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20 May 2013

Rossi, Lorenzo, Crutchlow: i tre “problemi” della Yamaha

Honda è saldamente al comando del Mondiale grazie a una moto che, con Pedrosa e Marquez, vola. La Yamaha, al di là del gap tecnico, ha 3 grossi problemi interni coi piloti: uno è tecnico (Rossi), uno psicologico (Lorenzo) e uno “politico” (Crutchlow)

Rossi, lorenzo, crutchlow: i tre “problemi” della yamaha

di Federico Aliverti

 

Non credo che la testa del Mondiale MotoGP nelle mani di Dani Pedrosa e Marc Marquez sia merito (solo) della straordinaria RC213V. Credo anzi che la scelta di due piloti così bene assortiti sia forse più determinante. I due spagnoli sono complementari come nessun’altra coppia sia a livello tecnico che umano. Dani è serio e un po’ schivo, Marc un giovanotto sorridente e sfrontato quanto basta. Dani è velocissimo grazie una guida precisa e pulita, Marc lo è forse di più grazie a un talento impetuoso. Dani è la storia recente della Honda, Marc il futuro. Credo che siano loro due il principale segreto di una squadra che ha raccolto 160 punti nelle prime 4 gare. E penso che Yamaha, oltre che lavorare sulla moto, dovrebbe concentrarsi sui suoi piloti per replicare alla Honda.

 

LE PRESTAZIONI DI ROSSI SONO SOTTO LE ASPETTATIVE

Dopo 4 gare Valentino ha gli stessi punti del 2011, esattamente come la prima, disastrosa stagione in sella alla Ducati. Senza contare che quest’anno ha raccolto un solo podio e non è mai arrivato davanti al proprio compagno di squadra né in prova né in gara. Come se non bastasse, la Ducati non sembra aver patito la sua partenza (ottimo avvio di campionato per il Dovi) e in classifica generale adesso Valentino si trova pure dietro a Cal Crutchlow, che come sappiamo guida una Yamaha “privata”. Occorre prendere atto del fatto che 34 anni, “sportivamente” parlando, sono tanti anche per un fenomeno. E che due stagioni come quelle appena trascorse in Ducati lasciano il segno anche su un nove volte campione del mondo. La speranza è che già il 2 giugno al Mugello Vale ci mostri che ci stiamo sbagliando di grosso.

 

CRUTCHLOW MERITEREBBE UNA M1 UFFICIALE, MA RISCHIA DI PERDERE ANCHE QUELLA PRIVATA

È tesa l’aria all’interno del team Yamaha Tech3 tra Cal Crutchlow ed Hervé Poncharal. Pare infatti che il manager francese abbia avuto contatti con Pol Espargaro per la prossima stagione, ed è certo che Cal non abbia gradito la presunta trattativa. In buona sostanza Crutchlow rischia di perdere la Yamaha Tech3 e di non avere alcuno sbocco nel team ufficiale. Dopo lo straordinario spettacolo di stoicismo e di performance che ci ha offerto Crutchlow a Le Mans, le domande sorgono spontanee: è normale che la Casa di Iwata si lasci sfuggire un talento del genere puntando per il 2014 su un pilota molto promettente (Espargaro) che però non ha mai corso in MotoGP? Ed è giusto che un Valentino - salvo colpi di scena - in fase calante guidi anche l’anno prossimo una moto che invece potrebbe essere destinata a Cal? Sono questioni “politiche” che Yamaha deve affrontare con coraggio e lungimiranza: non è detto che Espargaro sia Marquez, e non è detto che Valentino torni se stesso.

 

LA SPALLATA DI MARQUEZ A LORENZO: STESSO EFFETTO DI QUELLA DI ROSSI A GUBERNAU?

Prima l’elettronica, poi il set-up, poi le gomme. A fine gara Jorge (che ha chiuso settimo a 28 secondi dal vincitore Pedrosa) ha messo in discussione il proprio lavoro e quello di tutto il team dichiarando di non aver mai guidato una M1 così “fuori di assetto”. Dopodiché ha sparato a zero anche sulla Bridgestone colpevole - a suo dire- di avergli fornito una gomma difettosa. Se tutto questo fosse vero, com’è possibile che Jorge abbia tenuto testa a Pedrosa e compagni restando nel gruppetto di testa per ben 8 giri? Con una situazione tecnica così disastrosa è impossibile infatti restare a meno di un secondo dalla testa della gara per più di un paio di giri. Il sospetto allora è che Jorge abbia avuto una giornata storta: sono cose che capitano? Non a Lorenzo, non il Lorenzo che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare in questi ultimi anni. È dunque solo una coincidenza che questo inspiegabile passaggio a vuoto arrivi proprio dopo la gara persa con Marquez? Ricordiamoci come e dove, nel 2005, Valentino piegò psicologicamente Gibernau andando poi a vincere il titolo…

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