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I motociclisti no tifosi (per piacere)

Le moto sono tutte belle. Prima provare poi giudicare (una moto). Mettete da parte il tifo, per un marchio, per un settore. Perché i viaggiatori non guardano la MotoGP?

I motociclisti no tifosi (per piacere)

La prima volta che un giornalista di una rivista di moto - che poi nel '97 divenne il mio direttore a Super Wheels - mi disse: "Se sei disponibile la prossima volta che c'è una prova ti chiamiamo, vieni in moto con noi". Prima cosa, mi sono tremate le gambe. Seconda, il "se sei disponibile" mi faceva un po' ridere, per partecipare alla mia prima prova (da comparsa) averi mollato il lavoro, la fidanzata, gli amici... (solo la mamma no). Terza, pensai speriamo non ci sia una comparativa di Moto Guzzi.

 

PERDONATEMI, NON CAPIVO

Perdonatemi, non capivo. Ero giovane, in testa avevo solo le sportive, e per di più in quel periodo, primissimi '90, le Guzzi non erano proprio al top. La Daytona doveva ancora arrivare ma vi confesso che la mia testa zeppa di velocissime quattro cilindri giapponesi non c'era posto per altro, e la spettacolare bicilindrica di Mandello non ci sarebbe entrata. Poi, col tempo, con l'esperienza, e soprattutto dopo aver prima provato e poi giudicato, sono cambiato, e la mia avversione alle Guzzi si è trasformata in amore puro, come ho già avuto modo di spiegare grazie a questa rubrica (qui l’articolo). Una delle mie foto più belle è proprio in sella a una V 11 Sport, scattata su un tornante nei pressi di Mandello, la trovate nella gallery.

 

COMMENTI DA STADIO

In questi giorni sul sito e su Facebook leggiamo i post sulle novità del Salone. La maggior parte non sono commenti o critiche ragionate, ma sparate buttate lì solo perché la moto non ha lo stesso marchio di quella che si possiede. Qualcuno spara a zero sulla Ducati? Oppure sulla BMW? Vai a vedere il profilo del grande critico e vedi che è zeppo di KTM. O Kawasaki, Suzuki... E viceversa. Ma perché non vi avvicinate a una moto con curiosità, con voglia di capire, di provare, di trovare anche qualcosa di nuovo che non sia siglato con il vostro marchio preferito? Perché non cercate di capire qualcosa di nuovo che trovate fuori dalle mura del vostro garage? Turo il naso e dico una fabiovolata (perdono): le moto sono tutte belle.

 

OLTRE AL MARCHIO C'È DI PIÙ

In questo lavoro - tester per una rivista di moto - capita di provare qualsiasi mezzo, dall'MP3 alla HP4, tanto per  giocare con le sigle, e si riesce ad apprezzare tutto. Devo dire che non è un passaggio immediato, anche io ci ho messo un po' ad appassionarmi a una cosa che ha meno di 180 CV (160 se nuda) e più di due ruote. Appassionarmi, ok, ho esagerato, diciamo a giudicare con interesse e senza spernacchiare sentenze ridicole. Non è facile ma dopo un adeguato addestramento succede. Poi ti piace tutto, non sai più scegliere se europea o giapponese, se a due o tre o quattro cilindri. Perché ogni bella moto è uno spettacolo a sé, qualsiasi sia il marchio, la nazionalità, la cilindrata, le prestazioni. Oltre ai marchi sarebbe bello anche appassionarsi ai generi. Per me il massimo della moto è la guida in pista, perché non c'è niente che riesce ad emozionare come un giro al Mugello, un curvone sparato ai 250 col ginocchio a terra a Misano, l'accelerazione prima-seconda-terza-quarta-quinta-sesta a gas spalancato su una mille che fai alla Curva Grande di Monza. C'è qualcuno che dice che Monza non è per le moto: fate questo curvone a manetta poi ne riparliamo. Poi ci sono i viaggi, e anche qui emozioni a non finire. Ne ho fatti alcuni molto belli, sono tra i ricordi più importanti della mia vita. E poi c'è il fuoristrada, anche questo sensazioni fortissime. Sono tutte esperienze diverse, come si fa a sceglierne una sola e scordare il resto? Invece succede, anche ai grandi motociclisti. Non critico, chiedo solo perché.

 

MA COME SI FA A NON GUARDARE LA MOTOGP?

Domenica 10 novembre a Valencia è stato assegnato il titolo della MotoGP. Il top del top del motociclismo. Nel maxischermo dello stand della nostra rivista, Motociclismo, il 99,9% dei nasi era rivolto all'insù per godersi lo spettacolo di Lorenzo e Pedrosa che si battevano a carenate. Cinque nasi erano girati in giù, e dall'altra parte. La cosa mi ha colpito, perché non si trattava di cinque appassionati di calcio a cui, vabbé, capisco che le moto possano non interessare, ma di cinque veri motociclisti. Cinque motociclisti che non guardano il più grande spettacolo a due ruote del mondo, com'è possibile? Sono viaggiatori. Non li perdono, e in più ora mi devono spiegare perché non guardavano la MotoGP.

 

DISCOLPATEVI!

Pinuccio e Doni (risponde Doni): è vero faccio i viaggi in moto con mio marito, ma della moto ho paura, la vedo come un mezzo pericoloso. Che però mi permette di viaggiare come piace a me, in maniera avventurosa. Per questo non concepisco nemmeno le gare: lo sport mi piace, ma nelle gare di moto ci vedo soprattutto il rischio. E per fortuna mio figlio non è in mezzo a quegli scalmanati! Mio marito le corse le guarda, ogni tanto, ma se c’è qualcos’altro da fare le sacrifica senza rimpianti.

Alessandro Bacci: le gare mi piacciono, ma se devo scegliere tra una domenica a casa e a un giro in moto preferisco il giro. Al Salone invece c'erano degli ospiti e ho preferito parlare con loro.

 

Non ho presentato i due ragazzi qui interrogati, sono già famosi; se volete sapere tutto di loro andate nella pagina Facebook Motociclismo All Travellers.

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