L’anno scorso, alla presentazione dell’Askoll XKP, tra i vari complimenti a uno scooter ideale per l’utilizzo urbano e ricco di caratteristiche che facilitano la vita cittadina, lamentavamo prestazioni leggermente sottotono: 66 km/h di velocità massima e un’accelerazione migliorabile, per poter scattare davanti alle auto al semaforo senza problemi. Detto fatto, Askoll ci ha appena invitati a provare l’XKP 80, dove 80 sta per la velocità massima raggiungibile. Ma non aumenta solo la velocità: grazie al motore più potente anche lo scatto è più brillante, mentre l’adozione di nuove batterie ha migliorato l’autonomia dichiarata, da 90 a 101 km.
Ora l’XKP è dotato di un motore da 4,1 kW (5,57 CV), con una potenza di picco di 4,5 kW (6,12 CV). Un netto miglioramento rispetto ai precedenti 2,7 kW (3,67 CV). Cresce anche la coppia, che passa da 130 a 160 Nm. Le due nuove batterie possono ora immagazzinare 1,7 kWh ciascuna, contro gli 1,3 delle precedenti. Se motore, batterie ed elettronica di gestione sono completamente nuove, tutto il resto è invariato.
Caratteristica curiosa (ed efficace), la scelta di fornire il surplus di potenza attraverso un tasto “boost” a tempo. In pratica, da qualunque delle tre mappe disponibili (Eco, da 30 km/h, City, da 50, e Power da 65), è possibile passare per un tempo limitato di circa 3 minuti a 80 km/h. Questa modalità è pensata anche per affrontare al meglio le salite o tratti con il passeggero. Se utilizzata in città, la modalità Boost interrompe il proprio countdown quando si è fermi al semaforo. In generale è anche possibile inserirla nuovamente non appena terminata. Solamente in occasione di potenziali surriscaldamenti (altissime temperature atmosferiche, carico elevato, lunghe salite), la centralina di gestione non “permette” una nuova modalità Boost appena terminata la precedente. Oltre a proteggere motore e batterie, quella del boost a tempo, è anche una buona strategia per incrementare l’autonomia: se se ne sente il bisogno, basta toccare un tasto e si ottiene subito il massimo della potenza. Poi ci si dimentica del tastino fino alla successiva “necessità”.