contagocce: chi ha minori mezzi “espierebbe” senza uccidere il conto in banca e chi è benestante non potrebbe “evadere la pratica” limitandosi a firmare un assegno.

 

Quali altri rimedi realistici e applicabili vedreste per rendere più eque le multe? 

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