Migliorato il comfort e la gestione Il nostro è stato un brevissimo assaggio, tra una sessione e l'altra dello shooting ufficiale della Casa di Iwata svoltosi sulla pista di Ottobiano (PV). Tre giri a fuoco e via, per sentire quanta differenza può esserci tra due moto che un appassionato poco esperto a prima vista potrebbe confondere. Sbagliando. La moto cambia tanto, anche se l'ultima volta che avevo guidato una Yamaha in versione 2017 ero nel fango e in un'altra pista. La prima sensazione è che sia meno “mastina”, cioè meno muscolosa, che richieda meno impegno per guidarla. La posizione in sella è più a misura d'uomo, mentre prima mi sembrava più ingombrante tra le gambe. Nella parte anteriore è sempre voluminosa, ma in quella centrale è più "giusta".
Ho avuto la sensazione che la moto spingesse meno in avanti. In passato mi trovavo a spingermi indietro per contrastare questa caratteristica, mentre adesso mi sembra molto più equilibrata, più bassa dietro e più gestibile. Le sospensioni scorrono molto bene e sono anche abbastanza libere di ritorno, il che rende la guida molto confortevole. Ad alta velocità avrei dato qualche click in più di freno idraulico. Se la sospensione anteriore mi sembra simile al passato, sempre molto sensibile, scorrevole e confortevole, il posteriore mi è sembrato più morbido, ma forse anche più preciso.
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