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29 April 2013

Carlos Checa: la Panigale è una sfida, ma speravo meglio

Se i portacolori ufficiali di Kawasaki e Aprilia non possono che essere felici dei risultati in gara ad Assen, così come Rea, per i piloti Ducati e BMW è stato un week end da dimenticare

Carlos checa: la panigale è una sfida, ma speravo meglio

Tom Sykes

Quasi un week end perfetto, tra superpole e gare. Siamo in progresso rispetto all’inizio della stagione, quindi credo che ci troveremo sempre più spesso davanti. La moto è andata bene, veloce e costante. Quando in Gara 2 Laverty mi ha ripreso, ho pensato fosse meglio seguire piuttosto che “tirare”, ma sfortunatamente all’uscita dell’ultima chicane ho toccato il cordolo nel tentativo di superare Eugene. Sarebbe stato bello vincere anche Gara 2, ma sono comunque soddisfatto e sono contento per i tifosi miei e di Kawasaki. Il lavoro fatto e i dati raccolti nel programma di test invernali ci stanno permettendo di stare dove ci serve stare. Sinceramente i risuktati delle prove qui ad Assen un po’ mi hanno sorpreso, ma con me lavorano sei ragazzi fantastici e la ZX-10R va fortissimo, il pacchetto è ottimo. Ora posso fare con la moto molto di quanto vorrei, ed è una cosa davvero magica per un pilota vedere sulla propria “lavagna” il vantaggio sugli inseguitori aumentare giro dopo giro.

 

Eugene Laverty

Il poco tempo a disposizione con pista asciutta ci ha creato qualche problema in Gara1, infatti prima della seconda siamo intervenuti sulla RSV4, una cosa che solitamente non facciamo per i rischi che comporta. In realtà le modifiche hanno funzionato davvero bene, avevo il feeling giusto, anche se non pensavo di poter stare con Sykes. Invece ho tenuto il suo ritmo, anzi la sua scia mi ha aiutato viste le forti folate di vento lungo la pista. A quattro giri dalla fine ho sorpassato Tom, guadagnando anche qualche metro, ma poi il vento mi impediva di essere preciso quindi lui è ritornato sotto. Vincere oggi è stato importante, ci siamo rimessi in corsa in campionato e abbiamo dimenticato al meglio le sfortune di Aragon.

 

Sylvain Guintoli

Peccato per il finale di Gara2, a me piace la bagarre negli ultimi giri ma questa volta proprio non ce la facevo. In Gara1 invece io e Rea abbiamo dato spettacolo, alla fine ha avuto la meglio Johnny ma mi sono divertito. Tom, e nella seconda gara anche il mio compagno Laverty, avevano davvero un passo inavvicinabile. Diciamo che la seconda gara non è andata benissimo, ma in ottica campionato ho aumentato il mio vantaggio rispetto agli inseguitori e questo è importante. Soprattutto perché la prossima tappa è Monza, un circuito dove Aprilia ha sempre giocato da protagonista.

 

Loris Baz

Devo ringraziare tutti in Kawasaki, perché hanno fatto un gran lavoro per adattare la moto al mio stile e alle mie dimensioni. Arrivavamo da un piazzamento in top 5 sull’asciutto e ora ecco il podio. In Gara 1 credevo di avere un passo sufficiente per lottare con quelli davanti a me, ma non avevo grip al posteriore. Forse non ho scaldato bene la gomma. È strano, non mi era mai successo prima. Così ho perso un paio di secondi e non sono più riuscito a recuperare. Ma fare 5° mi andava bene e mi ha confermato che il mio passo era buono, come ha poi dimostrato Gara 2.

 

Jonathan Rea  

Bene aver fatto il podio. In Gara 1 ho guidato bene ma con Sykes non c’è stato niente da fare, mentre per gara due mi prendo qualche colpa in merito al risultato. Ho perso terreno nei primi giri facendo qualche errore, poi ho battagliato con altri due piloti per il 3° posto. Fin da subito è stato chiaro che non avevo sufficiente accelerazione fuori dalle curve lente, nei punti dove invece ero stato forte in Gara1 ho invece incontrato qualche problema di elettronica. La gomma in gara 2 slittava troppo. So benissimo che abbiamo più potenza di quanta ne possiamo usare adesso, ma è difficile da usare tutta in accelerazione, quindi dobbiamo trovare un compromesso per renderla più gestibile nel momento della prima apertura del gas in uscita di curva. Fortunatamente ora abbiamo un paio di giorni di test prima di Monza e potremo lavoraci. Un 2° e un 4° posto non sono una vittoria (come mi aspetterei ad Assen), ma devo essere soddisfatto, perché la mia posizione in classifica è migliorata.

 

Carlos Checa

In realtà pensavo di poter fare meglio oggi e di portare la moto ad un livello superiore. Nella prima manche il posteriore della moto mi ha dato qualche problema, abbiamo fatto dei cambiamenti fra le due manche e forse la mia moto si è comportata leggermente meglio nella seconda. Abbiamo molto lavoro davanti a noi ma questo non ci spaventa. Sono consapevole del fatto che è una sfida e farò del mio meglio per far crescere la moto gara dopo gara.

 

Ayrton Badovini

La seconda gara è andata meglio perché nella prima soffrivo tanto. Sono stato in Clinica Mobile tra la prima e la seconda manche e loro mi hanno aiutato tanto con una serie di trattamenti che mi hanno permesso di spingere un po’ di più nella seconda manche. La moto non era male ma ci manca ancora qualcosa per essere competitivi. Non ero al 100% ovviamente e quindi sono contento di aver portato a termine le due.

 

Chaz Davies
La giornata è iniziata molto male con l’incidente della mattina. La temperatura della pista era ancora molto bassa e purtroppo ho perso l’anteriore. Non pensavo che l’incidente fosse così grave, invece la moto si è capovolta più volte e si è seriamente danneggiata. È stato frustrante distruggere la moto nel warm-up. Devo ringraziare il team che l’ha ricostruita da zero, in tempo per Gara 1. Partendo però con una moto totalmente nuova mi aspettavo solo di raccogliere qualche punto, invece sono arrivato settimo e per questo sono molto contento. In Gara 2 finire nei primi 5 non è stato un gran risultato ma ho raccolto il massimo possibile e ho limitato i danni. Complessivamente è stato il miglior risultato possibile in entrambe le gare.  

 

Marco Melandri
É stato un weekend terribile e una giornata di gara estremamente sfortunata. In Gara 1 non sono neanche partito, mentre in Gara 2 sembra che un sensore abbia smesso di funzionare non consentendo alla moto di funzionare con le giuste strategie. Così ho dovuto rallentare per un paio di giri per capire cosa stesse succedendo e quale fosse il problema. Una volta capito come gestire la situazione ho ripreso il mio passo per arrivare alla fine della gara. Dobbiamo capire cosa non va e risolvere il problema, ora il mio obiettivo è di ritrovare il piacere di andare in moto, lottare per il podio e tornare a vincere le gare. Mi manca un po’ il feeling che avevo l’anno scorso sulla moto.

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