Cronaca MotoGP
ROSSI GIOCA IN DIFESA Sotto il clima uggioso di Estoril l’ordine
di
arrivo è uguale a quello di partenza: Lorenzo primo con la Yamaha gommata
Michelin, Pedrosa secondo in sella alla Honda HRC e Rossi Terzo con l’atra
Yamaha ufficiale che monta le Bridgestone. Il Dottore domina la prima parte
della gara. Prende la testa della corsa. Poi deve soccombere perché le
coperture giapponese sono carenti di grip e non permettono più affrontare
i tempi intorno agli 1’37” tenuti da Lorenzo e Pedrosa con le
Michelin.
Valentino non può spingere oltre per scendere sotto gli 1’38”. Dice
Rossi:
“L’ingegnere delle Bridgestone ci aveva avvertiti che qui
sarebbe
stata dura. All’inizio andavo bene, poi non avevo più grip e ho potuto
solo difendermi”. Sicuramente il pesarese se avesse avuto ancora
gomme
avrebbe valutato una ripartenza in contropiede più che il gioco in difesa.
Il sette volte iridato manifesta qualche desiderio di sorpasso ma la mescola
Bridgestone proprio non lo consente. Meglio valutare l’ipotesi di portare
a casa punti ed accontentarsi del terzo posto, in attesa dei circuiti che
a detta dei Valentino e dello stesso ingegnere saranno più favorevoli al
gommista giapponese. Sorprende Dovizioso che parte alla grande e mantiene
la quarta posizione fino al momento della caduta. Arranca ancora Casey
Stoner che nella prima metà della gara ha “problemi di feeling con
la moto”, poi si ritrova e conclude al sesto posto.
CLASSIFICA Dopo la vittoria di Estoril Lorenzo è primo nella classifica
mondiale con 61 punti a parimerito con Pedrosa, che occupa la seconda posizione.
Valentino Rossi è terzo a quota 47 punti e un distacco di 14 dai primi
due.
SORPASSO DECISIVO Al sesto giro si assiste ad una bagarre tra Pedrosa
e Lorenzo, in cui il folletto spagnolo ha la meglio. Il debuttante, però,
non sembra essere per niente scoraggiato e due giri dopo svernicia Daniel.
Lorenzo, sempre all’ottavo giro, dà il meglio di sé con un sorpasso ai
danni del Dottore nel cosiddetto “cavatappino”, una curva che ha un
disegno
simile al Cavatappi del Laguna Seca Mazda Raceway. La sverniciata pare
un po’ al limite e Jorge si scusa molto sportivamente con il compagno,
giustificandosi con un: “Quando ha smesso di piovere ho capito che
era il momento di prendersi un po’ di rischio ed attaccare Valentino.
Sono in una nuvola – al settimo cielo n.d.r. – non so come
descrivere
questo momento”. La vittoria di Lorenzo fa spavento agli avversari
perché il debuttante ha corso con un dolore fortissimo al braccio. Queste
le parole sul suo stato di salute: “Il braccio mi fa ancora male.
Forse
deve essere operato”. La data dell’operazione è da decidersi
ma potrebbe
essere nell’immediato dopogara. Viene da chiedersi: se Lorenzo ha ottenuto
così grandi risultati con un braccio acciaccato e dolorante, che cosa potrebbe
fare se le sua forma fosse al top?
LAVORI IN CORSO Rossi spiega: “Abbiamo ancora alcune cose da
mettere
a posto per fare andare bene la moto con le gomme”, lasciando spazio
al dubbio che la colpa non fosse proprio tutta dei tracciati precedenti,
poco favorevoli al setting del numero 46, ma che sul binomio Rossi-Bridgestone
in Casa Yamaha ci sia ancora da lavorare. In compenso, il terzo gradino
del podio fa ben sperare per il futuro, se la situazione delle Bridgestone
dovesse migliorare.
LAMENTELA Casey stoner, già in difficoltà con una moto molto scorbutica
che non riesce a guidare, si trova a fare i conti con uno strano blocchetto
di plastica appeso a dei fili che è fuoriuscito dal cupolino e penzola
a lato della Desmosedici. È la centralina di controllo delle onboard camera,
ma Casey non lo sa. Vorrebbe strapparlo via ma non osa farlo, perché vedendo
i cavetti ha paura che si tratti di uno dei tanti controlli elettronici
della moto e che il motore possa fermarsi. È un vero problema, il blocchetto
sbatte sulle carene ed ogni tanto si incastra nella leva della frizione.
Stoner sceso dalla moto al termine della gara dichiarerà: “Mostrerò il
mio scontento all’organizzazione”.
GUSTI PARTICOLARI Andrea Dovizioso, per il propulsore della sua Honda,
non utilizza il Launch Control, il sistema di controllo elettronico della
partenza, che dosa la potenza all’inserimento delle marce. Secondo
Dovizioso:
“ La partenza è un’operazione che deve basarsi sulla sensibilità del
pilota. Se riesce bene. Se non riesce si rimedia in gara”. Sul circuito
di Jerez questa teoria si rivelò un disastro. Qui ad Estoril pare si sia
affinata nell’esecuzione pratica. Dovizioso parte bene dalla griglia e
la sua gara pure. Peccato che poi, per un eccesso di azzardo, sia finita
molto male.