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04 May 2013

Valentino Rossi non sa guidare “al buio”

Ad Austin è stato Marquez Show, ma anche Pedrosa e Lorenzo hanno convinto. È mancato solo Rossi, preceduto pure da Crutchlow: campanello d’allarme? Macché! Chi conosce la storia di Valentino aveva già messo in conto un passaggio a vuoto

Valentino rossi non sa guidare “al buio”

Se si analizzano con attenzione le statistiche che riguardano Valentino, si scopre che nella massima cilindrata, a partire quindi dall’esordio con la Honda NSR500 nel 2000, nessuna delle sue 79 (settantanove!) vittorie è stata ottenuta su un circuito appena inserito nel Mondiale, ad eccezione della sua pista di casa: Misano Adriatico (che definire “nuova”, per uno cresciuto a piadine e miscela, è un po’ una forzatura). Anzi, su circuiti appena arrivati in calendario, Rossi ha sempre faticato moltissimo. Ecco perché il passo falso di Austin non deve trarci in inganno. Valentino magari non potrà giocarsi il Mondiale, ma qualche gara sì. Già a partire da questa domenica (Cliccate qui per tutti gli orari di Jerez in TV).

 

IL PRIMO CAMPANELLO D’ALLARME IN QATAR

Ad eccezione, come già detto, della gara di casa, Valentino non ha mai ottenuto una sola vittoria o pole position o giro veloce in gara su una pista “nuova”. Il primo campanello d’allarme suona nel 2004, quando il Motomondiale approda per la prima volta sul nuovo circuito di Losail, in Qatar. Le cose per Rossi non vanno affatto bene già in prova, dove chiude solo ottavo alle spalle del proprio compagno di squadra Carlos Checa, che invece è addirittura la pole position! E in gara, dopo la famosa penalizzazione che lo costringe all’ultima casella, cade nel tentativo di rimontare posizioni sul “nemico” Gibernau, che gliel’aveva fatta infliggere.

 

LO SMACCO DEI COMPAGNI DI SQUADRA

Nel 2005, a Laguna Seca, Valentino prende paga per la prima e unica volta nella stagione dal proprio compagno di squadra Colin Edwards. D’accordo, Colin giocava in casa, e in particolare per gli americani questo è un fattore determinante. Per giunta Laguna è una pista difficilissima, basti dire che per imparare a fare il Cavatappi non basta un weekend… Ma l’evento (ai tempi lo era) del compagno di squadra che lo “suona”, si ripeterà ancora. Nel 2009, a Indianapolis, pista nuova per tutti, Rossi scivola al settimo giro e consegna la vittoria al proprio compagno di squadra Jorge Lorenzo, che comunque era stato più veloce di lui per tutto il weekend di gara.

 

QUEI DISTACCHI COSÌ… ABISSALI

Nel 2010 Valentino non era ancora in Ducati e, in quella stagione, faceva ancora notizia un suo sesto posto a mezzo minuto dalla vetta. È quello che succede ad Alcaniz, nuova pista spagnola (dove Motociclismo per primo quell’anno realizza una comparativa: cliccate qui) , dove Rossi finisce a quasi mezzo minuto dalla vetta della corsa. Certo, Valentino era ancora convalescente dal grave incidente del Mugello, ma l’anno seguente, a Silverstone, ci sono poche scusanti. Pista nuovissima, per lui, e gara disastrosa chiusa a 40 secondi dal compagno di squadra Nicky Hayden. Insomma, se un nove volte iridato ha un difetto di guida, quello di Rossi è la velocità di adattamento alle piste nuove. Ma siccome Jerez è una pista nota… questa domenica ci divertiremo! 

 

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