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18 July 2012

Tridays 2012: Motociclismo c’era

Siamo stati a Neukirchen (Austria) dal 22 al 24 giugno, per il mega raduno Triumph: dal vintage all'off road, dal folklore alla tradizione inglese. Il tutto coronato con la presentazione della nuova Trophy 1200

Tridays 2012: motociclismo c’era

Milano, 8 e mezza di mattina e fa già caldissimo. Ma noi siamo diretti al nord, in Austria. A Neukirchen, precisamente, paesino nei pressi di Innsbruck che dal 22 al 24 giugno si è trasformato in Newchurch, terra consacrata alla regina inglese delle due ruote: la Triumph. Qui si è infatti tenuto il Tridays (siamo alla sesta edizione). Lungo il percorso per Neukirchen, quasi 700 km di paesaggi mozzafiato, passi alpini e tante, ma tante Triumph dirette verso la stessa meta.

TIPICI INGREDIENTI MADE IN ENGLAND
Il programma della manifestazione è ghiotto: Kevin Carmichael (campione mondiale di Stunt Rider) ci delizia con i suoi funambolismi con qualsiasi Triumph; poi il lancio del pistone, la gara di lentezza, tutti i modelli di Hinckley a disposizione per i test ride, la handling school dei Motofalchi Milano e i numerosi aperitivi sia al Little Italy (il villaggio dedicato al Bel Paese) che nell'area stunt. Poi c’è la Scramble Rumble, gara in fuoristrada aperta a qualsiasi bicilindrico raffreddato ad aria, con formula ko: uno contro uno su una pista di 400 metri e chi perde è fuori.

LA SPECIAL UFFICIALE È FREE SPIRITS
Due momenti clou della kermesse sono la presentazione della novità granturistica Trophy 1200 e quella della special dedicata al Tridays, ogni anno preparata da un costruttore diverso. Quest'anno è la volta della vicentina Free Spirits, con Marcello Fontana che ne ha portate addirittura due su base Bonneville: la T12 e la T12.2. La prima è interessante per la sua forcella direttamente ispirata a quella della Ducati 851 con cui corse Lucchinelli nel 1985. In Austria si è vista anche la BonnevilleSpecialdi Mattia Foroni, di cui vi abbiamo già parlato (qui il video)

TROPHY 1200: È IL TOP, MA SEMBRA TEDESCA…
La Trophycrea una netta divisione: da un lato gli entusiasti e dall'altro i furiosi. Ai primi piace che Triumph, ogni volta che entra in un segmento di mercato, lo fa proponendo un po' più del massimo in circolazione. Gli altri, più istintivi, sono delusi dall'estetica della Trophy, troppo simile a Honda e, soprattutto, a BMW. Insomma, si imputa ai designer di Hinckley una scarsa fantasia, e il nuovo vestito della moto che guidava Fonzie (una Trophy del '49, ve la ricordate?) lascia molte perplessità.

UNA GRANTURISMO SU 3 SARÀ TRIUMPH
Quando a bruciapelo chiediamo a Mario Lupano “a te piace?”, lui, che è General Manager di Triumph Italia, ci risponde: “beh, io guido una Scrambler senza specchietti, quella è la mia idea di moto, ma questa ci proietta nel mondo dei motociclisti che fanno 10.000 km all'anno. Si inserisce in una porzione di mercato che in Italia vale 300 moto annue, ci aspettiamo di prenderne un terzo. Un obiettivo che non si nega a nessuno!” (fa l'occhiolino, mentre sorride ancora coperto di fango dopo aver partecipato alla Scrambler Rumble).

Il mercato e il cuore sono due cose diverse, al primo lasceremo rispondere circa la Trophy, mentre il secondo riempie il Tridays soprattutto di Bonneville, Scrambler e Truxton pompate in tutti i modi possibili e immaginabili.

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