Honda integra: test
Honda integra: test
L'Integra è un mezzo che nasce con un obiettivo ambizioso: associare il meglio di due ben distinte (e antietiche) categorie di veicoli a due ruote, gli scooter e le moto. Dai primi punta ad ereditare la comodità d'uso - la protezione aerodinamica, la posizione in sella, l'estrema facilità - delle seconde la sicurezza e il piacere della guida "vera". Questa è data dalla ciclistica e dal motore da moto: telaio e sospensioni costituiscono il classico binomio forcella-mono-forcellone, le ruote sono da 17" con gomme adeguate e il motore, un bicilindrico di buona cilindrata (670 cc) ha il tecnologico cambio sequenziale Honda a doppia frizione. Che ha il vantaggio di funzionare in modalità manuale, comandato da una "pulsantiera" sul blocchetto di sinistra o automatica, con due modalità, Drive e Sport. Il risultato? Un mix ben bilanciato tra le due categorie, che centra i propositi e che apre al strada a una nuova classe di mezzi a due ruote. Clicca qui per sapere, nel dettaglio, come è fatto, oltre ai dati di coppia e potenza dichiarati.
In sella come su uno scooter, in curva come una moto
Dal punto di vista del pilota l'Integra appare come una moto, con l'unica differenza che la seduta è scooteristica: si sta comodi, col busto eretto e i piedi avanti sulla pedana. Di comodo ci sono anche la protezione aerodinamica (compresa per le gambe e i piedi), il fatto che non ci sono i comandi a pedale. La cosa che manca è invece un vano sottosella più ampio, visto che in quello in dotazione ci sta solo un casco jet (di quelli a calotta bassa) e qualche piccolo oggetto; per avere più occorre acquistare un bauletto optional.
L'Integra pesa quasi 240 kg, ma non ci si deve spaventare; la massa è "nascosta" bene, e non disturba né nelle manovre né in movimento. Ha quindi il solo effetto di arrotondare i movimenti fatto amplificato dalle scelte progettuali prudenziali, orientate a garantire la sicurezza e la tranquillità della guida anche a chi non ha una grande esperienza con le due ruote
A questa facilità si abbina il comportamento del motore, anche questo decisamente morbido. La potenza non è tale da impensierire (si parla di 52 CV) e la risposta è filtrata dalla trasmissione, sia che si usi in modo automatico che manuale. La frizione infatti non c'è, perché è controllata dalla centralina del sistema: insomma, impossibile sbagliare. L'unico spigolo si nota in città, nei chiudi apri della guida a bassa andatura. In questa situazione la differenza con uno scooter tradizionale non si apprezza, ma le cose cambiano sul misto.
Infatti è proprio fuori porta che ci si diverte. Usando il cambio nella modalità Sport, sfruttando la possibilità di scalare agendo sui pulsanti, contando sulla frenata integrale e sull'ABS. In questo caso sì, l'Integra convince. Non è un mezzo che ti fa venire i brividi con prestazioni mozzafiato, ma ha un grande pregio, fa assaporare il piacere della moto anche a chi nella sua vita non ha mai guidata una.
Potete leggere il test completo sul numero di Motociclismo di novembre 2011