13 December 2007

Guida all'acquisto dell'usato: Aprilia RS 125

Quando si parla di 125 sportive balzano subito alla mente i nomi di Mito ed RS. Le pepatissime 2 tempi di Cagiva e Aprilia da anni si danno battaglia per conquistare il cuore dei giovani sedicenni e il confronto animerà sicuramente anche il 2008.

Come nasce la RS 125




Quando si parla di 125 sportive balzano subito alla mente i nomi di Mito ed RS. Le pepatissime 2 tempi di Cagiva e Aprilia da anni si danno battaglia per conquistare il cuore dei giovani sedicenni e il confronto animerà sicuramente anche il 2008. In questa occasione ci occupiamo della proposta di Noale, più avanti sarà la volta di quella di Schiranna. La storia della RS parte da lontano, quando l’Aprilia si è già consolidata nel settore delle 125 stradali. Sono i primi anni 90, le moto sportive sono le preferite dai ragazzi, il mercato va a gonfi e vele.

Dopo ST, AS-R ed AF1 negli anni Ottanta, nel 1993 debutta la RS, race replica che ancor più delle precedenti impone il nome Aprilia ai giovani. Sono anni di potenze libere, dei 30 e passa CV alla ruota, dei 170 km/h... periodo esaltante ma destinato a durare poco poichè è attesa, per il luglio 1996, una legge europea che pone un netto freno alle prestazioni, limitando per legge la potenza massima a 15 CV (11 kW). Da allora si verifi cano due eventi. Le 125 “libere” scompaiono rapidamente dalla scena e il mercato ha un vistoso crollo delle immatricolazioni. Molte di esse sono poi rottamate perché, anche nell’usato, nessuno le vuole più. Devono passare alcuni anni per vedere i primi cenni di un rinato interesse verso la categoria, anche se bisogna dire che la RS tiene sempre “botta”, confermandosi per diverse stagioni come la moto 125 preferita dai giovani.

Attenzione ai tempi




Naturalmente per tutte queste ragioni non ci occupiamo delle versioni più vecchie, ponendo attenzione sulle RS depotenziate di ultima generazione, partendo dalla terza serie del 1999 a oggi. Anche perché le versioni pre 1999 sono Euro 0, pertanto sono tra quelle che vengono bloccate alla circolazione in diverse Regioni (in Lombardia, ad esempio, non si possono usare dal 15 ottobre al 15 aprile...).

Modello 1999




La “piccola” di Noale, come la troviamo 8 anni fa, deriva nella sostanza dalla RS del ‘94, e mette fin da subito in chiaro la finalità per cui è stata creata: una moto “pronto pista” ma non esagerata, un eccellente mix creato appositamente per trascorrere qualche week-end in circuito o per muovere i primi passi sui tracciati vicino a casa, ma anche capace, grazie al suo assetto sportivo ben studiato e non esasperato, di soddisfare nell’uso urbano. Il propulsore, rispetto ai tempi d’oro, ha un inevitabile “crollo”: sviluppa infatti quasi un terzo della potenza di un tempo, fermandosi a 12,21 CV all’albero (vedi prova sul n. 3-1999).

Nonostante l’addolcimento del motore imposto dalle nuove normative, la curva di potenza è caratterizzata da due picchi a 7.000 e 9.000 giri con possibilità di tirare a ben 11.000 giri. Conserva dunque un carattere sportivo con il solo neo di un buco tra i 6.000 e i 7.000 giri e di una sesta marcia troppo lunga. Come si evince la potenza effettiva è inferiore a quella massima imposta dal Codice, ma accordare cilindro, alimentazione ed espansione non è facile su di un motore nato per “cavallerie” più che doppie. Per essere a norma il 2 tempi di Noale ha un carburatore più piccolo (da 28 anzichè da 34 mm), non ha la valvola Rave (sostituita da una fi nta), la centralina elettronica è modificata e uno dei condotti dell’air-box è otturato. Ma, il bello della RS è il look racing con una ciclistica degna di una GP. In particolare fa faville il magnifico telaio in alluminio con il forcellone, pure in alluminio, a bracci differenziati, la possente forcella a steli rovesciati da ben 40 mm e il grosso freno a disco da 320 mm con pinza a 4 pistoncini. Il tutto garantisce una guida divertente e sicura in ogni frangente.

