Valencia (SPAGNA) – A vederla da ferma in pit-lane, la nuova Yamaha YZF-R1 model year 2012 non è poi tanto cambiata. Nella sostanza, infatti, è esattamente la stessa moto di prima. Solo pochi particolari permettono di distinguerla, come il frontale -leggermente- ridisegnato, una nuova piastra di sterzo e qualche dettaglio a livello dei silenziatori. La novità più grossa non si vede, ma è importante: si tratta del controllo di trazione. Era rimasta una delle poche maxisportive a non averlo, ma ormai quella dell'elettronica è una sfida-moda a cui nessun produttore può sottrarsi.
In pista, ritroviamo la bellissima moto che già conoscevamo. Molto corposa la schiena del motore a scoppi irregolari, davvero buona la precisione e la stabilità, soddisfacente la maneggevolezza; non ci hanno convinto i freni, al solito, per colpa di un impianto veramente poco efficace nella risposta che obbliga a strizzare la leva per ottenere la buona potenza di cui è capace.
Il controllo di trazione, escludibile o impostabile su 6 livelli, ci è piaciuto in particolare per la sensazione di sicurezza che trasmette ai livelli più conservativi, a cui permette realmente di spalancare senza troppi riguardi, e per la delicatezza dell'intervento: la moto non singhiozza, ma accompagna fluidamente fuori dalle curve. I livelli più “liberi” sono impegnativi da sfruttare: bisogna far “partire” la moto per sentir lavorare il sistema, e in quel momento insistere col gas. Il che, capite bene, è cosa di piloti.
In ogni caso, c'è un livello per tutti. Oltretutto, allo stesso prezzo di prima: 17.400 euro chiavi in mano (l'aumento è solo la correzione dell'IVA). Disponibile nei concessionari da novembre 2011.