18 June 2008

Guida all'acquisto dell'usato: Piaggio Beverly 500

Piaggio presenta il maxiscooter Beverly 500 al Salone di Monaco e lo mette in vendita nel novembre 2002. Caratterizzato da allestimenti essenziali per contenerne il costo, punta tutto su prestazioni da riferimento per la categoria, sul comfort e sulla sicurezza. Provato in città e nel territorio extraurbano si dimostra agile e divertente. Nel 2006 arriva la versione Cruiser SEGUE...

Nasce il Beverly 500




NASCE IL BEVERLY 500
Comodo, versatile, parco nei consumi ma soprattutto veloce, performante e con un prezzo di acquisto molto interessante. Sono questi i primi elementi che si evidenziano non appena si è in sella al Beverly 500, che la Piaggio presenta alla fine del 2002. Sul mercato degli scooter la concorrenza è agguerrita, ma se si vogliono prestazioni e stabilità la scelta il più delle volte si restringe a pochi modelli che di fatto dominano il settore: il TMax della Yamaha e il Burgman della Suzuki. L’entrata in commercio del grosso Beverly a prima vista non dovrebbe impensierire i mostri sacri del settore se non che la Casa di Pontedera si muove brillantemente su tre fronti che risultano vincenti: offre il mezzo ad un prezzo molto competitivo, con le ruote alte, che dovrebbero garantire ottima stabilità, e soprattutto con un propulsore esuberante in grado di lasciare indietro gli avversari. Sul mercato vi è già da alcuni mesi il Beverly 200 che sta riscuotendo un buon successo di vendite e l’arrivo del 500 incuriosisce. Dopo averlo presentato al Salone di Monaco, Piaggio lo mette in vendita nel novembre del 2002 ad un prezzo di 5.176 euro, contro i 9.049 del Burgman 650 e gli 8.711 del TMax 500. I colori disponibili sono inizialmente tre: grigio, nero e bordeaux, tutti metallizzati.

Caratterisitche tecniche




CARATTERISTICHE TECNICHE
Il nuovo modello monta il monocilindrico della serie Master (Multi-valve Advanced Super Torque Engine Range) a corsa corta di ben 460 cc, accreditato di quasi 40 CV che promette prestazioni mozzafiato ed è vestito modernamente con diversi particolari molto personali. Rispetto al fratello di cilindrata minore, il 500 cambia parecchio. E non può essere altrimenti, se si vogliono garantire prestazioni in tutta sicurezza. Di fatto ha lo stesso nome ed una linea per alcuni versi simile, ma nulla di più. Il telaio vanta un interasse maggiore (1.550 contro i 1.470 mm del 200), un’inclinazione del cannotto di sterzo e un’avancorsa inferiori (da 28,1° a 27,5° per il primo; da 115 a 111 mm per il secondo). Il reparto sospensioni prevede una forcella Kayaba con steli da ben 41 mm, mentre l’impianto frenante (ovviamente integrale) è formato da tre dischi di ampio diametro (da 260 mm la coppia anteriore) e pinze con pistoncini maggiorati. Infine le ruote: se l’anteriore è rimasta identica a quella del fratello da 200 cc (110/70-16”), per questioni di ingombro al posteriore ne è stata adottata una più piccola ma più larga (150/70-14”). Le dimensioni dello scooter sono importanti, ma non mastodontiche da spaventare i possibili acquirenti di bassa statura: l’ingombro laterale non è eccessivo e la sella è bassa (775 mm da terra). Potente il faro, alto e con ghiera cromata, che ricorda a molti quello della classica Vespa.  A prima vista dunque si ha l’impressione di aver a che fare con uno scooter di grande sostanza, compatto, che trasmette un senso di robustezza, stabilità, ma anche di maneggevolezza.

Prestazioni sorprendenti




PRESTAZIONI SORPRENDENTI
Motociclismo lo prova nel dicembre del 2002 ed i commenti sono più che favorevoli. A stupire sono soprattutto le prestazioni, che si pongono al vertice per la categoria dei maxi scooter. “Ripresa da 50 km/h sui 400 metri: 13,327 secondi, velocità di uscita 140,1 km/h. È record assoluto, non ci sono Silver Wing, TMax né Burgman 650 che tengano”, scrive il nostro tester. E poi ancora: “Il Beverly 500 è il nuovo riferimento in questa prova che per uno scooter è la più indicativa delle prestazioni di cui è capace: se ne possono ricavare giudizi sulla potenza, sulla coppia, ma anche sulla funzionalità della trasmissione”. Ma non c’è solo la ripresa ad entusiasmare. Anche accelerazione e velocità massima non deludono. I 400 metri con partenza da fermo vengono percorsi in 15,567 secondi con una velocità di uscita di quasi 140 km/h (a titolo di paragone, il TMax 500 impiega 16,160 sec ed ha una velocità di uscita di 135,8 km/h); la massima velocità invece raggiungibile si attesta a 163,7 km/h, contro i 157 km/h fatti registrare dal TMax. Solo il Burgman 650 riesce a fare meglio, toccando quasi i 170 km/h (169,8 per la precisione).

