Prima di raccontarvi com’è andata la nostra “experience”, la lente di ingrandimento non può che soffermarsi sulla protagonista indiscussa della giornata, la Zero FX. Si tratta di un modello uscito nel 2015, ma che ancora oggi è al passo coi tempi grazie alla possibilità di accedere alle colonnine di ricarica rapida, alla buona autonomia (percorrendo a ritmo allegro 32 km abbiamo sfruttato solo il 25% della batteria) e a contenuti tecnologici di prim’ordine come le mappe motore, la possibilità di customizzare la risposta del propulsore elettrico e di gestire tramite App dedicata tutti i parametri della moto. I più scettici potranno pensare: “le moto elettriche sono pesanti, in offroad non vanno un gran che bene”. Invece, coi suoi 130 kg di peso e grazie a un ottimo bilanciamento, la FX si è rivelata una sorta di bicicletta a propulsione. Provare per credere: è una moto che stupisce. Ciò che più interessa, senza addentrarci in troppi tecnicismi, sono l’autonomia, stimata dalla Casa in 145 km; la velocità raggiunta dalla moto, 137 km/h; il prezzo di listino, di 13.480 euro (con ecobonus nazionale e sfruttando gli incentivi regionali è facile pagarla circa la metà); l’altezza della sella, di 881 mm da terra. Ecco, partiamo dalle dimensioni vitali per dirvi che una volta seduti ci si trova in alto. Chi scrive è 190 cm, ma difficilmente un pilota di 170 cm toccherà terra agevolmente con entrambi i piedi. Tra le gambe ci si trova però una moto, guidabile anche con patente A2, stretta e pronta all’offroad semplice grazie a pneumatici on/off montati su cerchi a raggi. Niente trasmissione a cinghia, ma a catena, certamente più sicura lontano dall’asfalto. Partiamo con la mappa “Eco”, la più parca nei consumi, per affrontare un primo sterrato. La moto copia bene le piccole asperità e restituisce tanta fiducia. Ci si sente da subito bene in sella e non ci si accorge di quanto la FX possa andare forte. Così iniziamo a giocare: mappa sportiva, quella che concede tutti i 106 Nm di coppia, ABS disattivato. Poi apriamo il gas e, se su asfalto la ruota anteriore si alza a causa della spinta, sul terreno battuto delle strade bianche ci si trova col posteriore che slitta. E adesso, che si fa? Nulla, si torna alla mappa Custom, imposta su valori intermedi, dato che siamo ospiti della natura e non vogliamo farci riconoscere. Il giro prosegue su continui sali-scendi che ci concedono qualche saltino, rigagnoli d’acqua con cui giocare, belle salite tra i boschi, qualche guado. Passiamo sterminati campi pieni di bovini al pascolo senza minimamente disturbarli. Divertirsi con la consapevolezza di non arrecar danno a nessuno è uno spasso. Terminato il giro e rientrati alla base, cosa ci resta? La voglia di provare la Zero FX Nature Experience anche al mare, in collina, in pianura. Ovunque. Ma a questo, Zero, ha già pensato: in alcune regioni italiane (Piemonte,) c’è già chi propone l’iniziativa e ben presto se ne aggiungeranno altri.