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17 March 2016

Lagoonster: special su base Honda CB500 by Just Bike

Sotto un monoscocca in fibra di carbonio che mixa con gusto elementi moderni con altri ripescati dal secondo dopoguerra (la moto si ispira alle auto usate nelle gare sui laghi salati alla fine degli anni ’40), c’è una mesta bicilindrica del 1994, che ora assume nuova vita e dignità

Produzione variegata

Just Bike non è un nome nuovo qui a Motociclismo: sulle pagine del nostro sito abbiamo già avuto modo di ospitare alcune creature di Loris Landi, titolare dell’officina di Marcon (VE). Benché le moto elaborate da Just Bike siano di diverso genere, tutte quelle finora mostrate hanno una comune ascendenza: si tratta di moto giapponesi molto diffuse, rinate a nuova vita dopo essere passate sotto i ferri. La prima è stata la tuttoterreno Scransalp, derivata da una Honda Transalp (la special più cliccata del 2014 sul nostro sito), la seconda invece è la Inspritio, Suzuki GS500 a 4 cilindri trasformata in café racer. Adesso è la vota di un’altra Honda, una CB500 bicilindrica del 1994 reinterpretata ispirandosi vecchie lakester, le “auto-siluro” usate per le gare di velocità sui laghi salati come Bonneville a partire dalla fine degli anni Quaranta (qui qualche foto). Il nome della special, battezzata Lagoonster, omaggia proprio questo genere di vetture. “Qui a Venezia laghi non ne abbiamo -racconta Loris- Ma la nostra laguna non ha bisogno di presentazioni”. 

Motore di serie, il resto è handmade

Dal momento che la Honda in questione è affidabilissima dal punto di vista meccanico, il motore è rimasto di serie e ha solamente adottato filtri in spugna e uno scarico libero con benda sui collettori. A livello ciclistico, la forcella è stata accorciata di circa 5 cm e sono stati modificati i pompanti; gli steli sono stati invertiti, in modo da poter montare la pinza freno singola (passata in fresa per renderla esteticamente più gradevole) in posizione avanzata. Al posteriore una coppia di ammortizzatori Progressive Suspension circa 5 cm più corti di quelli di serie, contribuisce ad abbassare tutta la moto. La parte posteriore del telaio è stata accorciata e le travi superiori del telaietto sono state spostate per renderle più parallele al terreno. La parte estetica (che vedete nella gallery) si avvale di un cupolino artigianale in carbonio, di una monoscocca e di cover ruote dello stesso materiale; il tutto realizzato a mano da Just Bike. Il monoscocca nasconde alla vista le travi principali del telaio che esteticamente risulterebbero molto ingombranti. Batteria e impianto elettrico rimangono coperti, mentre sotto la sella a sgancio rapido si trova un serbatoio da 8 litri in acciaio inox costruito su misura.

Luci tutte a LED

Molti sono poi i componenti realizzati dal pieno, come la piastra antisvergolo, il copri pignone e le pedane. In puro stile custom il manubrio da naked montato a rovescio, con pulsanti per frecce e clacson integrati. I fari sono forse la parte più strana della moto: all'anteriore spicca una coppia di faretti attaccati direttamente ai foderi forcella che fungono da anabbaglianti mentre, all'interno di apposite sedi ricavate dal pieno in alluminio, sono alloggiate ai lati del radiatore due luci supplementari. Al posteriore invece fari e frecce sono alloggiati all'interno del monoscocca e, quando spenti, si integrano così bene da apparire invisibili. 

(Le foto sono di Nicola Vianello)
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