La caratteristica più significativa riguarda il comportamento su strada di questa moto che permette di effettuare il battesimo del “ginocchio per terra” e di prendere confidenza sui tracciati come dei veri piloti. Esteticamente la RS cambia poco rispetto a prima (codone e parafango anteriore), segno che la moto ha una sua forte personalità. Durante gli anni che caratterizzano questa serie, l’Aprilia deve fare i conti con la sua rivale “storica”, la Cagiva Mito 125 che, con la sua linea ispirata alla Ducati 916, è altrettanto emozionante. Tuttavia, complice anche la difficile situazione economica della Casa varesina, la RS spopola e fino al 2003 sarà la 125 più venduta in Italia.

La chiave del successo non sta solo nella sua immagine o nelle sue qualità dinamiche, ma anche nel supporto dato dalle vittorie dell’Aprilia nel Motomondiale classe 125, rafforzato dalle imprese dell’emergente Valentino Rossi, iridato nella 250 con la Casa di Noale nel 1997 e nel 1999. L’importante collegamento tra il mondo delle corse e la produzione di serie viene enfatizzata dalle colorazioni e dalle forme delle carene con queste ultime che rimangono le stesse per ben 8 anni! La RS in queso lungo periodo resta sostanzialmente la stessa, del resto non c’è alcun motivo per cambiarla. L’estetica è racing, le carene abbondanti la fanno somigliare alla sorella maggiore di 250 cc, i colori si adeguano ai campioni e agli sponsor che sostengono l’Aprilia nel Mondiale.



Prova 2004




Motociclismo ritorna sulla RS nel 2004, proprio nel momento in cui il mercato delle 125 inizia a tornare su interessanti livelli numerici. Sul fascicolo di dicembre pubblichiamo una comparativa che vede come sfidanti della RS l’acerrima rivale Cagiva Mito, praticamente immutata dal 1994, e la nuova proposta della Honda, la CBR-R a 4 tempi. L’Aprilia “in questa colorazione replica della moto di Poggiali campione del mondo, è indubbiamente più moderna: con quelle forme tondeggianti e spioventi verso il posteriore che, unite alle grafiche racing, sembra uscita direttamente dal box di un circuito.”

Quanto al motore, mentre sulla Mito “è più regolare lungo tutto l’arco di funzionamento e allunga con più forza quando i giri salgono”, il 2 tempi della RS appare perfezionato nell’erogazione pur se è afflitto da “una incertezza ai medi regimi.” Quanto a prestazioni, la RS è leggermente migliorata rispetto al modello precedente e ora sviluppa al nostro banco 13,54 CV all’albero a 8.250 giri. Un diverso rapporto finale permette di incrementare la velocità massima che difatti passa da 113,7 a 126,2 km/h. Migliora anche in accelerazione sui 400 m passando da 19,325 a 18,901 secondi.

La conclusione della prova è eloquente: “La RS in generale è quella che trasmette un feeling più moderno delle tre, anche per la sella più comoda con serbatoio strettissimo tra le gambe, per gli specchietti che svolgono veramente la loro funzione e le dotazioni più complete: parafango posteriore, paratacchi d’alluminio, leva freno sagomata ad ‘S’ come sulle sportive più grandi. Insomma tra le tre ottavo di litro con velleità sportive vince l’Aprilia perché è più nuova, anche se non è una novità: per i giovani, che sono sempre avanti un passo rispetto al mondo che li circonda, questo è determinante. Anzi è tutto.”

Il modello 2006




Nonostante le tante qualità della moto, anche per la RS si avvicina il momento di cambiamenti radicali. La nuova serie della RS viene così presentata al Salone di Milano del 2005 con le consegne che iniziano nell’anno a seguire: è un altro centro tanto che nel 2006 conquista nuovamente il segmento 125 con 1.578 esemplari venduti staccando la Cagiva Mito che non riesce a far meglio di 1.214 unità. Come cambia la RS è presto detto.

Il look è totalmente nuovo e si ispira alle RSV 1000. Le rotondità che hanno contraddistinto la RS precedenti sono scomparse e il design è più spigoloso e aggressivo con un frontale caratterizzato da un doppio fanale a lampada polifocale. Resta invariato il magnifico telaio abbinato al forcellone in alluminio e resta il leveraggio progressivo per la sospensione posteriore a fronte però di importanti modifiche apportate alla forcella a steli da 40 mm rovesciati. Quanto all’impianto frenante viene mantenuto il diametro del disco di 320 mm ma la superficie frenante aumenta del 25%. Inoltre compare la pinza radiale a 4 pistoncini.

