Cronaca gara MotoGP
SEGNO PREMONITORE Daniel Pedrosa sigla la vittoria nella MotoGP al
Gran Premio di Spagna con una partenza che lascia poche speranze agli altri
piloti. Il Folletto spagnolo guadagna un tanto atteso primo gradino del
podio, che nel GP di casa non era ancora arrivato. Daniel conclude la corsa
in 45’35”121, lasciandosi alle spalle Valentino. Rossi termina con
la
sua Yamaha in 45’38”004, con un ritardo di 2”883,
aggiudicandosi la
seconda posizione e mettendo, per ora, fine ad una serie di polemiche sul
prezzo da pagare per il passaggio dalla Michelin alla Bridgestone. Insomma
Rossi c’è. Certo la differenza tra i due gommisti nella stagione 2008
non sembra essere poi così grande. Infatti è Jorge Lorenzo a far sentire
la musica dei tre diapason a Jerez con il giusto mix tra la sua nuova Yamaha
e le gomme francesi. Jorge lascia un segno, conquistando il nuovo record
sul giro secco di Jerez: 1’38”189. A Pedrosa, invece, il giro veloce
in gara con tanto di nuovo record della pista: un 1'40.116 registrato al
giro numero tre, con cui abbatte l’1’40”596, datato 2005, che
apparteneva
al palmares di Valentino Rossi.
CLASSIFICA IRIDATA Pedrosa è in prima posizione per il titolo mondiale
con 41 punti. Segue Lorenzo a quota 36. Rossi è terzo e deve recuperare
10 punti, per lui il totale è di 31.
DISASTRO DUCATI – STONER Non è giornata per Casey. Non è circuito
per la Ducati e nemmeno per le Bridgestone che solo Valentino sa far funzionare.
Il campione iridato della Rossa di Borgo Panigale commette due errori
gravissimi:
arriva lungo per due volte nella stessa curva e pregiudica il risultato
della gara: solo undicesimo. Spreca così una partenza che non è male e
gli regala una terza posizione, mantenuta per poco.
INGANNO Pedrosa va spedito, così spedito che ad un certo momento si
lascia Rossi alle spalle con un ritardo di circa 4”. Daniel, però, non
lo sa… già perché i tecnici dal muretto gli di fanno segno “darci
dentro”,
indicandogli un vantaggio di solo 1”, anziché i 3” e rotti con cui
sta
realmente correndo.
ROSSI SI RITROVA Valentino vuole vincere, deve vincere a Jerez. Come
lui stesso dice: “Un Podio era necessario”. Così, forte di un lavoro
di squadra che gli ha fornito un buon setting per far funzionare il pacchetto
Bridgestone (in difficoltà sul circuito spagnolo), Rossi trova la fiducia
fin dalla partenza. Il pesarese pressa Nicky Hayden, riesce a passarlo
in interno curva e guadagna la terza posizione, lanciandosi alla ricerca
di Jorge Lorenzo che è secondo. Il passo di Vale è molto veloce
(1’40”3)
e l’occasione si presenta a 23 giri dalla fine, quando il Dottore
svernicia
il compagno di squadra in interno curva e si piazza al secondo posto Dietro
Pedrosa, ormai imprendibile. Vale è comunque soddisfatto del suo risultato
e valuta bene il nuovo pacchetto moto più Bridgestone. Sceglie una gomma
posteriore molto dura che funziona a dovere.
LORENZO RISCHIA Jorge al retrotreno monta, invece, una copertura dura
ma non la più dura in assoluto. Scelta tecnica poco azzeccata per il circuito
guidato di Jerez, perché, come spiega il neoarrivato della Classe regina:
“Il pneumatico Posteriore scivolava moltissimo”. Lo si vede in gara,
dopo pochi giri, quando la moto s’impennata, lo spagnolo la recupera ma
il posteriore comincia a derapare, scivolando a destra ed a sinistra.
BENE DOVIZIOSO L’altro giovane della Classe, Andrea Doviziosio, si
mette in luce per essere riuscito a risalire dalla quinta fila e a recuperare
dopo una partenza sbagliata sino alla settima posizione. Poi in bagarre
con Capirossi, Toseland ed Hopkins deve cedere, accontentandosi
dell’ottavo
posto nell’ordine di arrivo.
MEGLIO CAPIROSSI Loris trova il giusto feeling con la Suzuki e taglia
il traguardo con il quinto tempo. Lo sviluppo della Suzuki prosegue bene
ed il nuovo inquilino della Casa di Hamamatsu, in merito a strategie sa
il fatto suo: “All’inizio ero molto veloce, poi ho avuto qualche
problema
con la gomma posteriore e ho preferito difendermi, rallentando un po’
quelli dietro”.
ARRANCA DE ANGELIS Il Sanmarinese è ancora in forte difficoltà con
la sua Honda clienti. Conclude quattordicesimo. Dà la colpa al fatto che:
“Alla moto manca trazione. Quando si inserisce il controllo di trazione
abbiamo dei problemi. Non potendo guidare come saprei fare, mi ritrovo
indietro e poi la strada è sbarrata dai piloti delle file arretrate. Di
conseguenza non posso più aprire e lanciarmi in avati”.