Comfort e sicurezza




COMFORT E SICUREZZA
Le prestazioni però non sono tutto, specialmente per un mezzo che il più delle volte viene utilizzato quotidianamente nel tragitto casa-lavoro. Ecco allora che occorre parlare di comodità, protezione, maneggevolezza, consumi di benzina. Tutte caratteristiche che non mancano al Beverly 500, come conferma Motociclismo nella prova: “Tra i pregi del Beverly, al primo posto vanno senz’altro la posizione di guida e, più in generale, la comodità. La sella è ampia e ben imbottita, degna delle migliori moto da granturismo e sono ottime le relazioni con manubrio e pedana. Quest’ultima è in sostanza formata da due alloggiamenti per i piedi, che non hanno molto spazio per muoversi, ma nemmeno se ne sente la necessità. Ottima la sistemazione anche per il passeggero. La bontà della sella mitiga anche la scarsa propensione degli ammortizzatori ad assorbire buche, tombini e pavè. Contenute le vibrazioni della meccanica”. Negativo dunque il giudizio sugli ammortizzatori, che non si mostrano all’altezza della situazione: troppo poco scorrevoli e rigidi. Meglio si comporta la forcella, anche se non eccelle come ci si potrebbe aspettare. Capitolo positivo per i freni, che devono rallentare lo scooter che proprio un fuscello non è, pesando poco meno di 200 kg (la lancetta della bilancia si ferma a 197 kg). Gli spazi di arresto sono limitati e la modulabilità più che buona. Comodo e funzionale il comando integrale: azionando la leva di sinistra si comanda il disco anteriore dello stesso lato ed il posteriore. Manca tuttavia, data anche la stazza dello scooter, il freno di stazionamento. Limitato infine il consumo, nonostante le prestazioni ai vertici. Nel percorso urbano si registrano tranquillamente i 18,1 km con un litro, che diventano 18,8 viaggiando a 130 km/h in autostrada. Il risultato migliore lo si ottiene ovviamente su di un percorso extraurbano, dove i 20 km/litro sono alla portata di tutti. Grazie al serbatoio da 13 litri l’autonomia è più che soddisfacente.

Agile e divertente




AGILE E DIVERTENTE
Vediamo ora come va nei citati percorsi. Da fermo il peso si fa sentire, ma appena ci si muove, “scompare”. Nel traffico cittadino la maneggevolezza è buona e si apprezza il buon raggio di sterzo, che fa scordare la lunghezza non proprio contenuta. Il meglio di sé, però, lo da appena si abbandona la città per percorrere le strade extraurbane, le tangenziali e le autostrade. Nel misto il Beverly si dimostra agile e soprattutto divertente, grazie all’ottima tenuta di strada ed alla prontezza del motore. Occorre però guidarlo “di forza”, buttarlo e tenerlo giù, perché peso, gomme ed interasse lo rendono leggermente sottosterzante. A suo agio anche in autostrada, dove può vantare una buona stabilità fino alla velocità massima consentita per legge. Oltre, tende ad ondeggiare leggermente, ma ciò è dovuto per lo più alla presenza di asperità o sconnessioni trasversali dell’asfalto. Insomma, macinare chilometri è un piacere, che può essere ulteriormente migliorato montando gli optional disponibili quali il parabrezza, le borse laterali ed il bauletto. Da non dimenticare poi il vano sottosella da 9 litri abbondanti, che può alloggiare un casco jet. Non è molto, se paragonato alla concorrenza, ma per un “ruote alte” è già tanto.

Finiture ed aggiornamenti




FINITURE ED AGGIORNAMENTI
Sono entrambi discreti, senza lode e infamia. La strumentazione è poco precisa ed inizialmente manca l’orologio, ma occorre tener presente il prezzo di acquisto, sicuramente basso. Negli anni lo scooter rimane sostanzialmente invariato, a parte alcune piccole migliorie e la possibilità di scelta di nuovi colori. Però ricordiamo che dal 2006, con un anno di anticipo sull’entrata in vigore delle attuali norme antinquinamento, il Beverly è già omologato Euro 3. La svolta avviene al Salone di Milano che si svolge a fine 2006, quando viene presentato il Cruiser, in vendita dall’aprile 2007. In pratica si tratta di un Beverly con un look più motociclistico. Tra le principali novità il manubrio “a vista” in tubo cromato, il faro, gli specchietti cromati, una griglia frontale più estesa ed una differente strumentazione formata da due elementi circolari. Rivisto anche il posteriore, in particolare il parafango, il faro ed il portapacchi. Cambiamenti anche per la meccanica con l’arrivo del nuovo propulsore Master a doppia accensione maggiorato a 493 cc e capace di 39,5 CV a 7.250 giri. Insomma, un maxi scooter con tante buone qualità, pratico e funzionale, facile da acquistare sul mercato dell’usato dato il buon successo di vendita che ha accompagnato questo modello sin dalla sua nascita.

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