Chi compra questa moto vuole sportività da ogni centimetro quadrato della propria moto e l’Aprilia ha capito bene che è questa la strada da percorrere; troviamo quindi tubi in treccia di serie, nuovi cerchi (ispirati alla RSV Factory) più leggeri (-0,5 kg sul cerchio anteriore e -1,7 kg il posteriore) con pneumatici Dunlop Sportmax GPR 70 SP (gli stessi utilizzati nel trofeo Junior GP), il tutto a beneficio della manegevolezza. Il motore viene riconfermato ma diventa, mediante l’adozione del carburatore elettronico, Euro 3.

E’ possibile, come in passato, potenziare il monocilindrico (la trasformazione non è omologata quindi non si può usare su strada) presso i concessionari Aprilia: l’operazio ne consta nel montaggio di una nuova valvola Rave allo scarico, nella sostituzione della marmitta e della candela, nella rimozione del ponte sulla centralina elettronica e del blocco nell’air box. Mediamente il costo dell’operazione è di circa 600 euro. In questa configurazione abbiamo provato la nuova RS in pista a Monza sul fascicolo di giugno 2007.

In pista a Monza




Ecco i risultati: 26,6 CV alla ruota a 10.250 giri, 0-400 m in 15,422 sec, velocità max di 153,4 km/h. Passando al campo di battaglia, la pista, l’RS 125 viene messa a dura prova nel nostro test uscendone molto bene sia per quanto riguarda il monoammortizzatore che riesce ad assorbire bene le asperità dell’asfalto, sia per la frenata che è molto potente per una moto di soli 131 kg (126 a secco).

Qualche critica invece riguarda l’ingresso in curva che viene penalizzato dalla mancanza di un maggior freno idraulico della forcella (non è regolabile), mentre la rapportatura del cambio troppo lunga non aiuta il motore in uscita di curva. Sempre nella guida al limite la sella risulta essere un po’ troppo scivolosa. Entrambi questi “talloni d’Achille” sono però riscontrabili soprattutto nell’utilizzo prettamente pistaiolo, mentre se utilizzata più “civilmente” la moto nel complesso si conferma al top.

Anche su questa versione non manca il cronometro per i tempi sul giro installato nel nuovo cruscotto digitale; accanto alla manopola sinistra troviamo il tasto “mode” che fa partire il cronometro e registra fino a 16 conteggi, dopodiché quando la memoria risulta piena appare sul cruscotto la dicitura “full” e andrà svuotata la memoria. E’ stata rinnovata anche la piastra di sterzo che appare forata e brunita, un giusto mix per riconfermare ancora una volta la veste racing donata dall’Aprilia.

Prezzi e info sul web




Se i 5.365 euro del nuovo vi sembrano troppi, il parco dell’usato appare sicuramente molto ricco di offerte interessanti. Solitamente le RS usate hanno in media pochi anni. Per una RS del 2006 si possono spendere circa 4.000 euro che diventano 3.000 per la versione del 2004. Una buona soluzione per l’acquisto di una moto da pista senza spendere ingenti somme è proprio quella di comprare un buon usato ma bisogna verificare che la ciclistica sia sana e che la manutenzione ordinaria sia stata fatta regolarmente.

C’è un fattore che accomuna il popolo degli appassionati al mondo delle 125 e riguarda le comunità di ragazzi che si incontrano per scambiarsi idee, opinioni o semplicemente per viaggiare insieme. Questi sedicenni utilizzano il mezzo più idoneo e veloce per mettersi in contatto tra di loro: il computer. Attraverso le comunità virtuali si possono infatti incontrare moltissimi appassionati dell’Aprilia pronti a colmare ogni dubbio o ad aiutarsi. Tra i più famosi in rete spiccano sull’RS i siti www.rs125.it, www.apriliars125.it e l’Aprilia RS forum sul sito http://community.leonardo.it/comunita.aspx?c=26388 dove, previa una semplice e gratuita registrazione, è possibile fin da subito scrivere i propri commenti sul forum e frequentare i ritrovi.

Data la notevole importanza che questo settore rappresenta, anche altri siti internet hanno creato al loro interno sezioni dedicate all’Aprilia e sottocategorie per selezionare gli appassionati proprietari dell’RS. Il più importante in rete è www.tingavert.it che oltre a racchiudere questa “nicchia” dona anche il contributo di piloti più esperti che possono così facilmente aiutare i più giovani per le questioni più comuni. Se poi si ha la stoffa, l’Aprilia dà la possibilità, attraverso il Junior GP, di partecipare, con un costo molto basso, ad una serie di cinque gare in Italia il cui vincitore potrà correre con una moto ufficiale l’intera stagione successiva; una vera palestra per piloti che vede il sogno della pista concretizzarsi in realtà e non solo come una lontana ambizione a cui aspirare.




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